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Alcune considerazioni sull'apatia degli italiani onesti, e una proposta a dimostrare la propria indignazione

Post n°4244 pubblicato il 16 Gennaio 2011 da cile54

Tre uomini in fuga e un uomo-sandwich

Ben Ali, Marchionne, Berlusconi . Tutti e tre questi personaggi stanno fuggendo dalle loro responsabilità. Essi impersonano il potere che, incapace di gestire se stesso, si rifugia nella menzogna per preparare la fuga verso una non meritata salvezza personale; chiaramente con le tasche piene. Ma c'è ancora gente che presta loro fiducia; l'Arabia o altri accoglieranno Ben Alì, gli Stati Uniti aspettano il salvatore della Chrysler-Fiat, e una parte ancora cospicua degli italiani, mentre parla del Cavaliere, antepone al suo cognome l'aggettivo "poveretto" o "vittima". In Italia nell'insieme non siamo ancora come in Tunisia o alla Fiat, dove iniziano ad affollarsi al pettine della Storia tutti i nodi mai sciolti dal capitalismo sviluppista. Quelli che: l'ultima spiaggia è sempre la penultima.

Paradossalmente mentre i primi due personaggi verranno salvati dagli stessi tentacoli del Potere, da cui un tempo sono stati scelti per fare quel che hanno fatto, il terzo personaggio viene salvato da una parte degli italiani, resi ciechi e sordi e muti da una sorta di obnubilamento subliminale. Muti nemmeno tanto; c'è chi sarebbe disposto a scendere in piazza per difenderlo. E' solo l'inizio di una bagarre che durerà parecchi anni. E maggiore sarà il perdurare di una incapacità - mista a mala volontà - delle masse a volerci capire qualcosa, incapaci di uscire dal tifo da stadio montato ad arte, peggiori saranno le conseguenze. Conseguenze che che non potranno che ricadere proprio su quelle masse.

Che fare? Una parte di potere vero è oggi in mano alla comunicazione: che dovrebbe, intelligentemente, prendere le redini della situazione e iniziare a raccontare la verità. Non su Ruby o sulla Panda o sui nuovi SUV da produrre in Italia ma sull'effettiva situazione dell'intero mondo, sulle effettive conseguenze dell'impronta umana che ormai pesa sul futuro dell'umanità intera come e più di un ipotetico meteorite di hollywoodiana memoria. Insomma raccontare qualcosa sul modo il più possibile realistico per uscire da questa morsa mortale.

Se è vero quello che ci insegna la logica matematica, la soluzione non è mai allo stesso livello del problema. E' necessario che la comunicazione oltre che pubblicitaria (oggi tale in ogni campo, in primis quello economico e politico) divenga anche divulgativa, e inizi a sussurrare l'effettiva situazione dell'impatto della premiata ditta Sviluppo&Crescita, oggi al redde rationem dopo due secoli.

Occore che il così detto miliardo d'oro (il miliardo di persone che vivono alle spalle e sulle spalle del resto dell'umanità) sappia cosa sta producendo e cosa c'è da iniziare a fare.

La comunicazione deve smarcarsi dal potere delle grandi lobby economiche. Giornali, redattori, editori, giornalisti, giornalai: pentitevi di ciò che state continualdo a fare! O verrete spazzati via insieme a coloro che vi pagano.

Io sto pensando seriamente di rispolverare il vecchio metodo dell'uomo sandwich; preparerò dua cartelli informativi circa ciò che conosco per certo e che posso certificare mediante l'esibizione di documentazione probante e andrò in giro per il mio quartiere fermandomi agli angoli delle strade.

Qualcuno leggerà, qualcun altro criticherà o approverà, ma piano piano (è umano) inizierà a regionare sulla questione, creandosi un'autentica opinione personale. Forse prenderò qualche schiaffo all'inizio. E' il rischio di chi sceglie di dire la verità!!!! Chi è con me si faccia sentire!!!

Giacomo La Franca

15 Gennaio 2011

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G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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