la memoria dispersa

SETTEMBRE

Ritorna  settembre e si rinnova l’attesa,  la magia di un mese ancora immerso nell’estate ma già accarezzato da una luce diversa e da un’aria e un cielo più nitido e terso.

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare

recita  la poesia di D’Annunzio, imparata quando ancora le poesie erano un esercizio della mente e si imparavano a memoria e se non fosse che nelle intenzioni dell’autore c’era la nostalgia per la propria terra  potrei leggerla come  un canto propiziatorio dove quell’andiamo rappresenta un invito ad andare altrove, una transumanza dentro e fuori di noi.

Fiaccati dai mesi della leggerezza, si fa per dire, senz’altro concentrati più sul tempo libero che sul tempo del fare, settembre, molto dolcemente riannoda i fili momentaneamente allentati rinnovando attese, speranze, galvanizzati  magari da una inaspettata bella notizia, o pronti a combattere sul fronte delle nostre aspettative personali.

Per gli studenti rappresenta la fine delle vacanze, per migliaia di docenti e lavoratori l’incubo della cattedra o del licenziamento,  per i contadini la speranza racchiusa nel tempo, per tutti un mese diverso che coniuga la ripresa delle attività ad un ancora possibile godimento dei colori e profumi   dell’estate che pian piano vanno a sconfinare nell’autunno.