Creato da Akilleys il 11/06/2006

SUPPOSED TO BE WHITE

(... un blog che non trova una sua natura...)

 

Messaggi di Marzo 2007

SPORT ESTREMI

Post n°129 pubblicato il 27 Marzo 2007 da Akilleys
 

"Akilleys, devi fare il salto di qualità."
"Akilleys, voglio trasferirti tutta la mia conoscenza che deriva da decenni d'esperienza."
"Akilleys, non son io il futuro dell'azienda, ma lo sei tu."

Fu così che il Megaboss, un moderno condottiero armato di cotale trittico argomentativo, decise ben dieci giorni fa di dare un senso nuovo alla mia esistenza.

Grazie.

Da allora ogni singolo minuto di ogni singolo giorno lui è là, accanto me, vicino vicino, pronto a elargirmi affettuosi e giusti suggerimenti su come svolgere al meglio il mio lavoro.

Grazie.

E allora come non annotare i risultati più eclatanti di tutto ciò?

1) Non posso più rispondere al telefono, anzi a dir la verità lo stacco direttamente alla mattina. Questo perchè il Megaboss non vuole che gentaglia varia mi disturbi mentre lavoro e quindi mi costringe a inveire contro chi lo fa. Cioè la scelta a mia disposizione è tra lo staccare il telefono o l'inimicarmi il mondo. (oppure molte volte interviene lui direttamente se i miei modi si dimostrano troppo gentili... e vi ricordo che lui è il presidente dell'ATC, Associazione per il Turpiloquio Creativo...) In compenso mi hanno appena regalato un telefono digitale nuovo di pacca per l'ufficio: resterà a lungo inutilizzato.

2) Non posso più parlare con quasi nessuno. Innanzi tutto perchè nessuno si sogna nemmeno di avvicinarmisi essendo io sempre accompagnato dal Megaboss. Secondariamente perchè ho ricevuto precisissime istruzioni: io posso ricevere ordini da due persone lì dentro, e non ne posso dare direttamente. Ergo, non ho motivo di parlare con nessuno, se non con una di quelle due persone (e indovinate chi è una delle due? Megaboss ipsum! Di fronte il quale la seconda opzione diventa solo un qualcosa di virtuale...)

3) Praticamente non posso più alzare gli occhi dallo schermo, questo perchè naturalmente il futuro son io e perchè così imparo tante belle cose e perchè blablabla... e nove rilassanti ore davanti ad un programma di disegno possono diventare anche piuttosto fastidiose a fine giornata... e verso fine settimana rischiano pure di farti cambiare la visione generale della vita...

4) Sto imparando un nuovo modo di lavorare, più flessibile, che si può così riassumere: io disegno dei particolari, lui mi dà l'OK, io lancio l'ordine per tutti i pezzi. Poi si ritorna sulla questione un paio di settimane dopo, lui decide di cambiare tutto, e si lamenta leggermente (ricordate, presidente dell'ATC...) perchè non ho tenuto conto di quei cambiamenti due settimane prima. E questo scherzetto me lo fa parecchie volte al giorno... anche io però, son testone che alcune volte perdo la pazienza, dovrei capire che questo mi permette di fare il salto di qualità e blablabla...

5) Il nuovo collega ha resistito -nuovo record- tre ore all'interno all'azienda. Si è già licenziato. Eppure era un così bel lavoro, quello di darmi una mano... io son una persona gentile e a modo, pure simpatico ogni tanto... non capisco...

6) Apo mi guarda terrorizzato, perchè sa che quei pochi minuti che il Megaboss si prende di pausa da me saranno a lui dedicati. Sta ritornando all'idea di coltivare capre (sì, avete letto bene, coltivare: è una vecchia idea di Apo... e il suo è un vocabolario personalizzato...)

Come, come, COME non ringraziare per tutto questo?!? D'altronde, bisogna guardare la faccenda dal lato giusto: c'è gente che paga fior di quattrini per fare uno sport estremo e riuscir così a capire qual è il suo vero limite... io qua vengo addirittura pagato per determinarlo con una certezza direi assoluta: di cosa potrei mai lamentarmi?!? immagine immagine

 
 
 

IN BARCA

Post n°128 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Akilleys
 

... e poi insomma è vero per tutti: ci sono delle cose che son difficili da dire. Sì, son quelle cose che ti definiscono meglio e ti caratterizzano, che regolano i tuoi desideri e che necessariamente ti impongono un confronto con gli altri, se vuoi che gli altri ti si avvicinino. Ma sono così radicali per te queste cose, così agganciate al tuo essere più profondo, che ti è più spontaneo nasconderle e proteggerle ben bene che esplicitarle e farti così trasparente al prossimo. Sono rivelazioni senza le quali saresti spogliato, svuotato di te stesso.

