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IL VIAGGIO

Post n°280 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da lorifu
 

 

 

Non esistono due viaggi uguali che affrontano il medesimo cammino
Aleph, Paulo Coelho

 

 Mamma, voglio vedere la lomocotiva”così mi diceva Carlo, tre anni, storpiando il nome di quella che di lì a poco si sarebbe materializzata davanti ai suoi occhi, tutto eccitato nella febbrile attesa della vista dei treni.

Ci sedevamo  su una panchina e lì passavamo il tempo a osservare quel viavai di gente,  treni, suoni, odori che da sempre caratterizzano le stazioni ferroviarie piccole o grandi che siano.

Rimaneva incantato a guardare il capostazione mentre  paletta verde e fischio deciso dava il via alla partenza del treno. Lo stridio dello stantuffo, la lucentezza delle rotaie, il rumore sordo delle porte che si chiudevano,  il vociferare della gente affacciata ai finestrini in attesa della partenza, tutto l’attirava  e più di una volta, per farlo contento, siamo saliti in treno per  una piccola corsa, andata e ritorno, giusto per fargli assaporare il gusto del viaggio.

Per la verità piaceva anche a me e ancor oggi il treno mi fa pensare al viaggio come  metafora della vita.

Quanti treni  presi, treni persi, treni in ritardo, treni visti sfumare in lontananza, treni mai passati… quel momento diventava una lettura  della mia vita dove ora con nostalgia, ora con rimpianto vedevo passare il mio treno ed io ero sempre con la mano tesa nel tentativo di raggiungerlo. Un desiderio inafferrabile fatto probabilmente di sogni troppo ardui o non insistentemente rincorsi ma col tempo ho imparato a valutare altri aspetti del viaggio, non meno trascurabili e forse più significativi al fine di un’attenta valutazione del cammino percorso. Un viaggio costellato di  incontri, separazioni, salite e discese dal treno per tappe più o meno lunghe che hanno dato succo e sostanza alla mia vita, un viaggio non ancora  concluso.

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Commenti al Post:
Less.is.more
Less.is.more il 21/02/12 alle 21:55 via WEB
Un post al Treno. Ci voleva! Al treno metafora della vita, al treno quella macchina articolata con vagoni e locomativa che porta "Lontano", che se ne va lento e dopo la curva non lo vedi più e chi ti era caro è partito per rivederlo quando? Quanti viaggi in treno? Quanti viaggi all'interno del treno stesso nella meraviglia dell'incontro di persone così diverse tra loro, così vicine tutte verso la stessa meta. Ho sempre pensato che per me il viaggio in treno rappresentasse un fuga ed ora che ci penso è stato proprio così: una fuga da una realtà troppo amara.
 
 
lorifu
lorifu il 22/02/12 alle 16:50 via WEB
Ogni interpretazione è possibile perché il treno è nel nostro immaginario e siamo noi con il nostro vissuto, i nostri pensieri, il nostri desideri a caricarlo di simbologie da decifrare. Buon pomeriggio carissima Less :-)
 
eugenia1820
eugenia1820 il 21/02/12 alle 21:59 via WEB
Il treno ha sempre un suo fascino particolare, ricordo quand'ero bambina e mi capitava di salirci, provavo un'esaltazione unica che mi è rimasta ancora impressa. Poi le tue osservazioni sul treno e il viaggio come metafora della vita credo che appartengano un po' a tutti noi che abbiamo gìà vissuto diverse esperienze. Mi auguro di salire ancora, metaforicamente parlando, su altri treni della vita. Magari sull' Orient Espress? ^__* Chissà! Un abbraccio, Eugi
 
 
lorifu
lorifu il 22/02/12 alle 16:54 via WEB
Non perdiamo il gusto di sognare Eugenia perché ciò che è stato appartiene al passato e noi siamo qui, ora a prefigurarci altre esperienze, altri incontri, in questo viaggio chiamato vita: Un abbraccio, loretta
 
kuliscioff
kuliscioff il 21/02/12 alle 22:19 via WEB
E speriamo che non si concluda presto, lunga vita al treno della tua vita. Io quando sono nel treno mi perdo nei pensieri e sogni, mi piace guardare fuori dai finestrini e mi piace tanto tanto tanto.....ciao .
 
