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Chi ha strappato quest’opera si muove nell’ambito della codardia e nell’incertezza d’idee

Post n°5460 pubblicato il 02 Novembre 2011 da cile54

Val Susa, distrutto murales No Tav

Resta soltanto qualche brandello di carta del “Quarto Stato” in versione No-Tav realizzato in Val Susa dallo street artist GecArt. Una settimana dopo la sua apparizione sul muro del campo sportivo di Giaglione, il murale è stato ritrovato a pezzi come testimonia la foto postata sul profilo Facebook del giovane creativo torinese. “È stato volutamente distrutto da qualcuno – spiega il 29enne – dal modo in cui è stato strappato si capisce che non si tratta certo degli agenti atmosferici”. Sulle motivazioni del gesto non si sbilancia: “Non so perché lo abbiano fatto ma è facile immaginarlo, penso che comunque faccia parte del gioco. In realtà non sono così infastidito in quanto, essendo un'arte effimera, nata per stare "fuori", subisce continue variazioni”. Ciò che più ha colpito GecArt, autore di questo omaggio al famoso quadro di Pellizza da Volpedo, è stata la reazione della gente.

In tanti su Facebook hanno commentato la distruzione dell’opera, nata proprio attraverso il social network. Sono state infatti una cinquantina le persone che, su invito dello street artist, hanno inviato le proprie foto diventate poi i volti di questo nuovo “Quarto Stato”. “Chi ha strappato quest’opera si muove nell’ambito della codardia e nell’incertezza d’idee” scrive in un post Fabio D., mentre Anna B. si candida per rifare il poster “qualcosa di lavabile, ma soprattutto eterno!”. Decine di commenti che hanno rincuorato il giovane autore: “È interessante notare come la gente si sia sentita "colpita" da questo fatto, significa che in qualche modo ha sentito l’opera un po’ sua – dice GecArt -. Tutto questo mi fa capire come la street art, rispetto a quella istituzionale, possa essere vicina alle persone: questa per me è la vera vittoria”.

 

Anna Cattaneo

01/11/2011

 
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