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La Giunta leghista taglia le vaccinazioni per papilloma virus e le parrucche per le donne affette da alopecia
Post n°4369 pubblicato il 18 Febbraio 2011 da cile54
IN PIEMONTE RISORSE SANITARIE STORNATE PER INIZIATIVE DI CAMPAGNA ELETTORALE “I quesiti posti nelle interrogazioni propongono una preoccupazione ma anche un’amarezza. Ci si chiede con quale responsabilità amministrativa si selezionino le priorità nel nuovo governo regionale”.
“Le vaccinazioni per papilloma virus sono funzioni obbligatorie dell’ente, possono essere diversamente articolate nei territori e nei calendari, ma devono essere fatte. Concorrere a migliorare la qualità della vita delle persone colpite nel fisico e nella psiche da una grave malattia dovrebbe essere semplicemente normale per le politiche pubbliche”.
“Se le delibere saranno confermate, magari a seguito delle interrogazioni, comunque si sono compiuti dei torti a danno di chi fino ad ora si è sentito negare ciò che credeva fosse dovuto”.
“Contemporaneamente, mentre si lesinano le spese obbligatorie, si orientano risorse sanitarie e sociali verso iniziative che hanno l’indubbio pregio di riguardare una platea ampia di cittadini e quindi di fare opinione (vedi bonus bebè) o di esibire la magnificenza del Governatore (vedi l’integrazione sulle protesi acustiche)”.
“La stella polare sembra essere la discrezionalità e la ricerca dell’effetto, piuttosto che l’appropriatezza e l’equità”.
Testi delle interrogazioni
OGGETTO: stato di attuazione delle vaccinazioni della popolazione femminile giovanile quale prevenzione rispetto al Papilloma Virus (H.P.V.)
Premesso che: - Fin dal 21 dicembre 2007 le Regioni hanno condiviso con il Ministero per la Salute il programma vaccinale e in specifico la Regione Piemonte aveva deciso di promuovere autonomamente una seconda coorte: con DGR n. 8 – 8167 del 11/2/2008, infatti, introduceva l’offerta attiva e gratuita sia alle ragazze nel corso del 12° anno di vita, sia alle sedicenni, con un impegno di 2.453.000 euro circa di trasferimento ministeriale vincolato e di restanti fondi regionali fino all’importo complessivo di 4 ml. di euro. - Nell’autunno 2009, a seguito della eccezionalità della sindrome influenzale AH1N1 e del conseguente carico di lavoro dei servizi vaccinali, fu posposta la vaccinazione dedicata alle giovani donne.
Verificato che: - Non risulta agli scriventi che nel corso del 2010 le Aziende Sanitarie abbiano ricevuto indicazioni dall’Assessore Ferrero per l’avvio della campagna di vaccinazioni. - In base a segnalazioni pervenute dalle interessate e dalle famiglie, risulterebbe che tuttora le Aziende non abbiano ricevuto conferma delle risorse destinate e non abbiano avviato autonomamente l’iniziativa.
Evidenziato che: - Comunque se questo fosse avvenuto in qualche territorio, questo comportamento a macchia di leopardo non garantisce l’omogeneità dei livelli essenziali di assistenza, in cui sono iscritte le vaccinazioni.
INTERROGA la Giunta regionale, per richiedere: - Rassicurazioni in merito all’applicazione anche in Piemonte delle disposizioni nazionali per le vaccinazioni per le coorti interessate nel 2010 e nel 2011. - Le tempistiche con le quali l’Amministrazione Regionale e le Aziende Sanitarie intendano recuperare le situazioni pregresse
OGGETTO: erogazione contributo per l’acquisto di parrucche, a favore di bambine, adolescenti e donne, residenti in Piemonte, affette da alopecia, a seguito di chemioterapia. ASL negano i contributi per mancanza di risorse.
Premesso che:
- Con DGR n. 13 – 13352 del 22/2/2010 la Regione Piemonte aveva determinato l’inserimento, tra gli ausili, delle parrucche per le pazienti sottoposte a trattamento chemioterapico, che ha come effetto avverso la caduta dei capelli. - La richiesta era stata avanzata dalle associazioni di rappresentanza e di tutela delle donne operate per carcinoma mammario: in base alle ricognizioni e all’attività di accoglienza e di sostegno svolta dal volontariato emergeva la difficoltà economica di molte pazienti a procedere autonomamente all’acquisto. - La richiesta fu valutata con attenzione e l’inserimento di tale possibilità nell’elenco della protesica erogabile fu dibattuto tra i tecnici, sia sanitari sia finanziari, e con le associazioni. (Si ricorda in proposito un dibattito nell’Aula Magna della ASO Molinette nel corso delle celebrazioni dell’8 marzo). - L’erogazione fu avviata anche attraverso la quantificazione e la destinazione di risorse alle ASL (euro 512.000).
Verificato che: - Da una lettera ai quotidiani e da ulteriori accertamenti risulterebbe che ora le Aziende Sanitarie neghino la possibilità motivando con l’insufficienza delle risorse.
Preso atto che: - Non risultano agli atti revoche della DGR; pertanto si deve dedurre che le ASL non procedano in assenza di fondi finalizzati o finanziamenti aggiuntivi sulla protesica. - Come spesso accade, le condizioni umane che hanno minor potere di rappresentanza sono penalizzate prima e più delle altre e, in analogo stato di incertezza, le ASL non avrebbero certo programmato la sospensione di ausili ad altre categorie.
INTERROGA la Giunta regionale,
- Per richiedere all’Amministrazione Regionale il monitoraggio dello stato di attuazione della DGR e il ripristino dell’esigibilità della stessa. Eleonora Artesio Consigliera Regionale del Piemonte Rifondazione Comunista (Federazione della Sinistra) |
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