 
lorifu
lorifu il 22/02/12 alle 17:01 via WEB
Il fanciullino che c'è in ognuno di noi non può non entusiasmarsi pensando al treno, è troppo impresso nei ricordi dell'infanzia, momento magico della nostra vita che non ci abbandona mai. Un bacio loretta
 
artchoker
artchoker il 21/02/12 alle 23:04 via WEB
Concordo, anche per me il Viaggio è in treno. Anche se sono sempre meno le occasioni per fare un vero viaggio, normalmente si preferisce l'aereo, se è un viaggio lungo.
E' uno dei miei sogni irrealizzati. Un viaggio di qualche mese interamente in treno, due giorni qui, tre giorni là, ecc....ma credo che rimarrà nel cassetto, quel sogno, ci vanno troppi soldini!...sob!
 
 
lorifu
lorifu il 22/02/12 alle 17:16 via WEB
Hai ragione. Leggevo e sono rimasta basita che un viaggio di circa otto giorni in treno ma in realtà è una crociera su ruote, lungo tutto il nord della Spagna costa circa 3000 euro, un po’ come sull’Orient Express, nel mio immaginario da sempre. Le cifre iperboliche di questi viaggi di lusso sono scoraggianti ma la magia resta. Ciao Art :-)
 
Vince198
Vince198 il 21/02/12 alle 23:19 via WEB
Che bel post, Loretta! Ho tanti ricordi pieni di nostaglia afferenti questo tuo argomento..
Come sovente accade, il treno è stato uno dei regali che più trovano accoglimento nei desideri dei ragazzini degli anni '50, come lo sono stato io! E penso anche quelli dell'immediato dopoguerra, per quei papa che avevano qualche soldo in più per accontentare i propri ragazzi..
Al di là di questo particolare che suscita in me ricordi pieni di tanta nostaglia più che altro collegati ai miei carissimi vecchi che non ci sono più da oltre 25anni, posso dire che questo mezzo di trasporto - nelle sue infinite "forme", ha accompagnato con molta costanza la mia vita per almeno una decina d'anni, da scapolo e/o sposato per lavoro più che altro. Spostarsi da una città all'altra senza avere troppi problemi e lasciare la persona del cuore nel suo naturale "habitat", muovendomi solo io.. Sono legati al treno i miei più bei ricordi afferenti il mio primo amore quando, senza troppi quattrini in tasca, il treno è stato per circa 31 mesi il trait d'union fra me e lei.. Era così bello vedere lei che mi aspettava in stazione a Padova, così triste vederla mentre andavo via, la vedevo diventar piccola piccola.. con quella mano tesa a salutarmi. Allora uno strazio per me, oggi un ricordo pieno d'infinita dolcezza mista a malinconia..
Il lavoro mi ha anche portato lontano, fino a circa 700km di distanza da casa per diversi anni, però il treno è stato il mezzo che ha "sferragliato" nella mia vita per avvicinarmi, nei fine settimana, ai miei cari. Fin quando non ho trovato una migliore opportunità lavorativa per rimanere in contatto con i miei cari tutti i giorni.
Dopo il treno l'ho un pò lasciato nei suoi peregrinamenti quotidiani, non dimenticando mai quel feeling che mi ha unito più che altro metaforicamente a lui.
Infatti altro è il treno della vita mia che continua ad andare, un pò più piano, con maggior prudenza, ma ancora va.. Il bello è che il.. macchinista sono io e, in qualche occasione, sono stato accompagnato da chi ora non c'è più.. Ogni tanto ripasso in qualche stazione della mia vita, rivedo lei ma, dopo un pò, la foschia della notte fa sparire tutto.
Ma non dal mio cuore..
Ciao Loretta, un abbraccio ^___^
 
