la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
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« DUE DONNE | WHITNEY HOUSTON » |
Post n°274 pubblicato il 08 Febbraio 2012 da lorifu
Ma è proprio così? Si può ancora parlare di dedizione al lavoro senza cadere nella retorica o rischiare di passare per ridicoli? E’ che al giorno d’oggi parlare di lavoro è anacronistico per le tante ragioni che conosciamo. Ce n’è sempre meno, il futuro si prospetta in salita e quando si riesce a strappare un contratto, o per un colpo di fortuna, ottenere un posto a tempo determinato o indeterminato che sia, si è troppo preoccupati per la paura di perderlo per riuscire ad attivare tutte le energie al fine di ricavarne anche una certa soddisfazione personale. Ma c’è ancora chi ha avuto la fortuna di sceglierlo, o nel caso fosse stato obbligato dalle circostanze, ha trovato mille buone ragioni per farlo bene. Chi ama il proprio lavoro non può vivere senza, è essenziale alla sua realizzazione non come persona di successo ma come persona che è assai diverso dal perseguire la carriera a costo di qualsiasi compromesso e egoismo personale. In genere non è geloso del proprio sapere ma ama trasmettere e condividere, è disponibile al confronto e al giudizio, è pronto a tuffarsi, con l’entusiasmo di un bambino, in sfide sempre nuove e stimolanti. Contrariamente a chi lo subisce, riesce anche a trovare il tempo da dedicare a se stesso, alla propria famiglia, agli altri perché ha capito che non c’è dissonanza e che una cosa non esclude l’altra. E riuscire ad armonizzare con l’ambiente di lavoro potrebbe essere considerata una strategia per neutralizzare gli effetti negativi dovuti a fatica e stress. Ha soprattutto capito che subirlo e viverlo come un peso significherebbe sottrarre a se stesso una fetta non indifferente di vita. |
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BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Non vorrei sembrare tragico, ma questo è ciò che io vedo e sento. Personalmente ho sempre amato molto il mio lavoro e metto passione in tutto ciò che faccio, e, hai ragione, si vive molto meglio...:o)
Poi, man mano l'entusiasmo degli anni ruggenti, per una serie lunghissima di motivazioni (nel mio caso intendo dire) si affievolisce, ci si accorge che più di una volta si è sottratto tempo prezioso agli affetti più cari e allora non si vede l'ora di recuperare.. Dopo 40anni ho smesso e non sono pentito. Giusto per usare na frase fatta: c'è un tempo per ogni cosa, ogni cosa al momento giusto. Evidentemente ero saturo.. Il lavoro "perfetto" per me non esiste: c'è sempre qualcuno che ti rovina i piani o, per lo meno, ti rende la vita un pò più complicata..
Fra l'altro io me la sono complicata in questi ultimi anni, per il colmo dei colmi, da solo.. ^_____^