Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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« Wislawa Szymborska: Grazie!Per tutti queli che aman... »

DUE DONNE

Post n°273 pubblicato il 06 Febbraio 2012 da lorifu
 

 

Mai mondi furono più estranei l’uno all’altra, la terra polverosa  della California unita alle luci abbaglianti dei palcoscenici   e le vie di una Cracovia spettrale, occupata prima dai tedeschi e poi dalla ideologia russa.

Eppure queste due grandi donne, morte a distanza di qualche giorno una dall’altra qualcosa avevano in comune: un grande talento artistico  e voglia di emergere che spinse Etta, giovanissima, all’età di 14 anni, dopo essere passata da una famiglia all’altra, a cercare di tacitare le inquietudini che la tormentavano nella  musica e Wislawa ad affermare il suo pensiero libero dopo un iniziale  indottrinamento ideologico che non le apparteneva.

Wislava ha raccontato la vita, soprattutto quella  spicciola, quella che ti succede quando neanche te ne accorgi, quando basterebbe soltanto avere occhi per guardare e per sentire: una nube che passa, un gatto smarrito, la parola di un amico, una pietra,  Etta l’ha vissuta la vita senza potersi soffermare sui particolari, con tanta rabbia dentro, quella rabbia che ha persino raccontato in un libro rimpiangendo di aver dondolato  troppo tra i picchi della sua voce graffiante e i lunghi silenzi dovuti ad abuso di droghe e alcool.

Le scelte dell’una non furono le scelte dell’altra, troppo diverse per estrazione, esperienze, vissuto, una giunta gradualmente alla notorietà universale attraverso le sue "letture" fino al Nobel per la letteratura nel 1996, l’altra a impazzare negli Stati Uniti tra alti e bassi  e vincite di Premi Adwards e Grammy senza riuscire a superare mai le ferite dell’anima.

 Forse è stato un azzardo  accostare questi due talenti naturali  così distanti  o forse no,  perché oltre alla casuale  uscita di scena, un’altra cosa le accomunava: la sofferenza patita unita a una forte determinazione tipica delle grandi donne.


Sulla morte, senza esagerare

...

Non c'è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell'attimo.
Invano scuote la maniglia
d'una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre
il tempo raggiunto.

Wislava Szymborska

 
 
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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