Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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ESISTERE E' VIVERE?

Post n°349 pubblicato il 12 Settembre 2012 da lorifu
 

dipinto di Maria Kreyn

 

“Io sarei tornato in Africa, ma non per guadagnarmi la vita, per questo mi bastavano un paio di matite e poche centinaia di fogli di carta della meno cara. Ma sarei tornato là, dove mi piaceva vivere, vivere veramente, non puramente trascorrere i giorni” (Verdi colline d’Africa)

Hernest Hemingway

 

 “Vivi e a un tratto ti accorgi di esistere”

 

E’ in questo modo che amo tratteggiarmi, anche se per i più è vero il contrario, nel senso che l’esistenza viene considerata un fatto biologico mentre la vita ciò che le dà succo.

La mia concezione che non vuole mettere in discussione il significato unanimamente attribuito a questi due termini è solo un modo per far risaltare la differenza che c’è tra il vivere quotidiano, in mille faccende affaccendati, e la scoperta di esistere nell’accezione piena del termine, come consapevolezza e rivelazione di sé.

Tutti esistono ma non tutti colgono l’opportunità straordinaria di fare della loro vita un progetto dandole il senso che più si attaglia al loro  spirito e carattere mai dimenticando che tutti siamo esseri unici e irripetibili e non ci sarà mai nessuno come noi.

 

Vivere una vita autentica significa avere la percezione della realtà ed essere pronti al cambiamento, di non troppi sogni quindi dovrebbe  essere fatta la nostra vita ma di quel tanto che basta per essere capaci di seguire vocazioni e attitudini quando queste  diventano  un’ impellenza irrinunciabile per la nostra felicità ed equilibrio interiore.

Non può mancare l’amore, il coraggio, l’egoismo,  ma soprattutto lo  sguardo sul presente perché niente di più di ciò che ci sta accadendo può avere importanza e il passato o il futuro rischiano di   zavorrare l’irripetibilità del momento.

La vita è anche sofferenza. C’è la tentazione a volte di lasciarsi andare, rinunciare alla lotta, avvitarsi su se stessi senza stimoli e reazioni ma non vi può mai essere ragione così grande da giustificare l’inazione.  

La sofferenza fa parte della vita  e  si può anche riuscire a gestirla se riusciamo a inserirla in quel progetto dal quale siamo partiti.

 

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Commenti al Post:
Lolablu7
Lolablu7 il 12/09/12 alle 23:55 via WEB
Ad un certo momento della vita ci accorgiamo di esistere, dopo aver vissuto!E' un momento importante, perché acquisiamo la consapevolezza di esserci, con tutto il bagaglio che fa di noi un essere irripetibile. E' spesso anche un momento difficile perché in tale circostanza pretendiamo che anche gli altri si accorgano che noi esistiamo. E' a questo punto che la nostra vita subisce una svolta direttamente proporzionale al modo in cui gli altri ci percepiscono. Un abbraccio:-)))
 
 
lorifu
lorifu il 13/09/12 alle 22:03 via WEB
Capisco ciò che vuoi dire. Non sempre la nostra evoluzione, va di pari passo con quella degli altri. Può succedere che nel momento in cui ci sentiamo in piena sintonia con noi stessi non lo siamo con chi ci circonda perché può essere un passo indietro a noi o un passo avanti e non condividere il nostro mondo emozionale. Ciao, un bacio. :-)
 