E anche se alla fine trovi il coraggio, la forza, la volontà e soprattutto la lucidità di dirle queste cose, di regalarle a qualcuno, di dichiararti, queste prendono una forma così piccola, così misera in confronto all'infinita importanza che hanno là, attaccate al tuo essere, che quasi ti viene da vergognartene. Forse non esiste parola o frase che possa esprimere in pieno tali cose, come le senti tu.

In questi casi, sono solo le orecchie del tuo interlocutore che fanno la differenza.

Queste hanno la capacità di dar loro la giusta importanza, colmando quella differenza che esiste tra il suono concreto delle tue parole e quello che effettivamente rappresentano per te.

Uno dei più grandi errori che abbia mai fatto in passato è stato quello di pensare di poter migliorare la capacità ricettiva di tali orecchie. Di poterle accordare al mio pensiero, grazie al tempo e alla costanza. Questo, semplicemente, non è possibile. O una persona ha in sè la capacità o le potenzialità&voglia per capirti, o non ce la farà mai. E non c'è niente di più mortificante di una persona a cui tieni che -ascoltando tali cose- non capisca affatto quello che vuoi dire, e ti guarda stranita o, ancor peggio, con indifferenza, o addirittura denigrandoti.

Per questo motivo, quando trovi invece qualcuno che condivide con te la visione generale e particolare, che viaggia sulla tua stessa lunghezza d'onda, che utilizza con spontaneità la tua stessa scala di valori, che ti stupisce talvolta perchè si serve di tue parole, e della quale soprattutto apprezzi le conclusioni... ebbene: non puoi che sentirti arricchito e felice. In uno stato di condivisione.

Ciò magari poi non è mai possibile in modo completo, perchè troppe son le diverse sfaccettature del tuo essere, e quindi i desideri che ne derivano. Sta allora a te avere l'intuizione giusta e capire quanto chi ti sta davanti possa avvicinarsi a te, e poi lasciarglielo fare ed anzi aiutarlo, se capisci che è consapevolmente sulla tua stessa barca, ed è pronto ad affrontare il mare aperto.


P.S. Definizione: dicesi ingegnere colui che di fronte ad un problema (specialmente di tipo pratico) sa innanzi tutto capirlo, poi sa definirlo nei suoi vincoli e nelle sue specifiche, ed infine sa elaborare una soluzione che il più possibile risulti generale, semplice, funzionale e soddisfacente i requisiti del sistema.

 
 
 

UN BEL CAMICE BLU IN PRIMAVERA

Post n°127 pubblicato il 15 Marzo 2007 da Akilleys
 

E insomma non è passato molto da quando ho parlato di una camicia bianca, che il mio illustrissimo & importantissimo collega Brazoea decide che è giunta ora di dare un senso al suo stipendio e di far finta di lavorare in modo più serio.
Infatti la sua principale occupazione fino ad adesso è stata quella di bla-bla-blaterare, di telefonare in croato e di smuovere le acque a mo' di tsunami in Thailandia (cioè fare tanto danno dove proprio non ce n'era bisogno).
Così ieri se ne esce dal suo ufficio - e sospiro un gioioso "finalmente!", dato che ce l'ho accanto e non passano dieci minuti che non venga a domandarmi qualcosa- e se ne va in officina, mettendosi per l'occasione un bel camice blu, che lo fa sembrare un puffo... anzi, grande puffo, dato che il Brazoea in questione è sull'1.95 di altezza.

Ma non fa solo questo, tale responsabile.

Stamattina entra nel mio ufficio con aria da psicologo (me lo starà mandando qualcuno del T.S.O.? Mah... immagine) e comincia a conversare.
Brazoea: "Ciao Aki. Sai, ti ho visto un po' strano ultimamente. Sei sempre concentrato sul lavoro che stai svolgendo, dedichi poco tempo alle riunioni e se puoi le schivi, non sei propositivo, sei frettoloso, e sembra anche che tu stia pensando ad altro..." immagine
Akilleys: (A parte il fatto che è vero che sto perennemente pensando ad altro, ma questo lo faccio da sempre... ) "Carissimo, mi avete caricato di ogni sorta di lavoro immaginabile, e sto cercando di portarli avanti tutti, e pure con un certo livello di efficienza, se mi posso permettere. Ora poi il paggetto che mi avevate promesso, che avrebbe dovuto darmi una mano e farmi sperare di avere un giorno un minuto libero per guardare il paesaggio dalla finestra, mi dite che non me lo date più perchè vedete che le cose vanno avanti lo stesso: ovvio che penso ad altro! Sto pensando infatti da quale finestra buttarmi..."
Brazoea: "Ahahah Akilleys tu sei bla bla bla" (... e qui al solito ho cominciato a pensare ad altro... i suoi discorsi non son mai interessanti, cambiano a seconda dell'opportunità e di solito non implicano mai qualcosa di concreto: meglio quindi dedicare la mia testa a cose che mi danno più piacere, per esempio... beh, meglio che non faccia esempi... immagine immagine)

