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19 anni fa, l'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
Giorgio Alpi non c’è più e Luciana è rimasta sola. Ma a combattere perché luce sia fatta sulla morte di sua figlia Ilaria Alpi, Luciana ha ancora forte accanto a sé l’Associazione che custodisce la memoria della giovane giornalista del Tg3, uccisa assieme a Miran Hrovatin esattamente 19 anni fa (il 20 marzo 1994) a Mogadiscio. E’ di queste ore l’invio da parte dell’Associazione presieduta da Mariangela Gritta Grainer, di una lettera rivolta ai due nuovi presidenti di Camera e Senato italiani. Più che una lettera, un invito rivolto a Laura Boldrini e a Pietro Grasso perché le autorità competenti continuino ad indagare sulle verità ancora nascoste di quel duplice assassinio.
Era il 20 marzo 1994. Ilaria e il cameraman Miran Hrovatin erano inviati in Somalia per il Tg3 per documentare la guerra civile somala e allo stesso tempo portare avanti l’inchiesta sul traffico illegale di rifiuti tossici e armi che vedeva coinvolti – secondo l’inchiesta di Ilaria - anche pezzi dell’esercito e delle istituzioni italiane. Il 20 marzo, i due giornalisti vengono freddati con un kalashnikov sulla macchina con cui viaggiavano. Tra i membri del commando omicida viene individuato il somalo Hashi Omar Hassan, condannato dalla giustizia italiana a 26 anni di carcere. Dall’apertura dell’inchiesta, due sono state le commissioni parlamentari d’inchiesta che però non sono arrivate ad accertare il movente e i mandanti del duplice omicidio. Nel gennaio 2011 la Commissione parlamentare ha annunciato la riapertura delle indagini. «Ci sono documenti, testimonianze, informative, inchieste: un materiale enorme, accumulato in 19 anni che “custodisce” le prove. Cercarle con determinazione è un dovere della Magistratura e delle Istituzioni», si legge in conclusione nella lettera dell’Associazione.
ro.ro.
20/03/2013 www.liberazione.it
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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