la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
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STELUTIS ALPINIS
Post n°234 pubblicato il 10 Novembre 2011 da lorifu
Se tu vens cassù ta' cretis
Versione italiana
Stella Alpina
Chi non conosce il friulano riesce comunque a capire che si tratta della superbamente umile, mi si perdoni l’ossimoro, stella alpina o edelweiss in tedesco. Secondo una leggenda svizzera questo fiore sarebbe stato un tempo una fanciulla così bella, pura e nobile di animo che, sebbene desiderata da molti cavalieri, non incontrò mai nessuno degno di diventare suo sposo. Quando morì, ancora zitella, fu trasportata sulle vette più eccelse delle montagne e trasformata in un fiore che fu chiamato Edelweiss (che significa nobile bianco) e che nasce in luoghi inavvicinabili per gli esseri umani. Poiché dunque per raccogliere questo fiore occorre fatica e coraggio, la frase "cogliere Edelweiss” divenne per un uomo, sinonimo della conquista del più alto e nobile onore.
Per noi, gente di montagna, la stella alpina è molto di più che un semplice fiore perché essendo difficile coglierla in luoghi impervi e a volte irraggiungibili se non attraverso indicibile fatica, rappresenta la proiezione dell’uomo verso una meta ideale che riesce a raggiungere solo attraverso il superamento di infiniti ostacoli.
Ma la stella alpina sublimata nel canto Stelutis Alpinis di Antonio Zardini è anche il simbolo degli orrori e sofferenze della 1° guerra mondiale che in questo canto si elevano diventando dolore universale. E’ il canto degli alpini perchè è la storia di un alpino morto nella grande guerra, il quale si rivolge all’amata dicendole che lui e la stella alpina le saranno sempre accanto.
Sentirla cantata in friulano è un’emozione che ti serra la gola, un brivido lungo quasi 100 anni che ti riporta a quel tempo, a quella guerra ma anche al senso patriottico che allora ispirava gli animi e che oggi è andato perso. Per i friulani “Stelutis alpinis” non è solo il canto dell’Alpino morto, ma un inno, un inno a questa terra di confine che tra guerre, invasioni straniere, dolorose emigrazioni ha mantenuto intatta la fierezza del suo volto.
E tra la canzone di De Gregori che non può cogliere la bellezza di parole intraducibili ho preferito emozionarmi con il canto originale in friulano capace di evocare le stesse suggestioni che ne hanno animato lo spirito.
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BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Inviato da: cassetta2
il 30/07/2024 alle 21:18
Inviato da: Vince198
il 07/10/2023 alle 17:26
Inviato da: Vince198
il 30/03/2023 alle 13:34
Inviato da: Vince198
il 21/03/2023 alle 01:01
Inviato da: Vince198
il 11/11/2022 alle 00:37