troppi spiccioli...

ovvero...Cappuccetto, il Lupo, il Cacciatore e il colpo di scena 

...E cosi lasciò il lupo a bocca asciutta e si incamminò per il bosco.
Tra un passo e l’altro, ogni tanto controllava se Vogue e Glamour fossero a rischio stropicciamento…e si intratteneva aspettando nuovi gossip di Lindsay Lohan sul suo pink cellulare. Canticchiando l’ultimo singolo di shakira con beyonce si rese conto di essere arrivata in un battibaleno davanti la casa della povera nonnina.
Rabbrividì al pensiero di doverle lavare la dentiera sporca di briciole delle focaccine e tentennò davanti all’uscio.

TOC TOC.

Nonnina: Chi minchia è a quest’ora?

CR: Nonnina sono io, apri!

N: entra nipotina della nonna...hai portato i dolcetti?

CR: nonna lo sai che i dolcetti ti fanno venire il diabete! Ho portato le focaccine della mamma. e sbrigati a mangiarle che ho fretta!

N: sempre ste cazz de focaccine quella prepara? Non è figlia mia! Quando tirerò le cuoia non erediterà mai il mio libro di ricette segrete.

CR: nonna, basta sparar cazzate. Zitta e mangia.

N: tesoro devi imboccarmi, lo sai che sono inchiodata al letto.

CR: oh che piaga che sei! nonna…ma che hai fatto? Ma che odore puzzolente che hai!

N: è per farmi riconoscere meglio bambina mia.

CR: nonna, ma che arrossamenti cutanei hai?

N: sono le piaghe da decuPito stellina mia…mi metti la cremina gia che ci stai?

CR: ma nonna! Ma che peli lunghi e ispidi che hai!

N: eeh tesoro, ho finito i rasoi usa e getta

CR: nonna, se vuoi ti chiamo popsyna, magari ti da delle dritte per raderti meglio. Ma…nonna…che fiato puzzolente che hai!

N: eeh nipotina mia, ho finito l’AZ tartar control

Cappuccetto Rosso si avvicinò alla nonna annusando l’aria, scosse la testa in segno di ribrezzo e di schifo ma non fece in tempo ad allontanarsi che l’aria putrida la colpì in pieno e la fece svenire di colpo.
La nonna, che poi non era la nonna ma il lupo travestito da drag queen (aveva pure modificato l’accento studiando in una scuola serale), si alzò di scatto e si avvicinò a quel corpicino orripilantemente pink.
Non ebbe modo di tastarla due volte col bastone per costatare se fosse morta che irruppe il cacciatore taglialegna (in arte Geronimo, Figaro per gli amici, dato che si dilettava nell’arte parrucchiera nei ritagli di tempo).

Geronimo: altolà chivalà chic’èquà il marrano ndostà!

Il lupo travestito da nonna si voltò di scatto verso la porta

G: fermo! Mani in alto! Panza in dentro! Spalle al muro o mi ti inc..o!

L: no no per carità! Io non ezzere gayo, solo un pofero lupo che si è smarrito nel posco

G: seee raccontalo a qualcun altro! Non ho mai visto un lupo conciato cosi! Con tanto di cuffietta, camicia da notte…stavi andando a un festino eh? Zozzo di un lupo che non sei altro! E guarda che razza di pelliccia! Ma non ti ha insegnato niente la mamma sulla pulizia personale?

L: aridaje! Ma che è il raduno dei fashion boys? Ma che c’ha la mia pelliccia che non va? E poi io ezzere festito cosi per festa di carnevale

G: tu la festa la volevi fare a quella povera, dolce, innocente bimba stesa a terra! Porco che non sei altro!

L: io no pofco, io lupo!

G: non c’hai niente del lupo. Puzzi, fai schifo! E guarda come sei conciato! Zozzo putrido! Dove hai nascosto la nonna? Eh? Confessa!

Urlando il cacciatore gli puntò contro il fucile a cannemozze facendogli capire che non stava scherzando

L: io non afere fatto niente! Lo ciuro! Sono arrifato che la porta era aperta! Ho solo…ehm…nascosto un piglietto.

G: quale biglietto? Mostramelo!

E cosi fece. Il cacciatore lesse a voce alta, e con un po’ di esitazione in quanto aveva solo la terza elementare.

“Cara Cappuccetto Rosso, quando leggerai queste  mie parole io sarò gia in quel di Honolulu con quel fustaccione di Babbo Natale. Lui si che mi capisce. E di a tua madre che le sue focaccine mi fanno cagare (per leggerlo come si deve chiedere allo spacciatore ndr), nel vero senso della parola. Se avessi voluto una purga mi sarei fumata la liquirizia! Addio LaNonna”

Dopo la mezz’ora che gli servì per comprendere cosa aveva letto, guardò il lupo con fare minaccioso, alzò il fucile e mirò agli occhi.

