la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
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Bertolucci e Pasolini
Post n°600 pubblicato il 26 Novembre 2018 da lorifu
È morto Bernardo Bertolucci e io sento una gran pena. Bertolucci, il figlio di Attilio, quel grande poeta del primo '900, amico di Pasolini che lo aiutò in quei primi anni romani a ritrovare se stesso e la sua strada e che spesso appare nei versi del Poeta.
Mi disse ansioso e mite la notizia.
Si riferiva alla stroncatura e alla censura del suo primo romanzo romano "Ragazzi di vita" ma Attilio comparirà ancora nelle "Ceneri" e anche Bernardo, a cui Pasolini dedicherà A un ragazzo [...] All'inizio Bernardo non ha ben chiara la sua vocazione anche se inizierà con la poesia vincendo nel 1962 il Premio Viareggio Opera Prima con il poemetto "In cerca del mistero." Sarà proprio Pasolini ad avviarlo verso la carriera cinematografica facendone il suo aiuto regista in 'Accattone' e poi nel 1962 regista di 'La commare secca' trattto da un racconto dello stesso Pasolini che sarà lo sceneggiatore. Poi per Bertolucci si schiarirà la via e diventerà il regista internazionale che conosciamo ma in cuor suo la poesia era dentro di sé e la trasferì nel cinema, mai dimenticando gli anni in cui timidamente si apriva al mondo grazie a Pasolini che gli restituiva quanto aveva ricevuto dal padre. Nel '59 la famiglia Pasolini (Pier Paolo, Susanna e Graziella Chiarcossi) si trasferisce in via Carini 45. Noi abitiamo al quinto piano, loro al primo. Ricominciai a scrivere poesie per poter bussare alla porta di Pier Paolo e fargliele leggere. Appena ne avevo scritta una scendevo le scale a grandi balzi con il foglio in mano. Lui era rapidissimo nella lettura e nel giudizio. Il tutto non durava più di cinque minuti. Quegli incontri cominciai a chiamarli dentro di me momenti privilegiati. Ne uscì un mucchietto di poesie che Pier Paolo, tre anni dopo, mi incoraggiò a pubblicare. Chissà cosa pensò mio padre, degradato senza spiegazione a lettore numero due. Arriva la primavera del '61 e Pasolini, incontrato sul portone, mi annuncia che dirigerà un film. Mi dici sempre che ti piace tanto il cinema, sarai il mio aiuto regista. Non ne sono capace, non ho mai fatto l'aiuto. Neanch'io ho mai fatto un film, tagliò corto. Da Per il cinema. Pier Paolo Pasolini, a cura di Walter Siti e Fran¬co Zabagli, Mondadori, Milano 2001- Centro Studi PPP
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BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Inviato da: cassetta2
il 30/07/2024 alle 21:18
Inviato da: Vince198
il 07/10/2023 alle 17:26
Inviato da: Vince198
il 30/03/2023 alle 13:34
Inviato da: Vince198
il 21/03/2023 alle 01:01
Inviato da: Vince198
il 11/11/2022 alle 00:37