Però è vero: sono un po' svagato ultimamente. Sarà la primavera.

Ma devo smetterla anche di parlar male dei miei superiori, comunque. immagine Per tale motivo stasera ho ricevuto una mega tirata d'orecchi da tutti e quattro i miei responsabili assieme, che in una sola ora di riunione mi hanno detto che devo cominciare a fare il bravo e trattare con il dovuto rispetto l'azienda. Magari facendo anche più ore, quando capita. Mi pareva che ci tenessero pure molto.

Bah, sarà la primavera.

E allora -visto che non posso più lamentarmi dei miei responsabili immagine- racconto che lunedì dieci giorni fa mi son alzato alle cinque e mezza di mattina per fare il pane, che alla sera poi ho infornato nel bel forno a legna. Il risultato è stata una pagnotta che cadendo sul pavimento ha incrinato due piastrelle. E senza sale tra l'altro.
Ho ripetuto l'esperimento martedì due giorni fa, e adesso a colazione il miele e la marmellata li spalmo su delle fette dalla crosta dura e dalla mollica non perfettamente cotta, ma che si possono già definire mangiabili. Sempre con poco sale però (ma quanto bisogna mettercene?!?...)
I miei mi chiedono a che pro lo faccia, non capiscono. In effetti, non c'è niente da capire. Lo faccio perchè mi piace troppo immergere le mani sull'impasto... e massaggiare e massaggiare, dargli forme strane, e poi ancora con le dita toccarlo e plasmarlo. E poi massaggiare ancora e toccarlo e accarezzarlo... immagine

Uhm... sarà colpa della primavera... sissì... immagine immagine

 
 
 

... UNA BELLA CAMICIA BIANCA...

Post n°126 pubblicato il 12 Marzo 2007 da Akilleys
 

Il mio inconscio è venuto a farmi visita, questo weekend. E mi ha parlato.

Inconscio: "Rimembri tu o giovane, o affascinante, o irresistibile Akilleys (ehi... è l'inconscio che parla: a lui bisogna credere!!!...immagine immagine) quando nel lontano '99 conoscesti quella tal fanciulla, e subito fosti coinvolto in un turbine di passione, che ti occluse gli occhi e ti annebbiò l'intelletto?!?"
Akilleys: "Se se, rimembro rimembro... "
Inconscio: "Orbene Akillyneo soggetto, rimembri pure come si dipanò la faccenda, ciò che sopportasti quando credesti a parole vacue e leggere come piume, che crebbero in te il senso di responsabilità, e che ti invilupparono invece in un vortice di continui e pesanti come macigni compromessi?!?"
Akilleys: "Se se... taglia taglia, dai!... datti una mossa, che c'ho da fare..."
Inconscio: "Ordunque, rimembri come poi finì l'amorosa storia, e ciò che ti ripromettesti? Cotali furono le tue parole: <> E dimmi, o Akillynea entità, ora dove finisce la sicurezza che ti accompagnava nel pronunciar tali parole?... che ti agiti al solo sentirle nominare?"

Carogna di inconscio... odio il modo in cui parla (... ma da dove cavolo vien fuori? Un inconscio normale -come tutti gli altri- no?!?... immagine) e soprattutto quando ha ragioneee!

Già. Mi dissi proprio così. E questo vale sia per me che per le persone con cui entro in contatto, naturalmente. Non voglio più una persona che non sia interessata a conoscermi e a vivermi veramente, che non mi dia certezze e riscontri. Come io non son fatto per fare altrimenti.

Inconscio: "Bravo o fulgido Akilleys, noto con sollazzo (... sollazzo, o marriavvergine...) che dai ascolto al tuo Inconscio... puoi dormire ora, dormi..."

E così stanotte ho dormito, di gusto, di pieno, senza dormiveglie o interruzioni, come non facevo da giorni e giorni...


