Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cile54cielostellepianetiindustriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Indagine integrata dei c...Il diritto alla vita non... »

Dove sono i bambini negli atti del Parlamento e del Governo? Dove sono nelle trattative con le parti sociali? Abortiti

Post n°6380 pubblicato il 17 Maggio 2012 da cile54

"Caro Mario", ricordati dell'infanzia

 

«La crisi economica, lo spread, le banche, la disoccupazione e l'evasione fiscale. Sono tutte questioni fondamentali per l'Italia. Ma in tutto questo, dove sono i bambini? Dove sono i bambini negli atti del Parlamento e del Governo? Dove sono nelle trattative con le parti sociali, nei bilanci delle amministrazioni locali e nelle prassi delle aziende? Semplicemente non ci sono. Così come stanno scomparendo anche gli investimenti a loro dedicati. Quanto fatto fino ad oggi non è sufficiente e manca un piano organico di lotta alla povertà minorile».

Questo è ciò che si legge nel manifesto della campagna "Ricordiamoci dell'infanzia" promossa dell'associazione Onlus Save the Children.

«Viviamo in un'Italia smemorata, nelle mani di adulti che si sono dimenticati dei bambini. Altrimenti – scorgiamo nel comunicato stampa dell'associazione – il nostro Paese sarebbe già corso ai ripari di fronte ai dati drammatici che ci posizionano ai primi posti della classifica europea sul rischio povertà minorile, e alla loro escalation negli anni: 1 minore su 4 oggi, pari al 22,6% dei bambini che sono nel nostro paese, è a rischio povertà, vive cioè in famiglie con un reddito troppo basso per garantirgli ciò di cui avrebbe bisogno per un sano e pieno sviluppo psichico, fisico, intellettuale e sociale». Un dato che è il più alto degli ultimi 15 anni - con una crescita del 3,3% rispetto al 2006 - e che ha uno spread, un differenziale rispetto agli adulti a rischio povertà, dell'8,2% (gli over diciotto in condizione di forte disagio economico sono infatti il 14,4% della popolazione italiana). Un dato che schizza a livelli mai registrati finora nel caso di bambini figli di madri sole - per i quali l'incidenza di povertà sale al 28,5% - e nel caso in cui il capofamiglia abbia meno di 35 anni: in questi nuclei 1 figlio su 2 è a rischio povertà. Il Sud e le Isole sono le aree del paese a più alta incidenza di povertà, che raggiunge rispettivamente quasi il 40% (con quasi 2 minori ogni su 5 a rischio povertà) e il 44,7%.

A fronte di ciò l'Italia è agli ultimi posti in Europa per finanziamenti a favore delle famiglie, infanzia e maternità con l'1,3% del Pil contro il 2,2% della media europea. Mentre purtroppo vanta altri primati negativi - dall'evasione fiscale alla corruzione - che, negli anni hanno sottratto risorse preziose alle centinaia di migliaia di minori che ne avrebbero avuto diritto e bisogno.

«Mentre si parla tanto e giustamente dello spread fra i titoli pubblici italiani e quelli tedeschi mai si sente parlare di quest'altro spread che riguarda la povertà e in particolare, la povertà minorile. I dati ci dicono infatti che negli ultimi 15 anni, con un intensificarsi del fenomeno fra il 2006 e il 2010, la povertà ha colpito più di tutti e con crescente intensità i bambini», dichiara Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia.

«Ciò significa che non è stato fatto il necessario per evitare questa terribile deriva che colpisce proprio coloro - i bambini e gli adolescenti - che rappresentano il presente e il futuro del paese. Basti pensare che fino ad oggi, non solo l'Italia non si è data obiettivi mirati circa la riduzione della povertà minorile, ma non esiste nessun piano di intervento al riguardo», prosegue il presidente.

«È senza dubbio importante la centralità data ai bambini e agli adolescenti nella riprogrammazione dei fondi europei annunciata nei giorni scorsi, un intervento significativo – afferma Neri – che tuttavia non elimina la necessità di un piano nazionale organico di breve e medio periodo. Per questo abbiamo deciso di lanciare da oggi e per tutto il mese di maggio "Ricordiamoci dell'Infanzia", una nuova campagna in aiuto all'infanzia a rischio in Italia che si rivolge prima di tutto al Governo ma intende coinvolgere anche singoli cittadini, imprese, il mondo della cultura e dell'informazione. Perché è necessaria una inversione di rotta. Abbiamo elaborato delle proposte concrete e sostenibili dal punto di vista finanziario, anche in tempi di crisi. Anzi, proprio perché c'è la crisi è indispensabile attivare subito un piano nazionale di lotta alla povertà minorile. Save the Children, dal canto suo, opera da anni in Italia a favore dell'infanzia e dal 2011 ha avviato un programma quinquennale che prevede il rafforzamento delle attività, con interventi nel settore della povertà minorile, della protezione dei minori a rischio di sfruttamento (come i minori stranieri non accompagnati), dell'educazione e la scuola, dell'uso delle nuove tecnologie, della tutela dei minori nelle emergenze».

