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In Italia accanto all’aumento degli infortuni mortali, si assiste anche alla crescita record delle malattie professionali

Post n°4468 pubblicato il 13 Marzo 2011 da cile54
Foto di cile54

'Condizioni di lavoro e malattie, la Fiom lancia la sua sfida'

 

Una campagna di azioni per la prevenzione delle patologie da lavoro, in particolare quelle muscolo-scheletriche.

La Fiom ha tenuto pochi giorni fa ad Ancona, presso l’Auditorium della Fiera della Pesca, i lavori dell’Assemblea nazionale dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Il titolo dell’incontro è stato “La salute non si scambia”. E riassume molto bene la filosofia attraverso la quale l’organizzazione sindacale dei metalmeccanici intende approcciare il tema delle condizioni di lavoro.

Davanti c’è il rinnovo del prossimo Contratto nazionale e della contrattazione aziendale, con l’obiettivo di cambiare gli ambienti lavorativi e l’attuale organizzazione del lavoro che è sempre di più la causa di un esteso e drammatico degrado della condizione di salute di lavoratori. La Fiom si stsa preparando.

«Secondo la propaganda che ormai si ripete sempre uguale di anno in anno, l’Inail e il ministro Sacconi continuano a ripetere che gli infortuni diminuiscono - ha detto Fabio Marcelli - e così pure le morti. Tuttavia, se andiamo a leggere con attenzione i dati, questi ci indicano che gli infortuni, negli ultimi anni, tendono leggermente a diminuire, mentre sono purtroppo in aumento quelli mortali, soprattutto nei settori dell’agricoltura e dell’industria. Secondo l’Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro, nel 2010 i morti documentati sono 1.080, con un aumento consistente pari a un + 6,8% rispetto al 2009».

Accanto all’aumento degli infortuni mortali, si assiste anche alla crescita record delle malattie professionali. Ciò accade per la maggiore consapevolezza dei soggetti coinvolti e per le modifiche nel sistema di denuncia, con le nuove patologie tabellate e la possibilità di denunce plurime per diverse patologie connesse ad un unico evento, che hanno portato all’emersione del cronico fenomeno di sottodenuncia. Ma accade anche per le caratteristiche degli ambienti lavorativi e dei nuovi modelli di organizzazione del lavoro che aggiungono alle tradizionali malattie professionali - come l’ipoacusia e le malattie respiratorie, per non parlare delle conseguenze dell’esposizione all’amianto - nuove patologie come quelle a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.

La Fiom intende lanciare una campagna di azioni per la prevenzione delle patologie da lavoro, in particolare quelle muscolo-scheletriche, su tutto il territorio nazionale. Una campagna che parte dalla consapevolezza che un’azione simultanea degli Rls Fiom in tutte le sedi di una stessa azienda può raggiungere una “massa critica” adeguata per ottenere dei risultati significativi per la tutela della salute dei lavoratori e per agire sull’organizzazione del lavoro. Una campagna che si articola su tre punti.

La Fiom ricorda che i medici competenti aziendali hanno l’obbligo di effettuare ogni anno un’analisi statistica delle patologie riscontrate tra i lavoratori; l’analisi deve essere consegnata sia al datore di lavoro che agli Rls che, però, non la ricevono quasi mai.

Avendo i dati, si può elaborare un mappa precisa della tipologia e della quantità di patologie (in particolare muscolo-scheletriche) diffuse nelle aziende.

La Fiom intende varare un a campagna per richiesta dati sull’adeguatezza delle mansioni assegnate ai lavoratori con Ridotte capacità lavorative (Rcl). «I medici competenti aziendali - sottolinea Marcelli l- hanno l’obbligo di certificare l’idoneità di ogni lavoratore alla mansione specifica effettuata; i medici, spesso, elaborano però solo delle prescrizioni generiche (ad esempio, divieto di sollevare carichi che superano un certo peso, ecc). La conseguenza di questo comportamento è la frequente assegnazione ai lavoratori Rcl di mansioni che possono provocare ulteriori danni alla loro salute».

Infine, una campagna per la richiesta documenti di valutazione dei rischi muscolo-scheletrici. Le aziende, nonostante le numerose richieste, consegnano agli Rls solo dei documenti generici sulla valutazione dei rischi. Questa reticenza testimonia il fatto che le aziende non sono sicure della correttezza delle valutazioni dei rischi effettuate.

«Obiettivo della campagna è quello di analizzare i Dvr per verificare se sono una foto fedele delle modalità concrete in cui si lavora e se sono conformi agli obblighi di legge».

 

Fabio Sebastiani

12/03/2011

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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