Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
|
LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
Associazione SocialismoeSinistra per contatti: socialismoesinistra@libero.it
« Socialisti e associazion... | Articolo de La Stampa su... » |
Il bolscevismo nacque dall’assurda pretesa che un partito dovesse necessariamente essere formato da politici di professione, che si dedicavano all'attività politica senza avere altra occupazione, per avere come strumento e come finalità una struttura ristretta, compatta e disciplinata tesa alla conquista del potere.
Tutto nel bolscevismo è finalizzato alla costruzione di una efficiente macchina, guidata da “esperti”, che ha come scopo quello di fornire programma, tattica, strategia e strumenti organizzativi ad un proletariato che si ritiene incapace di utilizzare da solo e in senso partecipativo, le proprie energie e che, altrimenti, è destinato a disperderle in rivendicazioni o in rivolte senza alcuna prospettiva di successo politico.
Questa malattia infettiva del movimento rivoluzionario e proletario, che ha causato rovinose conseguenze storiche, a partire dalle conseguenze della Rivoluzione Russa, e proseguendo anche con le scissioni dei partiti socialisti europei, in particolare con quella italiana del 1921, pilotata proprio dai bolscevichi, è dilagata anche nell’ambito della cosiddetta democrazia rappresentativa. Molti partiti infatti, specialmente in Italia, dato che questo Paese è abituato ad una tradizione secolare di elitismo, ideologico e culturale, hanno adottato il modello bolscevico, costruendo al loro interno, delle vere e proprie nomeklature. Alcune autoreferenziali, in senso ideologico o affaristico, altre d’assalto, in senso spregiudicatamente oligarchico e timocratico. Se guardiamo alla storia recente dei grandi partiti italiani: PCI, DC e PSI, ci accorgiamo che il “difetto originario del bolscevismo” impiantatosi persino, a suo tempo, nel partito fascista costruito da Mussolini, e per questo guardato con simpatia da Lenin, si è mantenuto a lungo nel tempo, con la conseguenza di rendere la “carriera” nei partiti più la conseguenza di una “ginnastica di obbedienza” che non di meriti riconosciuti per capacità propositiva e impegno politico.
Anche oggi il bolscevismo domina il quadro della politica italiana, ed uno dei suoi maggiori interpreti di successo è proprio colui che ha fatto sempre professione di anticomunismo teorico, praticando invece un bolscevismo d’assalto, ritagliato sulla misura dei suoi interessi personali e di un partito costruito scrupolosamente in senso verticistico, per tutelarli.
La prova di tutto ciò è che i più liberali del suoi primi seguaci lo hanno già lasciato sdegnosamente, proprio accusandolo di stalinismo operativo.
Naturalmente questa malattia ha infettato anche la sinistra, fino ad oggi. E la vittoria di Vendola alle primarie pugliesi è invece una prima sana iniezione di salutare antidoto contro il suo endemico perdurare e propagarsi.
Vendola ha vinto grazie al concetto e alla prassi radicalmente opposti ad ogni tipo di bolscevismo: grazie al popolo, alle sue rivendicazioni e alla sua rivolta; ha saputo interpretare, concretizzare e rilanciare una politica corale, che fosse non lo specchio di una nomenklatura di potere tesa prevalentemente a mantenere la sua egemonia, ma piuttosto il riflesso trasparente delle speranze, delle aspettative e dei bisogni concreti della gente che crede nella democrazia, ed ha ancora fiducia che chi la rappresenta possa farsi carico del suo futuro, anche quando esso ci viene incontro con le nebbie fittissime di una crisi di proporzioni epocali.
Nichi Vendola ha sconfitto la rassegnazione e la depressione innanzitutto di se stesso, quando è stato fatto oggetto di attacchi indegni e strumentali, fino a metterlo concretamente in croce e inchiodarlo con accuse tanto assurde quanto velenosamente paradossali. Perché lui è stato accusato di bolscevismo, di una conduzione personalistica, di protagonismo assolutista, pur avendo sempre operato per far risaltare l’esatto contrario. La democrazia partecipativa, l’incontro con la gente, l’ascolto e la concertazione con tutte le componenti produttive del territorio e non ultima, una grande attenzione alle categorie più svantaggiate che sono sempre più respinte ai margini della società, finendo così inevitabilmente nel tritacarne della macelleria sociale.
