la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
FELICITà
MI PIACE...
- Cris: incontri con l'arte
- Il cannocchiale a rovescio
- Ring letterario
- jazz
- L'anello letterario
- PAPERBLOG
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- Elogio della follia
- Stupore
- Angelo Quaranta
- il colore ametista
- kuliscioff
- il muratore
- lolablu7
- Ufficio? No, grazie
- a proposito di elliy
- gratiasalavida
- sensi & controsensi
- Almostblue2
- LOca Nera
- ZIRYABB
- La Specola
- Lettere da Lucilio
- Trixtie
- Choke
- Concept store di Less.is.more
- vibrazioneforte
- fulov
- Benvenuti! Vince198
- ILFIUMEDISUSI
- angoloprivato
- il vecchio prof
- Allegra e le nuvole
- Arte_mia di Margherita
- delirio di woodenship
- E S T R O V E R S I di betta
- donnaetempo
- PAROLE & PASTICCI
- CIVETTERIE...di lachouette
- Lo zoo
- DIALOGHI SULLARTE
- PICCOLO INFINITO
- Rete di led_61
- Pour Parler
- ogni libero pensiero di Colibrì
- antonia nella notte
- fresca rugiada di unicoamore
- Setoseallegorie di das silvia
- MUSICAEPOESIA occhi_di gatta
- Altromondo17 GAZA
- Gocce di .....
- PensieriInVolo Elena
- io istruzioni utili di marirosario
- a drop in the bucket
- Tracce di Jazz
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: cassetta2
il 30/07/2024 alle 21:18
Inviato da: Vince198
il 07/10/2023 alle 17:26
Inviato da: Vince198
il 30/03/2023 alle 13:34
Inviato da: Vince198
il 21/03/2023 alle 01:01
Inviato da: Vince198
il 11/11/2022 alle 00:37
« 8 marzo: non solo mimosa | Una boccata di ossigeno » |
Post n°286 pubblicato il 10 Marzo 2012 da lorifu
In tempi di crisi e con la benzina alle stelle il pensiero non può non andare a un non lontano passato. Erano gli anni ‘70, precisamente quelli a cavallo tra il 1973 e il 1974. Gli echi del boom economico alle spalle, gli anni ’80 dello yuppismo sfrenato non ancora nell’aria, si abbattè come una scure sulle nostre proiezioni in avanti, nel timore di veder svanire l’appena percepita sensazione di benessere, quell’indimenticabile crisi petrolifera seguita alla guerra del Kippur che, aumentando a vista d’occhio il prezzo del greggio, fece scattare il primo SOS energetico in Europa e da noi severe misure anticrisi con la chiusura al traffico di tutti i centri urbani. Era iniziata la cosiddetta austerity e cominciarono le nostre domeniche a piedi che si protrassero per diversi mesi anche se, da iniziale frustrazione e attentato al nostro desiderio di libertà, quella diversa modalità di muoverci ci fece riassaporare la lentezza di gesti e luoghi che stavamo dimenticando. Ricordo ancora quel lontano mattino in cui al risveglio mi parve di cogliere un non so che di irreale intorno a me. Dalla finestra che dava sulla strada non giungeva rumore, non un clacson, un rombo, una frenata. Tutto era immobile e paradossalmente quel silenzio imposto, da inquietudine iniziale lasciò spazio per nuove esplorazioni interiori costringendomi a fare i conti con una insolita realtà. Uscii per rendermi bene conto del cambiamento, la mente già pronta a coglierlo in un gatto che attraversava tranquillamente la strada, nei ragazzi che giocavano al pallone in piazza e nelle tante biciclette, padrone assolute dell’asfalto mentre zigzagando tracciavano ghirigori impossibili soltanto il giorno prima. L’aria era più pulita e respirabile, o forse era solo una sensazione percepita dall’assenza delle macchine, incolonnate nei parcheggi, ai lati delle strade. Fu la prima volta che col moroso di allora feci una “passeggiata” a piedi di una decina di chilometri scoprendo o riscoprendo ciò che l’automobile, sempre più considerata mezzo di evasione e oggetto di riconoscimento sociale aveva relegato in un cantone modificando le nostre abitudini e incanalandoci verso quella perversa schiavitù che, quando non necessaria, ieri come oggi ci rende prigionieri di bisogni fasulli. Ed eccoci qua, con gli stessi problemi di allora, forse un po’ più disincantati, senz’altro più consapevoli che la crisi in atto non sarà momentanea e che il caro benzina continuerà a salire e che…forse, è anche il momento di tornare indietro per andare avanti.
|
https://gold.libero.it/Filodelricordo/trackback.php?msg=11138625
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
E così a giorni alterni (avevo targa pari), alla sera andavo da lei a "morosare", spesso ad aiutarla, dopo cena, nello studio del latino (la sua bestia nera alle magistrali frequentate a Udine), dopo cena..
Pochi soldi in tasca allora, però avevamo la vita intera davanti a noi, dato che io avevo 23 anni e lei 17.. Capperi come corre il tempo, no? Oggi siamo un pò più disincantati, è vero, ma le motivazioni sono leggermente diverse, soprattutto, cara mia, gli anni iniziano a pesare e certi stimoli si perdono per strada.. Non tutti però e per fortuna, Loretta! Mi auguro che le cose migliorino ma, dovessi riprendere la bici come ho fatto spesso in vita mia, tirar la cinghia etc. non sarei così preoccupato: è tutta salute dopotutto mangiar meno e muoversi usando il proprio fisico, no? ^__*
Un abbraccio.. ^___^
In Europa se la cavano solo i Greci con la loro filosofia:sigà sigà (piano piano)non c'è fretta.
Buona domenica...pedalando:-)
Ciao :))