G: ah è cosi quindi. Te ne volevi approfittare! Lupo punkabbestia che non sei altro! Ti sei intrufolato in casa, sapendo che la nonna non c’era, e speravi di rimediare un tetto sulla testa, un letto in cui dormire, e una bambina dolce e innocente che ti portasse la pappa ogni settimana! Approfittatore!

L: no! Lo ciuro! Io non afere fatto con qvesto scopo! Io folere solo dimostrare a Cappuccetto che l’aspetto non è tutto nella fita!

G: aaahh eresiaaa! Sei zozzo, putrido, approfittatore e non capisci una minchia di moda...e pretendi pure che una gentil pulzella ti degnasse più di uno sguardo? Ma cosa vuoi di più dalla vita?

Non gli diede nemmeno il tempo di rispondere, nemmeno la possibilità di un ultimo desiderio. Imbracciò per bene il fucile e sparo. Dritto, in mezzo agli occhi.
Il lupo cadde a terra senza vita.
Cappuccetto Rosso si risvegliò col colpo, vide accanto a se il corpo dell’essere peloso e cominciò a urlare.

CR: aaahh che schifo! Levatemelo di dosso! Mi unge il vestitino di prada! (si perché la signorina ha i cambi d’abito come se fosse al festival di SanScemo ndr) Che schifo!

G: non ti preoccupare bella bambina, ci penso io.

Il cacciatore prese con se il corpo del lupo e se lo portò in bagno.
Chiuse la porta dietro di se, la chiuse a chiave, e per evitare che fosse spiato inserì della carta igienica nel buco della serratura.
Cappuccetto Rosso non riusciva a vedere nulla. Sentiva solo strani rumori. Colpi di spazzola (non cento ma di più), rumore di stagnola, odore d’ammoniaca…e intanto il tempo passava.
Dopo un paio d’ore Cappuccetto Rosso si era assopita con il cellulare in mano, mentre leggeva che Hilary Duff sarebbe venuta in visita nel paese delle fiabe, e venne svegliata da un rumore strano…come di phon.
Il cacciatore era ancora rinchiuso nel bagno col corpo del lupo quando cominciò a gridare.

G: Cappuccettooooo dove tiene le spazzole rotonde tua nonna?

CR: guarda nel terzo cassetto in basso a destra, sotto i perizomi leopardati

G: qui ci sono solo perizomi con le perline, un completo intimo sadomaso e dei vibratori ultimo grido.

CR: allora guarda nel primo ripiano a destra, dietro le creme anticellulite, la vasellina alla soia e i glitter intimi.

G: trovate!

CR: ma che ci devi fare???

G: ssssh genio al lavoro!

Passò un’altra ora durante la quale a Cappuccetto Rosso venne una tremenda emicrania per via dei rumori del phon a 2400 watt che stava usando il cacciatore.
Stava per buttar giù la porta a spallate, quando si ricordò che cosi avrebbe rovinato il completino intimo di D&G che indossava e ci ripensò.
Sentì il clac clac della serratura, e vide davanti a se la porta aprirsi leggermente.
Da dietro il cacciatore le intimò di indietreggiare, chiudere gli occhi, e aprirli solo quando lui glielo avesse ordinato.

G: e ora…tadaaaa…apri gli occhi!

Cappuccetto Rosso vide davanti a se la meraviglia delle meraviglie. Uno short di pelliccia all’ultimo grido con meches tono su tono, corredato da completino intimo peloso vedo/non vedo arricchito da colpi di luce color mogano.
Cappuccetto Rosso urlò dalla gioia, si avvinghiò al cacciatore modello koala.

CR: ooooommmmmiiiioodddddiiooooo! Geronimo sposami! Io ti amo! Tu si che sai capire una donna!

G: allora dammela! E ti faccio tutti i completini pelosi che vuoi!

CR: si ma prima portami alle Maldive che devo raccontare tutto a Paris!

G: e tua madre?

CR: che si fotta! L’hai sentita la nonna no? Manco le focaccine sa fare…e che me la devo sorbire io? Andiamo mio bel maschione!

E fu cosi, che Cappuccetto Rosso, il cacciatore, e la pelliccia “ei fu lupo”, presero l’aereo (non con la ryanair, sarebbe troppo sconveniente e antifashion) e passarono il resto della loro vita su una spiaggetta delle Maldive, tra un cocktail fruttato rigorosamente pink, un costumino rosa e una rincorsa frenetica dietro le fashion-vips del momento.

lo so è un finale a cazzo...ma avevo il voltastomaco gia a metà e mi sono dovuta sbrigare a finire!