Leone.ssa13
Leone.ssa13 il 13/09/12 alle 07:52 via WEB
non è sempre facile vivere nel presente quando il passato è stato doloroso e il futuro si presenta incerto.ma dobbiamo sforzarci di farlo perchè altrimenti invece di vivere sopravviviamo soltanto! buongiorno Loretta ^_^
 
 
lorifu
lorifu il 13/09/12 alle 22:16 via WEB
Non è facile, hai ragione, e spesso le parole si lasciano dire perché staccarsi dal passato non è sempre facile soprattutto quando ha lasciato segni pesanti. Solo con una grande forza d’animo si riescono a rinnovare energie e risorse da investire nel qui e ora. Grazie carissima, a presto, loretta
 
mpt2003
mpt2003 il 13/09/12 alle 08:13 via WEB
spesso ci si accorge di aver aggiunto giorni a giorni e di aver "vissuto" quello che la vita ti ha mandato come un giocatore di ping pong rimanda la pallina.....:)
 
 
lorifu
lorifu il 13/09/12 alle 22:20 via WEB
Rimpianti ne abbiamo tutti, chi più chi meno, l’importante è vivere, non lasciarsi vivere e soprattutto …averci provato. Ciao mp, ti rivedo con tanto piacere. :-)
 
catanzarogiusep50_1
catanzarogiusep50_1 il 13/09/12 alle 11:17 via WEB
Non decidiamo noi di nascere e spesso cresciamo in un ambiente che non rispecchia i nostri sogni. Un giorno ti svegli e sei adulto, cominci a vivere la tua vita, così cerchi di far avverare tutti i tuoi sogni, trovi così il coraggio di affrontare la vita giorno per giorno, solo facendolo si possono raggiungere i traguardi. Quando smetti di sognare e osare, quello è il momento in cui si comincia a vegetare. Un abbraccio, Pino
 
 
lorifu
lorifu il 14/09/12 alle 09:52 via WEB
In effetti non si dovrebbe rinunciare ai propri sogni anche se è quasi sempre impossibile farli convivere con la realtà che a volte ci travolge. Buona giornata Pino :-)
 
E1818
E1818 il 13/09/12 alle 13:05 via WEB
Guarda ti faccio un esempio: stamattina cercavo un indirizzo di una mia amica, su internet non l'ho trovato, quindi sono andata in un locale pubblico e ho consultato gli elenchi del telefono di un'altra città x cercarlo, mi sono fatta una bella camminata con tanto di carrello x andar al supermercato e fare la spesa, ho aiutato una signora ad attraversare la strada,( aveva paura delle macchine non le posso dare torto,) quindi insieme ci siamo fatte coraggio, poi me sono tornata a casa, continuando a sbrigare le varie incombenze che una donna in casa conosce. Per me ho vissuto, poi se non erro, questa frase, la riportava anche O. Wilde, ma lui era uno scrittore, un intellettuale, un'artista, e forse poteva conoscerne la differenza. Io sono una povera diavola, quindi mi accontento delle mie giornate. Spero di essere stata compresa. Ciao bella, buona giornata
 
 
lorifu
lorifu il 14/09/12 alle 09:56 via WEB
Hai detto tutto Betta, vivere non è nella straordinarietà delle cose che si fanno che acquista significato ma nel rendere straordinario quello che si fa. Buona giornata Betta. :-)
 
gtibet
gtibet il 13/09/12 alle 14:27 via WEB
sono tantissimi, NELLA VITA, i modi per accorgersi di ESISTERE, nella gioia come nel dolore:l'importante è che la consapevolezza di esistere NON ARRIVI TROPPO TARDI;per questo è importante coltivare bene i propri ricordi,facendo in modo che non diventino mai rimpianti.
 
 
lorifu
lorifu il 14/09/12 alle 10:06 via WEB
E’ vero anche questo Gino, la vita è un contenitore dove c’è tutto, gioie, sofferenze, bello, brutto, passato, ricordi. Vivere è proprio sentire sulla propria pelle lo scorrere del tempo, ora lento, ora veloce che ci accompagna in tutte le fasi della nostra vita. Ciao Gino, buona giornata. :-)
 
