RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
Segui il nuovo blog "Lavoro e Salute" su wordpress www.blog-lavoroesalute.org
---------------------------------------
Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org
Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.
Tutti i numeri in pdf
LA RIVISTA NAZIONALE
MEDICINA DEMOCRATICA
movimento di lotta per la salute
TUTTO IL CONGRESSO SU
AREA PERSONALE
MENU
CERCA IN QUESTO BLOG
MAPPA LETTORI
« I tecnici tuttofare sono... | Dove sono i bambini negl... » |
Indagine integrata dei casi d'iinfortunio mortale sul lavoro negli anni 02-05. Ad oggi sempre peggio
Post n°6379 pubblicato il 17 Maggio 2012 da cile54
Sicurezza, il Governo regala altre deregolamentazioni alle piccole imprese In Italia si muore con più frequenza e più probabilità sul lavoro che in guerra. Se sei un muratore attrezzato di cazzuola in un cantiere edile, rischi la vita più di un soldato armato di fucile al fronte. Soprattutto se l’azienda per cui lavori è una piccola impresa.
Lo stesso rapporto Inail 2010 (ultimo disponibile) specifica che nelle piccole aziende sono i luoghi di lavoro “dove più elevato è il rischio infortunistico”. Ma proprio per queste realtà è stata, ancora una volta, prorogato il termine per la redazione del documento di valutazione dei rischi, obbligatorio in ogni azienda. Nello specifico, il Testo Unico su salute e sicurezza sul lavoro, prevede, per le aziende fino a 10 dipendenti, di effettuare la valutazione dei rischi “sulla base di procedure standardizzate” che la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro avrebbe dovuto elaborare “entro e non oltre il 31 dicembre 2010”. Obbligo abbondantemente disatteso. In mancanza di tali procedure, le imprese che occupano fino a 10 dipendenti avrebbe potuto “autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi”, ma solo fino al prossimo 30 giugno. Scaduti questi termini, ed in assenza delle procedure standardizzate, anche le piccole imprese avrebbero dovuto adempiere all’obbligo di effettuare la valutazione dei rischi ai quali sono esposti i lavoratori, secondo procedure ordinarie. E invece interviene il governo, che con il decreto legge n. 57 del 12 maggio 2012, rinvia, ancora, questo obbligo per le imprese fondamentale ai fini della tutela della salute e dell’incolumità dei lavoratori. Il presidente Monti ed i ministri Passera, Fornero e Severino hanno ritenuto di “straordinaria necessità ed urgenza” la possibilità di evitare “che i datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori […] siano obbligati, a decorrere dal 1° luglio 2012, ad elaborare il documento di valutazione dei rischi secondo le procedure ordinarie”. Consideriamo qualche dato e vediamo quant’è giustificata la necessità e l’urgenza di rinviare l’obbligo, a carico dell’impresa, di elaborazione di una valutazione rischi. La “Indagine integrata per l’approfondimento dei casi di infortunio mortale sul lavoro anni 2002-2005” elaborata congiuntamente da Ispesl, Inail e Regioni è emerso che “più dell’85% degli infortuni mortali e del 70% di quelli gravi sono infatti avvenuti in aziende fino a 9 addetti”. Questi dati sono stati praticamente confermati in un rapporto presentato nel 2010 in un convegno promosso dalla Camera di commercio di Milano. In quell’occasione si è messo in evidenza che, per ogni mille lavoratori, avvengono 30 infortuni nelle grandi aziende e più del doppio nelle imprese che occupano fino a 15 lavoratori. È evidente, in queste condizioni, che la necessità non è quella di rinviare ulteriormente un fondamentale obbligo aziendale: quello di elaborare una valutazione, al fine di prevenire, eliminare o ridurre al massimo, i rischi ai quali i lavoratori sono esposti. L’alta incidenza infortunistica nelle piccole imprese impone la necessità e l’urgenza di tutelare i lavoratori da malattie professionali ed infortuni sul lavoro, che deve essere perseguita imponendo il rispetto delle norme in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Concedere deroghe a tali obblighi, significa invece considerare la tutela dell’integrità fisica dei lavoratori variabile dipendente dal basso costo del lavoro, perseguiti, troppo spesso e ancora una volta, attraverso deroghe o inadempimenti agli obblighi in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Carmine Tomeo 16 maggio 2012 |
L'informazione dipendente, dai fatti
Nel Paese della bugia la verità è una malattia
(Gianni Rodari)
SI IUS SOLI
notizie, conflitti, lotte......in tempo reale
--------------------------
www.osservatoriorepressione.info
G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI
Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.
Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.
> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.
Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
DARE CORPO ALLE ICONE