Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2nomadi50cile54m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0mvgallinemexirupigottobre5amorino11
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« In Piemonte si discute d...L'ultima caricatura di ... »

Vittime di un sistema assassino. Un anno fa a La Spezia moriva Giovanni Magliani, operaio e ferroviere. Lo ricorda il figlio

Post n°4398 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da cile54

Una tragedia privata che è anche pubblica: mio padre, morto sul lavoro

Un anno fa a La Spezia moriva Giovanni Magliani, operaio e ferroviere. Caduto sul lavoro, aveva 53 anni ed era mio padre.

Il suo corpo è rimasto schiacciato da un treno passeggeri in manovra, mentre usciva dall'ufficio "Tronco Lavori" della stazione della Spezia Centrale, uccidendolo all'istante.

Mentre trovava quel giorno una fine atroce, tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e di amarlo, siamo morti un poco con lui. Questa è la prima, immensa sensazione che ho provato nell'istante in cui ho saputo della tragedia. Una tragedia che non è solo personale o familiare, ma è purtroppo pubblica e addirittura istituzionale. Giovanni Magliani è stato l'ennesimo lavoratore caduto in servizio in Italia. Con questo assurdo incidente la nostra provincia inaugurava il tristissimo 2010 segnato da un elenco spaventoso di giovani vite strappate ai propri cari nel compimento del proprio dovere.

Sembrano parole adatte a soldati in guerra. Mio padre e a tutti gli altri ragazzi che come lui non ci sono più, in qualche modo lo erano: non nel senso militare, ma in quello "civile" del termine.

Sfido chiunque a darmi del retorico. Ha lavorato per trentasette anni, interrotti dalla disgrazia, di cui gli ultimi trentuno nelle Ferrovie dello Stato. Ha iniziato da ragazzino, a sedici anni, minando già il suo fisico in fabbrica prima di entrare in Ferrovie dello Stato nel lontano 1979.

Torno al senso della parola "dovere" perché ha sempre lavorato con onestà, dedizione e grande amore per il suo lavoro, diritto e dovere per tutti, come mi ripeteva sempre. Ha rispettato e onorato fino in fondo, da vero cittadino di questa Repubblica, la Repubblica stessa su cui è fondata, come recita il primo articolo della sua Costituzione.

«Ogni giorno si verificano ancora troppi incidenti sul lavoro, anche a causa di inammissibili superficialità e gravi negligenze» ha affermato il Presidente della Repubblica il 10 ottobre scorso.«E' doveroso rendere omaggio alla memoria dei caduti sul lavoro ed esprimere viva solidarietà a quanti hanno sacrificato la propria salute e la propria integrità fisica, manifestando al contempo sentimenti di vicinanza alle loro famiglie e comunità».

Consolano le alte affermazioni del capo dello Stato, ma la strage continua. In Italia solo negli ultimi due anni si contano millecinquanta caduti nel 2009, milleottanta nel 2010. Nel gennaio 2011 sono già ottanta. Se vogliamo realmente omaggiare questa moltitudine di morti e dei loro cari, vivi ma altrettanto straziati, dobbiamo riuscire tutti insieme ad andare oltre le parole e passare ai fatti.

Un pensiero va a tutti i familiari di questi caduti civili, uccisi nella loro semplicità, compiendo il semplice atto eroico di guadagnare il proprio pane onestamente, chi facendo il portuale, chi il muratore, chi il camionista. Per questo mi appello a tutte le istituzioni nazionali e locali affinché si faccia qualsiasi cosa per evitare che altre simili sofferenze vengano vissute da altri. Basta morti sul lavoro, basta ingiustizie!

Ringrazio pubblicamente i sindaci della Spezia e di Arcola, i rispettivi consigli comunali, il prefetto e il questore e tutte le autorità che ci hanno dimostrato tanto calore e sensibilità in quei momenti terribili e nei giorni successivi.

Infine un personalissimo ringraziamento va ai colleghi del Secolo XIX, ai carissimi compagni di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani e alle tantissime persone che hanno avuto un pensiero per me e la mia famiglia, pur non conoscendo affatto mio padre. La loro commozione e le loro lacrime non potrò mai dimenticarle.

Paolo Magliani

Rifondazione Comunista federazione di La Spezia

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963