ziryabb
ziryabb il 13/09/12 alle 16:12 via WEB
Un posto sperduto dell'India. Un uomo, la trentina ma dimostra venti di più. Magro, il colore scuro della sua pelle contrasta con una striscia di denti perfette e bianchissime grazie ad un largo ed eterno sorriso. Fa il postino. No, fa il corriere. Si alza la mattina presto va nell'ufficio postale del villaggio, prende una borsa a tracolla piena di lettere e se ne va verso la montagna come ogni giorno. Percorre 20 km a piedi, attraversa fiumi, boschi, ruscelli e sentieri e alla fine dopo ore giunge ad un villaggio dove viene accolto con la colazione. Mangia con appetito e sorride sempre. Consegna la borsa e riceve un'altra piena di lettere da riportare all'ufficio postale d'origine. Altri 20 km, fiumi boschi sentieri. Il giorno dopo fa la stessa cosa. Non è l'unico. Altri come lui fanno la tratta dall'altro villaggio ad un altro ancora. Una catena umana che porta la buona notizia a centinaia di km. Niente strade asfaltate. Niente mezzi. Natura e gambe magre. A questi DHL umani è stato dedicato un documentario. La felicità che traspare dai loro volti non si vede dalle nostre parti.Ecco perché noi ogni mattina chiediamo al prossimo: come stai? Male di testa? Lavoro? Libri scolastici? Condominio? Bollette? Separazione? La risonanza?
 
 
lorifu
lorifu il 14/09/12 alle 10:17 via WEB
E’ un po’ ciò che succedeva non troppe decine di anni fa anche in Italia. Vita semplice, lenta, nonostante la fatica ma densa di significato. La morte non faceva paura perché era nella logica delle cose e il senso di solidarietà non era di facciata ma reale e nasceva da un sentire comune, non ancora contaminato dalle leggi del consumo. :-))
 
Luxxil
Luxxil il 13/09/12 alle 17:55 via WEB
penso che se vivi, non hai tempo per altro...le domande diventano urgenze a cui dare risposta, il tempo è una porta sempre aperta che dà su altre porte...poi c'è chi non vive e descrive affascinati le vite di altri, per poi chiamarli reietti, sbandati, senza regole, fuori di misura...e sono gli unici che vivono veramente, gli altri non lasciano tracce del loro passaggio neppure in un pensiero, anche quello uniformato alla massa, la massa non vive ....sopravvive...ma con la pancia sempre piena...e l'occhio alla serratura a guardare chi vive il suo sogno realizzato. :))) Un abbraccio Giò:)...arrivo direttamente da fb:)))
 
 
lorifu
lorifu il 14/09/12 alle 22:54 via WEB
Che bel commento Giò vero, intenso, da parte di una che ha saputo veramente prendere tutto della vita sempre con lo sguardo avanti. La tua analisi è spietata ma la condivido in pieno. C’è chi vive e chi invece sta a guardare, chi vive e chi sopravvive, chi crede di vivere ma è solo una finzione. Su Fb non siamo sincroni ma sappiamo dove trovarci. Buon sabato carissima. :-))
 
elliy.writer
elliy.writer il 13/09/12 alle 22:17 via WEB
Che bello questo post... me lo voglio coccolare un po', pensarci su... ciao Loretta :)
 
 
lorifu
lorifu il 14/09/12 alle 22:55 via WEB
E' sempre bello vederti fare capolino da queste parti. Un bacio, loretta
 
Less.is.more
Less.is.more il 13/09/12 alle 22:20 via WEB
Mica una passeggiata questo post! Comincerei col dire alla buonanima di Hemingway perché non è rimasto in Africa, ma leggerò il suo libro per avere la risposta.
Penso che la cosa più sana e quindi migliore sia vivere secondo la nostra natura interiore. Come ci sentiamo di essere e godere la vita seguendo il nostro Io. Così sarà il miglior modo di adattarci all'esistenza quotidiana i cui ingredienti sono anche la sofferenza e tutte le varie difficoltà che sappiamo. Quindi non creiamocene di nuove vivendo la vita che gli altri,anche i genitori, ci hanno imposto (sicuramente volendo il meglio per noi). E sogniamo che fa bene e non vuol dire staccare i piedi da terra :)
 