Che Nichi Vendola abbia sconfitto anche il bolscevismo del PD è lampante, lo riconosce persino Latorre, dalemiano di ferro, a chiare lettere quando dichiara, almeno onestamente: “Da vecchio bolscevico non dirò mai che abbiamo commesso errori” E in effetti coloro che hanno sempre creduto in tale modello, non hanno commesso altro errore che quello di illudersi che di questa "malattia" si potesse tranquillamente continuare ad essere "portatori sani", per tutta la vita e per tutte le generazioni a venire.
Ma si sono sbagliati, e la gente ora impone loro una cura drastica “da cavallo”, naturalmente perdente.
I socialisti sanno bene cosa possa essere questa malattia, di fatto l’hanno subita negli anni del craxismo, quando il capo dettava le regole a tutti in nome di obiettivi effettivamente risultati vitali e vincenti, raccogliendo però, a tal fine, intorno a sé prevalentemente i docili esecutori delle sue direttive, e pagando per questo prezzi esorbitanti, scontando la realtà alla fine perdente, sullo stesso piano, di una competizione verso chi aveva già collaudato molto meglio quel modello, fino a mascherarlo talmente bene da farlo sembrare estinto.
Ma non lo era! E lo si è visto “nella gioiosa macchina da guerra”, nel veltronismo che ha annientato la sinistra e nel dalemanesimo che prova tuttora ad imporre un accordo “strategico” con una UDC che non fa altro che alzare il suo prezzo ed agire in maniera ricattatoria, mentre dovrebbe avere solo il coraggio di andare da sola con i suoi principi e la sua prassi, se ritiene autenticamente di averne
Alcuni compagni socialisti hanno abbandonato sdegnosamente Sinistra e Libertà accusando i suoi aderenti proprio di “bolscevismo” ma poi, di fatto, comportandosi in maniera perfettamente coerente con questa perniciosa patologia politica. Hanno preteso di “guidare” in maniera esclusiva il PSI, hanno epurato i compagni dissidenti e hanno privilegiato un accordo con i loro consoci “bolscevichi” del PD, che ora il popolo dei compagni pugliesi ha però screditato e sconfitto.
A questa vittoria hanno tuttavia largamente e validamente contribuito tanti altri compagni socialisti che non si sono mai rassegnati a tale modello, i quali ancora credono che il Socialismo debba essere un grande progetto di rinnovamento sociale e politico che nasce innanzitutto da una prassi e da una grande partecipazione democratica e cioè dall’incontro e dalla condivisione. Quella che mette in risalto due principi essenziali: lo scrupoloso rispetto della dignità personale di ciascun individuo, e la necessaria coesione del tessuto sociale in nome di regole e principi di solidarietà e responsabilità civile, morale e politica. Questi socialisti che hanno appoggiato la Vittoria di Vendola ora, e lo faranno ancora nel corso delle elezioni, hanno avuto il coraggio di dissentire e di partecipare attivamente all’assemblea costitutiva di Sinistra Ecologia Libertà. Si riuniscono il primo febbrario per costituire a tutti gli effetti la loro componente nazionale e ramificarsi in tutto il territorio, e sono fermamente decisi ad essere parte integrante e fondante del nuovo partito della sinistra che nascerà subito dopo le elezioni regionali.
Finalmente possiamo, proprio in nome dell’antibolscevimo, della cura e del vaccino definitivo nei confronti di questa malattia pluridecennale, dichiarare chiusa la stagione che, proprio a causa del dilagare dell’epidemia bolscevica, causò a Livorno la rovinosa scissione del movimento operaio e di una sinistra allora largamente maggioritaria.
Le parole del compagno Vendola che ha avuto lo straordinario coraggio di sperimentare su se stesso questo vaccino, con gravi rischi per la sua persona, ci incoraggiano e ci riempiono di entusiasmo assieme a questa recente vittoria.
Ricordiamole “il culto umanitario, il primato della persona e il primato della libertà personale che è nella variegata storia dell’umanesimo socialista italiano, non sta dentro la mia tradizione politica o culturale. Ho bisogno di loro per il futuro, ho bisogno di questo, ho bisogno di sentire la ricchezza di parole che si incrociano, perché dentro la parola sinistra ci sono discontinuità necessarie, equivoci da sciogliere e ambizioni nuove da far sorgere.”
Ebbene, caro compagno Nichi, con il tuo impegno, con la tua sofferenza, con il tuo sacrificio fino alla croce, proteso verso l’affermazione concreta nella politica del tuo territorio, proprio del primato delle persone e della loro libertà, specialmente quando sono state più emarginate e calpestate, hai dimostrato che non sei solo tu ad avere bisogno di noi, ma siamo anche noi ad avere un gran bisogno di te. Che le nostre parole e le nostre azioni oramai si incrociano indissolubilmente in un forte tessuto connettivo, che è quello della società reale concreta, della terra e del sangue della gente, un tessuto vivente, non astrattamente politichese. Un tessuto che può risorgere anche grazie alla resurrezione che hai avuto tu stesso, grazie a questa vittoria, dopo tante tue sofferenze.