 
lorifu
lorifu il 22/02/12 alle 19:04 via WEB
Bello il tuo racconto pieno di immagini legate al treno sia in senso fisico che metaforico. Il treno dei primi viaggi, dei primi spostamenti sia per lavoro che per raggiungere la persona amata, il treno dei percorsi estenuanti che la vita a volte impone ma che poi diventano un prezioso ricordo come quello delle tante stazioni percorse, passate in corsa, lasciate alle spalle, stazioni deserte, affollate, e i diversi stati d’animo a seconda di ciò che rappresentava quel treno: l’arrivo, la partenza, l’amore, l’addio. Tutti possiamo immedesimarci in quanto hai scritto perchè tutti siamo saliti prima o poi su un treno e abbiamo percorso il nostro viaggio. Ciao caro Vince, un abbraccio a te, loretta
 
angiolhgt
angiolhgt il 21/02/12 alle 23:20 via WEB
è il mezzo di trasporto a più alto tasso di contenuto simbolico e se, come nei mie ricordi, ti è rimasta impressa la locomotiva a vapore, allora si apre un ulteriore immaginario, quello del mezzo meccanico zoomorfico sbuffante come un toro di immane possanza. Ma c' un altro momento che non posso dimenticare: quando dai finestrini e dalla banchina svolazzavano come farfalle mille fazzoletti bianchi sino all'ultimo apparire.Quei fazzoletti spesso servivano ad asciugare "una furtiva lagrima" :era il tempo in cui si prenderva il treno non per fare turismo, era il viaggio dalle proprie radici verso la speranza o della breve agognata licenza, del raro ritorno ai focolare natìo. Amo viaggiare in treno:il finestrino incornicia un quadro che scorre veloce su un nastro di celluloide e rimango incantato a aguardar fuori con un libro inutilmente aperto sulla minuscola mensola di fòrmica bordata di argenteo allumminio.
 
 
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 09:08 via WEB
La minuscola mensola di fòrmica bordata di argenteo allumminio. E’ un dettaglio ma si potrebbe partire da lì per ritrovare emozioni che sanno di tempo perduto, anche perché nel frattempo sono state sostituite da più comodi appoggia tutto plastificati (Trenitalia pemettendo). Ricordo i vecchi treni a scomparti, i velluti di poltrone e tendaggi impregnati di odore di fumo e ricettacolo di acari o i più scomodi sedili di legno, tutte le sensazioni negative sparivano alla chiusura delle porte e al primo sbuffare del treno. Ero in treno quando ho visto per la prima volta il mare ed è un’immagine ferma nella mia memoria.
 
vibrazioneforte
vibrazioneforte il 22/02/12 alle 08:46 via WEB
Con questa musica in sottofondo appena ho aperto mi è venuto da sorridere, un senso di tranquillità e pace. Il treno, metafora di vita, viaggio verso non so dove, il senso della nostalgia forte,un treno ha allontanato mia sorella da 20 anni e più. Per non parlare della passione smodata di mio marito per i treni, quando era piccolo e non voleva mangiare il padre lo portava alla stazione, essendo capostazione aveva accesso libero.Per non parlare della sua passione per i modellini dei treni, all'epoca la befana dei ferrovieri regalava treni di qualità.Ho dovuto comprare una vetrina apposita per metterli tutti in bella mostra. E in qualsiasi luogo del mondo ci troviamo ci tiene ad andare a vedere la stazione come'è tenuta. Ad ogni modo, ha contagiato pure me e non mi dispiace. Un bacione Rita
 
 
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 09:20 via WEB
Ma qua si parla di addetti ai lavori e posso capire la passione di tuo marito cresciuto in un ambiente dove la stazione era il posto di lavoro di suo padre ma anche il luogo ideale dal quale partire fisicamente e con il pensiero. E l’imprinting è qualcosa che ti porti avanti tutta la vita. :-)
 
mpt2003
mpt2003 il 22/02/12 alle 09:17 via WEB
a me il treno fa sempre venire in mente quanti treni ho persi consapevolmente e inconsapevolmente, quindi questa riflessione non mi fa molto piacere...quasi un confrontarsi con me stessa che evito........:) ciao.....buonagiornata. mp:)
 