Se la povertà minorile dunque è costantemente aumentata negli anni, e molto più di quella degli adulti, dal 2006 al 2010, cioè in coincidenza con l'esplosione della crisi economica, è in notevole aumento anche l'intensità della povertà passata dal 28,1% del 2006 al 35,1% del 2010 (+7%), mentre nelle famiglie senza minori è cresciuta nello stesso arco di tempo di appena un punto e mezzo (dal 25,1% al 26,7%) e avrebbe conosciuto anzi una leggera flessione dal 2008 (-1,5%), documenta il dossier "Il paese di Pollicino", diffuso da Save the Children in occasione del lancio della nuova campagna.

«Vale la pena sottolineare che la crisi non è l'Orco cattivo delle fiabe – commenta il Direttore Generale Save the Children Italia – le povertà minorili sono indubbiamente aggravate dagli effetti della recessione mondiale ma non nascono certamente oggi. Vengono da molto più lontano».

Per avere poi un'idea della costante riduzione dei finanziamenti che il nostro paese destina a famiglie, infanzia e maternità, basta guardare all'esaurimento del fondo nazionale delle politiche sociali passato da 1 miliardo di euro nel 2007 a 45 milioni nel 2013 mentre il piano nazionale dell'infanzia, approvato con anni di ritardo, non è stato finanziato e rimane integralmente sulla carta. Ma oltre alle limitate e inefficaci risorse, la spesa e i servizi per l'infanzia segnalano grandi differenze di standard e qualità, a seconda delle regioni. Basta guardare agli asili nido: in Emilia Romagna ne usufruiscono il 29,5% dei bimbi tra 0 e 2 anni. Seguono Umbria (27,7%), Valle D'Aosta (25,4%) a cui fanno da contraltare la Campania, in fondo alla lista con il 2,7% dei bambini presi in carico dai nidi pubblici, o la Calabria, con il 3,5%.

 

Quali sono dunque le proposte dell'associazione?

«La prima cosa da fare per arrestare questo trend pericolosissimo è varare subito un piano nazionale di lotta alla povertà minorile», spiega ancora Valerio Neri.

Le misure proposte da Save the Children si fondano su quattro pilastri: interventi per il sostegno alle famiglie in condizione di povertà estrema, come ad esempio la previsione di ulteriori sgravi fiscali per ogni figlio a carico o di voucher per l'acquisto di beni essenziali; servizi per il sostegno della genitorialità, quale un piano di investimenti straordinari per gli asili nido, per la creazione di ulteriori 370.000 posti entro il 2020; misure di sostegno al lavoro femminile e per favorire la conciliazione fra lavoro e famiglia, quale l'istituzione di un fondo di garanzia per mamme imprenditrici per favorirne l'accesso al credito; e infine la previsione di una valutazione di impatto sull'infanzia di ogni nuovo provvedimento legislativo.

Per l'attuazione di tale piano strategico sarebbe necessario un progressivo adeguamento delle risorse destinate all'infanzia agli standard degli altri Paesi europei, passando dall'attuale investimento dell'1,3% del Pil al 2% entro il 2020. Se almeno una parte delle risorse recuperate nell'ambito delle misure varate dal Governo venisse destinata all'infanzia a rischio, si potrebbe nel giro di un anno dimezzare il numero delle famiglie con minori a carico che vivono in condizioni di povertà più gravi, facendo uscire dalla condizione di povertà assoluta più di 300mila bambini.

 

Le risorse necessarie per attuare il piano strategico di contrasto alla povertà minorile non devono essere considerate una spesa che crea debito, ma un investimento sul capitale umano e sullo sviluppo del Paese. Per questo – proprio nei giorni in cui si discute del Fiscal Compact, il patto di stabilità europeo – Save the Children propone l'introduzione di una "golden rule sull'infanzia", ovvero la definizione di criteri in base ai quali le spese destinate all'infanzia e alle famiglie vengano scomputate dal calcolo dell'indebitamento del paese.

«Si tratta – conclude Neri – di uno sforzo sostenibile nonostante la crisi e che, soprattutto, non comporterebbe ulteriori tassazioni, ma un reindirizzo dei fondi risparmiati, che contribuirebbe a porre le basi di un futuro migliore per tantissimi minori e famiglie e, dunque, per il nostro paese. Da oggi rendiamo pubbliche queste proposte e chiediamo a tutti di aderire alla nuova campagna Ricordiamoci dell'infanzia (www.ricordiamocidell'infanzia.it), sottoscrivendone il Manifesto, firmando la lettera al presidente del Consiglio, partecipando all'evento conclusivo del 25 maggio a Roma. Al nostro fianco abbiamo già un nutrito gruppo di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura».

Noi di You-ng abbracciamo la causa dell'associazione e vi ricordiamo che è possibile sostenere le attività in Italia di Save the Children attraverso il sito www.savethechildren.it/donaitalia

Cristiano Nesta

15/05/2012 Fonte: you-ng.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963