PS non son ancora del tutto fuori di testa (anche se lo sembra...)
PPS mi hanno regalato una camicia beeella, ma così bella... immagine è tutta bianca, ha le maniche luuunghe lunghe... e ci sono anche dei signori gentili che si offrono di mettermela... immagine immagine immagine

 
 
 

CASA MIA

Sono giorni un po' strani.

Succede che mi sveglio ieri mattina, dopo aver sognato di essere stato a visionare un appartamento. E tale appartamento, pur se vecchiotto, si manifesta come fantastico. Sì, il bagno è da rifare, ma gli spazi sono grandi, e il taglio mi piace proprio. Poi la vista dalla finestra è bella, si è in alto e si vedono sia campi che uno scorcio di città. Poi mi giro pensando che rifare il pavimento avrà un bel costo, data la metratura, che mi accorgo di una cosa: nella cucina ci sono due forni elettrici. Allora vado lì, apro il più piccolo, è tutto sporco e lo richiudo. Poi apro il secondo e -sorpresa- non è un forno ma una lavastoviglie piena zeppa stipata di tazzine di caffè. Ci rimango un po' perplesso, e tra me e me mi domando cosa cavolo ci facesse il padrone di casa con tutte quelle tazzine. Poi vedo altri sportelli strani: apro il primo, è un'altra lavastoviglie strapiena di tazzine. Apro il secondo ed il terzo, sono due asciugatrici per stoviglie (elettrodomestico che non esiste?!?...) anche loro traboccanti di tazzine per il caffè, alcune delle quali rotte. Esco dall'appartamento, rimurginando sul fatto che non ho visto una camera da letto (e quella ci vuole, ah se ci vuole!!! immagine immagine).

Ieri sera poi son davvero andato a visionare un appartamento.

Ho fatto alcuni conti i giorni scorsi. Supponendo di comprare casa facendo un mutuo di 50000 euro e investendo poi tutti tutti i miei risparmi, il mutuo più conveniente di quindici anni si aggira sui 400 euro al mese. Cioè alla fine si devono ritornare 72000 euro, senza contare poi tasse, spese di intermediazioni, notaio, annessi e connessi, varie ed eventuali (scusate, non ricordo: quand'è che è usura?!?)
Per un bilocale con bagno, o un monolocale. Dovendo poi pagare spese condominiali e non essendo libero di gestire la propria casa come si vuole. Magari per vederselo anche occupato (... giuro che se mai capitasse a me una cosa del genere potrei fare cose inenarrabili... cose che voi umani non potreste capire...). E finanziando con i miei soldi e con un debito che non finisce più tutte quelle cose in cui proprio non credo, quali banche, edilizia selvaggia & ignorante & devastambiente, il sistema giovane-lavoro-mutuo-appartamento che sembra ormai l'unico reddito sicuro per la nostra società e il solito maledetto cemento*. Per me l'appartamento è un'aberrazione.

Dalle parti del mio essere, c'è qualcosa che non va nell'idea di lavorare di più ed indebitarmi per lasciar fare ad altri cose che potrei far da solo. Magari le farei con una qualità minore, ma riuscirei a farle: vuoi mettere la sensazione di padroneggiare ogni singolo angolo della tua casa? Che se si rompe o non va qualcosa, tu che l'hai pensato e costruito sai il perchè e non devi dipendere dagli altri? Io ho sempre desiderato progettarmi e costruirmi la casa in modo naturale e autonomo, e con tale proposito ho sempre fatto molte cose. Ciò è possibile, per tutti.

C'è poi -ad esser proprio sincero- un'altra sensazione di mezzo: non è così che dovrebbe andare, non è così che l'ho sempre immaginato questo passo nella mia testa. Questo momento lo vorrei dividere con qualcuno, sarebbe incomparabilmente più bello. Avrebbe un senso del tutto diverso. Questa voglia di casa, che è probabilmente l'unico desiderio di natura concreta che ho, è una soddisfazione troppo preziosa per gustarmela da solo.

I miei nonni la casa se la sono costruita sessant'anni fa, impastando con le proprie mani ogni singolo mattone. E il ricordo permane ancora, come uno tra i più belli.


* ricordo che per produrre un chilogrammo di cemento si libera nell'atmosfera un chilogrammo di anidride carbonica (e non so se abbiate idea di che volume abbia un chilogrammo di un gas...), e che una betoniera col pieno di cemento fa tra gli 0,8 e gli 1,1 km con un litro di gasolio... Si calcola che solo l'industria del cemento sia causa del 7% del totale dell'inquinamento atmosferico.

 
 
 

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