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Ieri la giornata la Giornata Internazionale di Rom e Sinti Amnesty rilancia l' appello contro la discriminazione dei Rom

Post n°7609 pubblicato il 09 Aprile 2013 da cile54

La Giornata Internazionale dei Rom e il razzismo "inconsapevole"

Qualcuno ha provato a suggerirle di sostituire la parola “ebrei” a “rom”. Così, tanto per vedere l’effetto che fa. Ma la renziana Cristiana Alicata, esponente del Pd laziale, che ieri ha fatto impallidire molti con la sua sortita su Twitter a commento dello svolgimento delle primarie romane («Le solite incredibili file di Rom che quando ci sono le primarie si scoprono appassionati di politica»), ha continuato imperterrita a difendere le sue parole e, anzi, ad attaccare i poveri benpensanti che l’hanno accusata di razzismo.
Per riflettere sulla “Giornata Internazionale di Rom e Sinti” che si celebra oggi è forse opportuno più di molti gesti simbolici e bandiere issate, soffermarsi proprio su quelle parole. Alicata in queste concitate ore ha messo su una linea di difesa e di attacco che non le suona affatto imbarazzante e che sarebbe sciocco non capire quanto faccia parte di quell’odio inconsapevole e di quella diffidenza istintiva che tanto caratterizzano una discreta parte dello smarrito popolo della sinistra.
Le prime parole di Alicata a difesa della sua teoria del “complotto pluto-tzigano” sono state più o meno: razzista io? Ma se sono lesbica… Insomma, il fatto che Alicata sia costretta a vivere sulla sua pelle primitivi commenti di omofobi e razzisti, a suo dire la metterebbe al riparo da quegli stessi schemi mentali. Purtroppo, sembra proprio non essere così in questo caso. Anzi, non lo è quasi mai. Basterebbe ricordare a mo’ di semplice esempio in che modo un popolo di migranti quali sono gli italiani tratta i migranti oggi per capire che non esiste vaccino, se non la conoscenza e la cultura, al pregiudizio. Perché di questo in fondo si è trattato: ignoranza e pregiudizio. Si è forse chiesta Alicata prima di svolgere la sua equazione perfetta (Rom ai seggi = qualcuno li ha pagati), se le persone in fila avessero veramente voglia di votare alle primarie? No, è naturale, sono Rom, si è detta con l’aria di chi non si fa prendere per il naso dal perbenismo asfissiante, della ridicola politically correctness di quella sinistra incapace di dire pane al pane, zingaro allo zingaro.
Peccato che, in particolar modo nella capitale, sono anni che centinaia di operatori sociali, attivisti, volontari (alcuni di questi dello stesso partito di Alicata) lavorano proprio in questa direzione: stimolare una maggiore consapevolezza politica, visto che ha effetti diretti sulla loro vita. Come nel caso di ogni cittadino e forse anche più, visto che i Rom da sempre sono trattati come non-cittadini. Gli effetti delle politiche del sindaco Alemanno in questi quattro lunghissimi anni per la capitale sono stati devastanti, in particolare per la variegata popolazione Rom, che al di là di molte e spesso supposte peculiarità culturali vive condizioni difficilissime. Bambini ai quali è impedito di fatto andare a scuola perché “spostati” da un capo all’altro della città, sgomberati dagli insediamenti spontanei per essere stipati dentro a campi, strutture già al collasso in precarie condizioni igienico-sanitarie.
E così, i candidati alle primarie si sono recati in questi campi Rom, chi con più e chi con meno convincimento, alla ricerca di voti. Nessun complotto, se non quello della politica che va a fare promesse e che dovremo vedere se saranno mantenute. Dovremmo essere contenti di questa partecipazione da parte di cittadini (tra l'altro spesso provenienti da stati membri), prendere coscienza dell’Alicata che vive in ognuno di noi e combattere i suoi pregiudizi.

Giornata Internazionale Rom, gli appuntamenti in Italia.
Il “Romano Dives” si celebra oggi in ricordo del primo congresso mondiale Rom del 1971 tenutosi vicino Londra. Intellettuali e politici di origine rom in rappresentanza di vari paesi europei si riunirono in quell’occasione scegliendo la parola Rom per definirsi e scegliendo una bandiera che accomunasse Rom, Sinti e camminanti. L’Italia è stata ed è tuttora, fanalino di coda nel recepire il valore di questa giornata e soprattutto nel mettere in piedi soluzioni legislative e politiche che favorissero integrazione e accoglienza. Tanto da subire diversi richiami dall’Europa per il modo in cui veniva e viene trattata dalla politica e dai media la maggiore minoranza etnica del continente (sei milioni). Il problema è che i richiami dell’Unione Europea rimangono spesso parole al vento, visto che non è prevista alcuna sanzione che obblighi gli Stati inadempienti. Con il governo Monti si è deciso di dare risposta alla Comunicazione della Commissione Europea N. 173/2011 con una Strategia nazionale di inclusione sociale di Rom e Sinti 2012-2020, ma i passi da fare sono moltissimi. Dal punto di vista istituzionale la giornata di oggi si è aperta con la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini che ha ricevuto a Montecitorio una delegazione di giovani Rom. Dai 14 ai 26 anni per rendere conto della variegata composizione di questa comunità. Film, incontri, spettacoli teatrali andranno in scena in diverse città e in particolare a Roma. A Venezia è stata issata sul balcone di Cà Farsetti, sede del comune, la bandiera donata lo scorso 27 gennaio all'amministrazione municipale dall'associazione Rom Kalderash. La città celebra il Giorno della Memoria, che ricorda non solo la Shoah ma anche il "Porrajmos", la persecuzione e lo sterminio dei Rom. QUesta Giornata è anche occasione per Amnesty per rilanciare il suo appello all'Unione Europea contro la discriminazione dei Rom e chiedere di mettere fine agli sgomberi forzati che si verificano in contrasto agli orientamenti giuridici in Paesi membri come la Francia, l'Italia o la Grecia.

08/04/2013 www.liberazione.it

 
 
 
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Roma, 12 maggio 1977

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