Ora dunque pensiamo al futuro, alle discontinuità, agli ultimi equivoci da sciogliere, primo tra tutti il non senso della divisione tra le varie componenti della Sinistra, in primis, quella tra comunisti e socialisti. Dichiariamo insieme solennemente chiusa la scissione tragica di Livorno.
Lavoriamo alacremente insieme al PD che crede fermamente nei principi per cui quel partito nacque e per i quali adottò il metodo delle primarie, di cui dobbiamo in ogni caso essergli tutti molto grati, lottiamo per vincere, per affermare non solo su scala regionale ma nazionale, un nuovo modello di democrazia partecipativa.
Senza più rancori né divisioni ciascuno faccia la sua parte, la sinistra deve dimostrare di poter vincere in nome dei suoi principi largamente condivisi, non più nascondendosi dietro maschere o paraventi di altri partiti o personaggi che non hanno condiviso e sofferto la sua storia, e pongono insormontabili paletti per il futuro. Non deve ghettizzarsi, ma cercare di incalzare le altre componenti politiche su programmi e valori e iniziative concretamente innovative e, solo grazie ad esse, convergere in una vera lotta tesa al rinnovamento politico.
Credo, senza tema di smentita, che una vera “rivoluzione gentile” sia iniziata in Italia, essa ci fa sperare, “etiam spes contra spem”, essa ha bisogno del contributo, della gentilezza e della generosità di ciascuno; sono germogli che vanno curati, innaffiati, ogni giorno, piantine che però possono diventare una foresta lussureggiante, se non ci lasceremo più bruciare dal particolarismo dei rancori e degli interessi contrapposti.
La nostra acqua, almeno questo è certo, non la privatizzeranno mai.
Hasta la victoria, siempre!
Carlo Felici
SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
Il Socialismo dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
L'assassinio dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri di Carlo Felici
Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
________________________________
MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
__________________________
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
Il sogno americano del "socialista" Barack Obama di Nicolino Corrado
Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
Riccardo Lombardi: il riformismo come metodo democratico di trasformazione Socialista dei rapporti economici e sociali di Franco Bartolomei
Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
Giacomo Matteotti ammi- nistratore pubblico di Marco Zanier
______________________________
PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà di Marco Zanier
Avrà successo "Sinistra e Libertà"? di Gioacchino Assogna
I doveri della sinistra italiana di Franco Bartolomei
Io su Sinistra e Libertà la penso così di Luca Fantò
"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano di Franco Bartolomei
Socialismo e Libertà di Carlo Felici
Le tre fasi del socialismo di Renato Gatti
Libertà, e non solo per uno di Carlo Felici
Le elezioni europee di Gioacchino Assogna
Il grano e il loglio della Sinistra documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà
Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti di Carlo Felici
Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile? di Michele Ferro
PER COSTRUIRE SINISTRAECOLOGIA LIBERTA'
Ultimi commenti
Inviato da: socialismoesinistra
il 15/01/2010 alle 15:58
Inviato da: socialismoesinistra
il 01/01/2010 alle 22:29
Inviato da: socialismoesinistra
il 27/12/2009 alle 22:22
Inviato da: socialismoesinistra
il 21/12/2009 alle 12:38
Inviato da: socialismoesinistra
il 12/12/2009 alle 10:52
LINK PREFERITI
- Associazione Culturale Consequenze- Network di cultura partecipata
- Publius blog di economia e politica di Vincenzo Russo
- L'amministrazione del XVIII Municipio di Roma -Sito di Michele Ferro
- Romalaica - percorsi culturali e politici nella metropoli- blog di Marco Zanier
- SocialismoeSinistra - Sostenitori ufficiali su Facebook
- UILPA- Federazione Lavoratori Agenzie Fiscali
- Associazione Culturale "Forum Terzo Millennio
- Socialismo Sinistra e Libertà - Facebook
- io alle europee voto PSE e voto per Zapatero.....chi c'è c'e- Facebook
- Circolo Guido Calogero e Angelo Capitini- Genova
- Circolo Carlo Rosselli - Milano
- Movimento RadicalSocialista
Chi può scrivere sul blog
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Area personale
Menu
socialismoesinistra@libero.it
Hai da proporre un articolo o un testo che ritieni interessante
da pubblicare con noi? contribuisci a far crescere la rivista e ne parleremo insieme.