 
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 09:38 via WEB
Ti capisco mp, anche io in genere cerco di evitare ma ci sono giorni in cui non mi riesce proprio e il pessimismo che ogni tanto affiora mi induce a un’impietosa analisi di me stessa. Ciao, a presto :-)
 
acetosella5
acetosella5 il 22/02/12 alle 09:52 via WEB
E i treni che passano nella notte, Loretta? Con quei finestrini illuminati che lasciano immaginare vite diverse, addìi, ritorni? Il treno è veramente metafora della vita, ha i tempi giusti per vedere la realtà intorno, l'aereo è metafora delle vite attuali, , sembra ci sia solo la partenza e l'arrivo, il resto in mezzo è un baleno che non ti fa pensare.
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 22/02/12 alle 11:50 via WEB
che bellissima immagine un treno nella notte: tanti puntini di luce di un fantastico velocissimo bruco meccanico fosforescente che buca il mistero del buio!!!
 
 
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 09:43 via WEB
Bella considerazione Acè, è vero, sembra che il tragitto in aereo sia un momento sospeso della tua vita, un attimo, annullato dall’emozione della partenza e dell’arrivo. :-))
 
alirt
alirt il 22/02/12 alle 12:27 via WEB
Quanti treni abbiamo preso, di giorno, di sera, i miei preferiti sono i treni semivuoti della notte, che passano nelle stazioni sconosciute e ci regalano un frammento di vita degli altri, un momento di conoscenza...e poi si riparte, il viaggio ricomincia. Non a caso il treno è stato definito la metafora della vita. E il ricordo del tuo piccolo che storpiava il nome mi ha fatto sorridere di tenerezza, riportandomi alla memoria la parola "ippopomato" che mia figlia di due anni si ostinava a ripetere ad un nonno paziente. Un bacio!
 
 
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 09:49 via WEB
Il treno e nell’immaginario di tutti adattato alle proprie variabili personali ed è senz’altro un modo vivo di percepirci per le emozioni che suscita come il ricordare la lomocotiva o l’ippopomato.:-)
 
Pattybis
Pattybis il 22/02/12 alle 13:49 via WEB
Infatti noi tutti siamo in viaggio, con i nostri bagagli appresso... pesanti, leggeri, invisibili... continuiamo la nostra strada, accompagnandoci a persone che viaggiano insieme a noi oppure sono su altri vagoni, su altre rotaie, che portano altrove. Grazie, buona giornata.
 
 
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 09:52 via WEB
Grazie Patty, vedo che siamo tutti sullo stesso…treno, cambiano i vagoni, gli incontri, le salite le discese ma siamo tutti accomunati da un viaggio, il nostro. :-)
 
Lolablu7
Lolablu7 il 22/02/12 alle 17:07 via WEB
Adoro il treno! Il treno che parte mi porta lontano, apre i sentieri della speranza! Il treno che arriva è la nacessità di tornare a casa, di...! Il treno che va, osserva lo scorrere della vita! Amo il treno d'un tempo, l'odore dei vagoni, della ferrovia, i rumori della stazione, il giornalaio, le voci dei facchini, dei venditori di dolciumi, l'accomodarsi accanto al finestrino in compagnia di una settimana enigmistica e di un mondo che scorreva sotto il mio sguardo con le sue sorprese. Oggi molto è diverso; mi piace sempre, ma un po' meno!:-))
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 22/02/12 alle 20:46 via WEB
anche io e annche quei panini mummificati dei bar delle stazioni con il loro caffè imbevibile.
 
