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Finalmente il no all'OGM, avrebbe impatto negativo sulla biodiversità, non escludendo rischi su organismi acquatici

Post n°7982 pubblicato il 13 Luglio 2013 da cile54

Ogm, firmato ildecreto che vieta la coltivazione di mais Monsanto

Il ministro delle Politiche agricole alimentari Nunzia De Girolamo ha firmato, con i ministri della Salute Beatrice Lorenzin, e dell'Ambiente Andrea Orlando, il decreto interministeriale che vieta in modo esclusivo la coltivazione di mais geneticamente modificato Mon810 sul territorio italiano. Lo annuncia De Girolamo in una nota.  Ogm: De Girolamo, firmato decreto divieto coltivazione.

 Il divieto di coltivazione del mais MON810 è motivato, si legge nella nota a firma De Girolamo, "dalla preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, consolidata da un recentissimo approfondimento tecnico scientifico dell'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ne evidenzia l'impatto negativo sulla biodiversità, non escludendo rischi suorganismi acquatici, peraltro già evidenziati da un parere dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare reso nel dicembre 2011".

 "Con i Ministri Lorenzin e Orlando avevamo preso un impegno preciso sugli Ogm, considerate anche le posizioni unitarie del Parlamento e delle Regioni. Con il decreto che abbiamo firmato oggi vietiamo la sola coltivazione del mais Mon810 in Italia, colmando un vuoto normativo dovuto alle recenti sentenze della Corte di Giustizia europea" è il commento del ministro delle Politiche agricole.

 "È un provvedimento che tutela la nostra specificità, che salvaguardia l'Italia dall'omologazione. La nostra agricoltura- prosegue De Girolamo - si basa sulla biodiversità, sulla qualità e su queste dobbiamo continuare a puntare, senza avventure che anche dal punto di vista economico non ci vedrebbero competitivi. Il decreto di oggi è solo il primo elemento, quello più urgente, di una serie di ulteriori iniziative, con le quali definiremo un nuovo assetto nella materia della coltivazione di Ogm nel nostro Paese".

 Il provvedimento giunge a conclusione della procedura di emergenza attivata dal Governo nell'aprile 2013, ed è giuridicamente sostenuto anche dal precedente provvedimento di divieto di coltivazione di Organismi geneticamente modificati, fondato su analoghe motivazioni, adottato il 16 marzo 2012 dal Governo francese e tuttora invigore.

 Le sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione europea, cui l'Italia si conforma, ribadiscono la legittimità di misure di coesistenza che salvaguardino le colture tradizionali e biologiche, e che dovranno essere adottate dalle Regioni conformemente alla sentenza della Corte costituzionale, nel quadro di una organica e condivisa disciplina statale che definirà principi comuni al fine di garantire il rispetto della libera concorrenza e della libertà di iniziativa economica, a parità di condizioni sull'intero territorio nazionale.

L’Italia è ora è uno dei nove paesi europei ad aver adottato il divieto nei confronti del mais Ogm. Prima di lei il provvedimento era stato preso dalla Polonia dopo Austria, Francia, Germania, Ungheria, Lussemburgo, Grecia e Bulgaria che imposero divieti sulle coltivazioni OGM benché già approvate dalla European Food Safety Authority (EFSA) e considerati "sicuri".

Il ministero della Agricoltura polacco allora aveva espresso preoccupazioni sul fatto che i raccolti OGM potessero impollinare in modo incrociato i raccolti “non Ogm” e il polline del mais Monsanto MON810 potesse finire nel miele. Il ministero aveva anche sottolineato che “non esistono affermazioni scientifiche che confermino che i raccolti Ogm siano sicuri per l'ambiente e le persone”.

12/07/2013

 
 
 
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