POLITICA, LAVORO E SINDACATI
Giuseppe Di Vittorio
La settimana lavorativa di quattro giorni di Renato Gatti
Il premio di produttività nel nuovo modello contrattuale di Renato Gatti
Legge Biagi: aut aut, applicazione integrale secondo modelli europei o abolizione immediata di Carlo Felici
Stipendi cresciuti del 3.5% di Renato Gatti
Il Governo all'attacco dell'unità sindacale e della Costituzione di Giorgio Pesce
Riflessioni sul Convegno sul lavoro di Renato Gatti
I giovani socialisti stanno dalla parte dei lavoratori di Paolo Cola
l progetto per la transizione alla Flexsecurity di Renato Gatti
Decreti anticrisi e Riforma dei Contratti di Paolo Cola
La Costituzione e il lavoro di Marco Foroni
Il caso Fiat-Crysler di Renato Gatti
ATTENZIONE NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA
POLITICA LAVORO E SINDACATI
Gino Giugni
Partito e/o Sindacato del Sud di Vincenzo Russo
Un punto chiaro sulla globalizzazione di Renato Gatti
Lo Statuto dei lavoratori di Giacomo Brodolini di Marco Foroni
L'adesione della CGIL alla manifestazione nazionale antirazzista del 17 Ottobre 2009
_____________________________
ECONOMIA E SOCIETA'
John Maynard Keynes
Convegno sulla crisi finan- ziaria di Renato Gatti
I provvedimenti contro la crisi di Renato Gatti
Governanti allo sbaraglio di Gioacchino Assogna
A proposito di pensioni di Gioacchino Assogna
Perché la crisi attuale è una crisi “di sistema” di Franco Bartolomei
Economia ferragostana di Renato Gatti
Un circolo vizioso mortale di Leonardo Boff
La crisi è finita? di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Economia e secessionismo di Renato Gatti
EMANCIPAZIONE FEMMINILE
ECONOMIA E SOCIETA'
Rosa Luxembourg
"Il Socialismo europeo e la crisi del Capitalismo" di Franco Bartolomei e Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Riflessioni sul sistema fiscale italiano di Roberto Cefalo
Il documento di Sociali- smoeSinistra per la commissione economica del partito
Uscire dal tunnel di Renato Gatti
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Tutto come prima? Una riflessione sul "general intellect" di Renato Gatti
Lettura politica della crisi economica attuale di Alberto Ferrari
PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA
Democrazia nei Partiti e rapporto coi cittadini di Marco Zanier
Berlusconi e la negazione della democrazia partecipativa e deliberativa di Vincenzo Russo
Cominciamo a parlare di referendum di Renato Gatti
La fine della democrazia rappresentativa di Marco Zanier
Come si può trasformare una democrazia di Michele Ferro
CULTURA E SOCIETA'
Democrazia e cultura. Rapporto tra intellettuali e opinione pubblica nella democrazia dei mezzi di comunicazione di massa- Evoluzione della figura dell'intellettuale nella società italiana. Relazione al Primo Convegno Nazionale dell'Associazione Culturale"Consequenze" di Franco Bartolomei
Relazione introduttiva al Primo Convegno Nazionale dell'Associazione Culturale"Consequenze" di Stefano Pierpaoli Il pensiero laico di Renato Gatti
CULTURA E SOCIETA'
Il male cremastico globale ovvero la droga del profitto di Carlo Felici
Democrito: un libertario non materialista di Carlo Felici
Cattivi pensieri sul mondo degli intellettuali italiani di Stefano Pierpaoli
Nasce il popolo della libertà - Alcune considerazioni in fatto di egemonia culturale di Renato Gatti
Stato, Chiesa , Massoneria, e Sinistra di Franco Bartolomei
La Teologia della Liberazione di Carlo Felici
L'egemonia culturale di Renato Gatti
Il ruolo sociale dell’arte di Stefano Pierpaoli
PRINCIPI ISPIRATORI E PROGRAMMA D'AZIONE
L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
L'Associazione SocialismoeSinistra si costituisce al fine di rendere possibile questo grande progetto di ricostruzione della Sinistra italiana, di rinnovamento democratico della società e di riforma dello Stato. (Art. 2 dello Statuto dell'Asso- ciazione SocialismoeSinistra )
Clicca e leggi per intero lo Statuto dell'Associazione SocialismoeSinistra