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Riflessioni sulla vivisezione in Italia. Un intervento critico sull'ipocrisia che regna sulla lotta per la difesa degli animali

Post n°6317 pubblicato il 03 Maggio 2012 da cile54

Green Hill, quando l'animalismo diventa spettacolo 

 

Sul fatto che posti come Green Hill vadano chiusi per sempre siamo tutti d'accordo. Ma se credete che i problemi degli animali in Italia si limitino solo a Green Hill siete fuori strada. Non si parla d'altro, dopo il blitz in cui sono stati liberati i beagle poi, sono stati tutti pronti a riempirsi la bocca. Davanti alle telecamere o su Facebook.

 

Già il blitz in sè è una enorme bufala e fonte di preoccupazione per la sorte di quei cani. Le liberazioni si fanno in silenzio, magari di notte. Non certo a volto scoperto davanti a un migliaio di persone e altrettante telecamere, telefonini e poliziotti. Questo mi fa pensare che non sia opera di "professionisti" del settore, ma più che altro di persone che, con la forza del gruppo, si sono fatte coraggio e hanno agito. Meritano tutta la stima possibile per avere messo a rischio la loro libertà e la loro incolumità per salvare dei cani ma siamo certi che quei cani siano finiti tutti in mani sicure?

 

Questo è importante. Io sono favorevole alle liberazioni, ma fatte esclusivamente da chi sa come comportarsi. Non ha senso aprire le gabbie di un allevamento di visoni quando poi vanno a finire schiacciati sull'autostrada dopo cinque minuti. Gli animali da allevamento o quelli destinati alla vivisezione non hanno vissuto una vita facile, ma neppure normale. In molti casi hanno bisogno di lunghe cure per potersi riprendere. Non prendete mai l'iniziativa di liberare un animale se non sapete già esattamente come comportarvi dopo che lo avete fatto. Avreste fatto un gesto brillante ma finireste per condannarlo comunque. L'esposizione mediatica del caso di Green Hill, in ogni caso è totalmente inutile per gli animali.

 

Prendiamo l'Onorevole Vittoria Brambilla. Scrive addirittura che gli italiani non gradiscono la presenza di Green Hill e li invita a trasferirsi all'estero. Ok, ha ragione ma fatevi 4 conti.L'attività di Green Hill, anche se schifosa, è perfettamente legale secondo le leggi italiane!!! Che cosa hanno fatto, e parlo di fatti non parole, la Brambilla e i suoi compari al governo?

Potevano mettere giù 4 righe e farle diventare legge contro la vivisezione. Potevano raccogliere le firme e fare un bel referendum: italiani, vogliamo continuare a vivisezionare animali innocenti? E invece no: dalla politica solo un invito informale a trasferire l'attività all'estero.

 

Ma vale solo per Green Hill? Come intendiamo comportarci con gli allevamenti intensivi di polli? E con i cacciatori? Ugo Basile, da Gemonio (VA), vende orgogliosamente da anni strumentazioni per i laboratori di vivisezione.

Il catalogo online lascia pochi dubbi: alta tecnologia applicata a strumenti di morte e di tortura che solo a vederli in foto e leggerne le descrizioni mettono i brividi. Dovrebbe essere l'orgoglio industriale di un paese in crisi, oppure dovrebbe andarsene all'estero insieme a Green Hill? L'obiezione che Basile non usa direttamente animali è fondata. Ma è anche ipocrita: una volta si parlava tanto delle mine antiuomo e come è naturale tutti dicevano che bisognava bandirle. Però intanto in Italia si costruivano e si vendevano. E qualcuno continuava a guadagnarci... Andrà a finire così anche per la vivisezione. Basta delegare il lavoro sporco a qualcun altro e il gioco è fatto. Quanto al discorso del "gradimento" degli italiani, se chi non è gradito dagli italiani dovesse andare all'estero credo proprio che i primi a essere esiliati sarebbero la Brambilla e tutti i suoi colleghi onorevoli senza onore!

 

Ma non è solo la Brambilla. Ci sono gli avvocati che offrono consulenze gratuite a chi ha liberato i beagle da Green Hill: 2 di loro attualmente difendono una persona che ha gestito per anni un canile lager abusivo e deve rispondere di maltrattamenti agli animali. All'interno di questo canile la Forestale ha rinvenuto addirittura un cavallo morto da giorni e occultato sotto teloni e bancali di legno.

Dimostrazione che a questi degli animali non gliene frega niente, cercano solo pubblicità.

E così associazioni e privati cittadini!

 

Il problema è solo Green Hill? No il problema sono gli animalisti che vedono quello che gli fa comodo.

Aprite gli occhi: non lo vedete che a due passi da casa vostra ci sono canili lager, che nella vostra città si fanno combattimenti di notte, che magari il vostro vicino tiene il cane alla catena oppure 5 cani in un serraglio di un metro quadro?

Il problema poi è Green Hill, che alleva cuccioli per la vivisezione, non chi effettivamente pratica la vivisezione. Forse le aziende farmaceutiche fanno girare così tanti soldi che non si possono toccare? Chi ha interesse a non toccarle? Io sono un chimico e non trovo un lavoro da chimico perchè mi rifiuto di lavorare per queste aziende. E voi, che parlate e parlate: sarei curioso di aprire il vostro armadietto dei medicinali e vedere cosa avete dentro... magari i vostri psicofarmaci, antidepressivi, antidolorofici e persino il vostro shampoo sono stati sperimentati sugli animali... ma questo a voi non interessa, purchè la sperimentazione si faccia all'estero!

Iniziate a essere coerenti, non come Stoppa che si autoproclama "fratello degli animali" e poi si fa fotografare mentre divora un cosciotto arrosto... forse quello non era suo fratello ma solo un lontano cugino? In realtà qui non ci sono fratelli, non c'è niente: c'è solo la facciata ma dietro ci sono solo interessi. Non mi spiego ad esempio, come mai lo stesso Stoppa ha raccolto cifre esorbitanti per un canile lager in provincia di Milano pur essendo stato avvertito della reale situazione.

La cosa curiosa è che si tratta dello stesso canile i cui gestori sono difesi dagli avvocati di cui parlavo prima.

Nessuno vi obbliga a combattere per gli animali, ma se decidete di farlo fatelo con coscenza e con conoscenza.

Sappiate che alle parole di molti, spesso corrispondono i fatti di pochi.

Rolando La Canna

02/05/2012 

 
 
 
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