Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cile54cielostellepianetiindustriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Monti e Berlusconi hanno...L'elenco dei morti quot... »

L’Adi (associazione dottorandi) denuncia la catastrofe: «Č un’espulsione di massa». L'obbiettivo č un Paese in coma scientifico

Post n°7409 pubblicato il 14 Febbraio 2013 da cile54

Il 93% dei ricercatori precari è espulso dall’università

Prima di spegnere la luce negli uffici di viale Trastevere, il ministro dell’Istruzione Profumo vuole dare fondo ai decreti attuativi della riforma Gelmini. Dopo il decreto sulle borse di studio (se ne riparlerà il 21 febbraio), sulla valutazione e sull’accreditamento dei corsi di laurea [Ava, ne ha parlato Il Manifesto il 7 febbraio], arriva il «bollino di qualità» sui dottorati. Dopo l’approvazione della Corte dei Conti, quello che dovrebbe essere il più alto grado dell’istruzione universitaria cambierà radicalmente. Ce ne saranno di meno, e saranno concentrati nelle «scuole» di dottorato con un collegio di 16 docenti che bandiranno un minimo di 4 borse. Novità più importante è rappresentata dal «dottorato industriale». Sarà infatti possibile svolgere il dottorato nelle aziende, una sorta di «apprendistato» ad alta qualificazione che chiude il cerchio della riforma Fornero che lo impone già nelle scuole. Per la cronaca, anche quest’ultima trovata del Miur non rispecchia la realtà delle statistiche perché di apprendisti-dottorandi in Italia ce ne sono poche decine e scarse sono le speranze che le aziende ne assumano altri. Tra il 2009 e il 2011 l’apprendistato, quello vero non quello sognato da Profumo (e dalla Gelmini), è crollato del 17%.

 A una manciata di giorni dalle elezioni, Profumo afferma immancabilmente di avere «allineato il nostro paese all’Europa», mentre invece ha solo confermato l’esistenza di una delle figure dello schiavismo baronale: il dottorato «senza borsa». Cioè un giovane studioso che deve pagare e non essere pagato all’incirca 1200 euro. A Salerno si paga fino a 2.120 euro all’anno, alla Sapienza di Roma 1.413 a Trento «solo» 144 euro. L’aspirazione di Profumo è agevolare i dipendenti a svolgere un dottorato nella propria azienda. Ormai non è più contemplata l’idea che al dottorato possano accedere i neo-laureati e che possa rappresentare il primo passo di una «carriera scientifica». In più il decreto approfondisce un’altra discriminazione. A differenza di quanto accade in Europa, il dottore di ricerca viene ancora ritenuto un semplice studente – e si sa che gli studenti non hanno bisogno di essere pagati – e non un dipendente degli atenei. Lo denuncia la terza indagine annuale dell’associazione dei dottorati italiani (Adi). I dati parlano chiaro: da almeno tre anni è in atto un’espulsione di massa dei ricercatori precari dalle università. Solo 7 «cervelli» su 100 possono aspirare ad un posticino nell’università. Il restante 93% viene espulso per sempre.

 Come nel caso del decreto Ava, anche quello sui dottorati non cerca affatto un rimedio, bensì prepara gli atenei alla nuova realtà, quella di un’università dove i docenti e i «giovani» ricercatori saranno pochi, supersfruttati e malpagati. Il record è quello di Macerata dove c’è un ricercatore ogni 100 «strutturati». Tra un paio d’anni questa sarà la realtà in tutti gli atenei. I settori più colpiti sono quelli scientifici e tecnologici, anche perché nelle aree sociali, filologiche, letterarie e giuridiche la decimazione è già avvenuta. In quelle scientifiche, più ampie fino a 6 volte di quelle umanistiche, solo il 3% dei giovani ricercatori oggi impegnati con una borsa o un contratto avrà la possibilità di restare. Per chi invece ha un contrattino, oppure lavora gratis da archeologo o filolosofo le speranze sono maggiori, fino al 16% dei casi. Un paradosso figlio dell’espulsione di massa dei precari. Come stanno reagendo gli atenei davanti a questo miserabile spettacolo? Ricorrendo ai fondi esterni, di privati, agenzie, fondazioni, banche e progetti europei.

 L’Adi ha fatto un censimento dal quale si nota che i Politecnici (Milano, Torinbo, Bari) sono più avvantaggiati del reperimento dei fondi. I settori «più ricchi» vanno dall’ingegneria industriale e dell’informazione alle scienze biologiche, agrarie e veterinarie. Ma questa strategia è poco lungimirante. I fondi non creano posizioni stabili, ma solo contratti a termine che durano un soffio. Con i concorsi bloccati non c’è speranza che la situazione cambi. E, quando arriveranno, saranno gestiti con le regole della riforma Gelmini che ha creato un piccolo nucleo di docenti che gestiscono una galassia di figure precarie ad alto tasso di intercambiabilità e rottamazione.

Roberto Ciccarelli

10/2/2013 www.ilmanifesto.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963