 
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 10:01 via WEB
Il viaggio che ti è rimasto impresso è quello che ti ha permesso di osservare con la tua acutezza lo scorrere della vita ma anche la ripetitività e la familiarità con persone e cose che appartengono a questo quadro. Oggi probabilmente c’è meno poesia o forse siamo noi che siamo cambiate :-))
 
   
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 10:05 via WEB
Questa risposta è per Grazia anche se l'aggiunta di Angelo, pur realistica, ha fatto perdere un po' di poesia :-))
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 22/02/12 alle 18:13 via WEB
Bellissimo post con una metafora veramente poetica...anche se personalmente odio i treni: li ho dovuti prendere per tanti anni andando all'università, nel freddo gelido delle stazioni, nei ritardi continui, negli scioperi, nello stare per ore in piedi senza un buco per sedersi, nei continui cambi di binari con corse forsennate per riuscire a prenderli, nelle ore interminabili fermi in aperta campagna senza sapere cosa stesse succedendo...ormai quando devo andare in un posto preferisco la macchina o l'aereo, di treni senza nessuna poesia ne ho visti troppi per troppi anni! :))
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 22/02/12 alle 20:44 via WEB
il pendolare perde il gusto del viaggio in treno così come il matrimonio spoetizza l'amore-passione..l'abitudine logora ogni cosa. Ma credo che anche il pendolare ghiacciolato sulla banchina, viaggimpiedato non serbi il ricordo di incontri speciali oppure dell'ipnotico shekeraggio che culla la stanchezza o la lettura di un libro, ed è subito arrivo.
 
   
roseilmare
roseilmare il 22/02/12 alle 21:02 via WEB
Non c'è due senza tre. Non amo il treno. L'ho preso per anni per andare e tornare da Milano. La gente che puzza, i sedili sporchi, i finestrini che non si aprono. Troppo caldo d'estate e troppo freddo d'inverno. Per non parlare dei ritardi. Tuttavia qualcosa di bello accade ogni tanto nonostante tutto anche se non riesco a ricordare cosa. Ciao Lori.
 
     
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 10:28 via WEB
Rosi, analisi spietata, anche se giustissima pure la tua ma in quel "qualcosa di bello accade ma non ricordo cosa" c'è forse qualche bel viaggio in treno, legato al tuo passato. Un bacione, loretta
 
   
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 10:24 via WEB
Risposta ad Angelo Questa visione lampo, piuttosto impietosa per le infinite sotto interpretazioni che lascia intuire è l'altra faccia della medaglia, quella che della quale possiamo liberarci attraverso il sogno.
 
   
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 10:31 via WEB
Per veuve cliquot Mi viene da sorridere perché la tua risposta non poteva essere che questa, abituata a mettere a scandaglio tutto e tutti sotto la lente d’ingrandimento, giustissima, attraverso un’analisi sempre acuta dei mali del nostro Paese. Un abbraccio, loretta
 
     
frankspada
frankspada il 23/02/12 alle 17:42 via WEB
Andiamo al sodo, cara Lori, a quando c'era un trenino bianco che partiva da piazzale O e arrivava fino a T, ma bastava fermarsi a mezza strada, a T, per raggiungere i boschetti appena sotto una Madonna e abbracciare chi tenevi stretta marinando lo S - non c'è più.
 
     
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 21:53 via WEB
Ma non c'è più neppure quell'autentico slancio che ti faceva bigiare tranquillamente la scuola e bastare un abbraccio. :-))
 
   
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 25/02/12 alle 19:22 via WEB
No, al massimo ricordo l'arrivo della primavera che non mi faceva gelare lungo i binari. Probabilmente sono l'unica in questo blog, che è stata pendolare! :)))
 
     
lorifu
lorifu il 01/03/12 alle 22:19 via WEB
Così a lungo forse sì :-)
 
frankspada
frankspada il 24/02/12 alle 09:32 via WEB
Come dire che ci rifaremo a primavera: uova sode e asparagi di T. :)
 
 
lorifu
lorifu il 01/03/12 alle 22:20 via WEB
Ma senza trenino. :-))
 
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BURANO 2020

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

 


Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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