Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2nomadi50cile54m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0mvgallinemexirupigottobre5amorino11
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« La polizia che occupa la...Mai era avvenuto che in ... »

La corda è molto tesa e il morente ministero dei tecnici proclama la propria incapacità a governare e usa anche il manganello

Post n°7079 pubblicato il 18 Novembre 2012 da cile54

14 Novembre, la violenza e l’austerity

Il primo bilancio della giornata è l’incredibile partecipazione di gente. In Italia e in Europa l’adesione allo sciopero è stata massiccia, sicuramente più di quante certe poltrone si aspettassero. Infatti il livello internazionale è stato subito tralasciato dai media, per concentrarsi su una dinamica più nazionale.

Nello stesso momento in tutta Europa si susseguivano manifestazioni e scontri con le stesse parole d’ordine: no all’austerità, no ai diktat europei della troika, no al governo attraverso il debito. Forse per la prima volta dall’esplosione della crisi europea c’è stato un momento condiviso di opposizione alle politiche centrali dettate dalla troika, che una per una si stanno abbattendo sugli stati europei, partendo dalla Grecia, passando per Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia. Finalmente è risultato chiaro che, come l’attacco subito, anche la risposta debba essere obbligatoriamente transnazionale.

Questi fattori sui mezzi di comunicazione main stream si sono persi, andando a sostituirsi a un argomento ben più semplice da affrontare per i media nostrani: la cronaca. Infatti è la cronaca a fare da padrona, la dinamica degli scontri, la “mappa degli scontri”, il filmato dei manifestanti e il filmato della polizia. Dinamiche di piazza fini a se stesse e utili alla spettacolarizzazione della rivolta.

Sia chiaro che con questo non intendiamo ridurre le dinamiche della violentissima carica di Roma, conclusa con l’arresto di diverse persone di cui 8 ancora in carcere. Sicuramente è da mostrare la brutalità e le violenze dei soliti impuniti che a forza di collezionare “mele marce” hanno riempito il paniere.

Però il ragionamento dev’essere anche e soprattutto sulle motivazioni dello scontro. E sull’utilizzo e il significato della violenza. La violenza dello scontro di piazza è una violenza “spettacolare”; il blocco nero, il fumo, le “truppe” che si muovono. Per una cultura ricchissima di film di guerra è sicuramente uno spettacolo da non perdere dalla televisione. Ma nient’altro è che una logica conseguenza a una violenza che è molto più sottile, è molto più infima e si nasconde nella vita di tutti i giorni.

E’ la violenza delle rinunce, la violenza dei sacrifici, mantra a cui l’attuale governo tecnico ci sta abituando. “Ce lo chiede l’europa” è la formula utilizzata per attuare i diktat europei che mirano al completo smantellamento dello stato sociale. La disoccupazione cresce quasi più velocemente del debito sovrano, i soldi diminuiscono e le persone hanno sempre meno autonomia. E l’altra faccia del governo tecnico, o meglio, la nostra faccia, perchè quella dei guadagni la vedono solamente le banche, le agenzie interinali, le grosse finanziarie.

Non siamo poveri, i beni di prima necessità ce li abbiamo tutti (almeno nella maggioranza, perchè alcuni iniziano a perdere anche quelli, altri non li hanno mai avuti), abbiamo però dovuto subire delle enormi privazioni in nome del risparmio, ma non siamo noi che dobbiamo risparmiare, non siamo noi che dobbiamo ripagare i debiti.

Questo è il fattore della rabbia. Per questo motivo gli studenti puntavano su banche, interinali, enti governativi e uffici europei, perchè sono i reali responsabili dell’enorme crisi economica e ce la stanno scaricando sulle spalle.

In mezzo però c’è la polizia. Soldatini al servizio dei poteri forti, in cui nella vita è stato insegnato a obbedire e picchiare. E questo fanno, a Milano a Roma, a Torino e in molte altre città. Difendono quello che gli hanno detto di difendere e picchiano indistintamente la controparte come se si trattasse di un avversario da sterminare.

C’è chi ha detto di questo 14N che “è stata una guerra”, ci permettiamo di dissentire. E’ stato un fuoco di rivolta, è stato il segnale che abbiamo gli occhi puntati nella direzione giusta e che non abbiamo paura della repressione.

Una guerra prevede due eserciti che si fronteggiano: il 14N ce n’era uno solo di esercito in piazza. Dall’altra parte c’erano studenti, lavoratori, precari che provavano a riconquistarsi il futuro, con ogni mezzo necessario.

labout Milano

17/11/2012 Fonte: www.milanoinmovimento.com

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963