 
lorifu
lorifu il 14/09/12 alle 23:05 via WEB
Purtroppo spesso dobbiamo rinunciare a una nostra vita perché non abbiamo la forza di ribellarci a pianificazioni imposte da altri. Una volta avveniva spesso che fossero i genitori a tracciarci la via anche perché eravamo cresciuti con il senso del rispetto e dell’obbedienza. Oggi, fortunatamente i nostri giovani, avranno meno opportunità lavorative ma una maggior capacità autodecisionale, quando non è condizionata per l’aspetto economico. Ciao Less, buona serata. :-))
 
   
Less.is.more
Less.is.more il 15/09/12 alle 21:33 via WEB
è molto vero quello che dici, lo so sulla mia pelle! :)
 
     
lorifu
lorifu il 16/09/12 alle 23:05 via WEB
Ti confesso, anche sulla mia. :-))
 
woodenship
woodenship il 13/09/12 alle 23:25 via WEB
Penso che un titolo migliore non potevi sceglierlo per il tuo blog,mia cara lori, infatti i tuoi post ne rimandano ed echeggiano i tanti significati intrinseci.La memoria dispersa,a mio parere, consente persino di creare una dicotomia tra esistere e vivere.E non potrebbe essere diverso,vista la difficoltà con cui ci si confronta con le diversità di significati attribuibili ai diversi vocaboli.Può l'esistere essere diverso dall'essere vivi?A mio parere no:esistere vuol dire esserci,vivere vuol dire anch'esso esserci.Come esistere non è possibile se non si è vivi.Casomai,rifacendosi alle teoria darwiniana,è possibile che una moltitudine di esseri abbiano piani differenti di concepire la stessa esistenza,la stessa vita,l'uguale modo di vivere.E' nell'ordine delle cose che ognuno abbia di suo la propria sensibilità e percorso di vita...Che fatica pensare e cercare di esser chiari!Di certo il problema che poni non è per nulla facile,ci vorrebbero pagine e pagine per approfondirlo ed arrivare appena a qualche straccio di conclusione parziale.Ma io mi fermo qua e ti auguro una notte serena con amicizia e stima..........W........
 
 
lorifu
lorifu il 15/09/12 alle 11:07 via WEB
Hai ragione non è un tema che si può liquidare in due parole ma è solo un spunto per poter esprimere il proprio parere riguardo a termini apparentemente simili ma che vengono percepiti in maniera individuale, con notevoli differenze di significato, facendo ricorso ora alla filosofia, ora alla religione ora a propri convincimenti personali. Su essere, esistere, vivere le definizioni si assommano e l’analisi etimologica crea un primo distinguo. Ma non può bastare per stabilire differenze così sottili che solo la sensibilità personale e l’esperienza sperimentata sul campo possono cogliere. Quanto alla memoria dispersa, il titolo del mio blog, era nato con un’intenzione diversa nel senso che lo scopo era quello di raccontare un mondo di emozioni ora vicine, ora lontane che poi hanno lasciato il posto anche al bisogno di raccontare il presente. Ciao W, buon sabato e domenica, loretta
 
artchoker
artchoker il 14/09/12 alle 00:45 via WEB
Hemingway è un grande, io sono cresciuto coi suoi libri. Penso che non sia facile avere un'esistenza piena, che porti emozioni. Si è spesso tesi a cercare di sopravvivere al quotidiano, rimane poco per vivere davvero.
Però secondo me non bisogna desistere, delle volte si trovano emozioni nei luoghi più impensati, in un blog, in un quadro, in una canzone, negli occhi di un bambino, in una gita al mare...basta saperle vedere...:o)
Certo, con Hemingway non c'è paragone...sgrunt...:o(
 
 
lorifu
lorifu il 15/09/12 alle 11:14 via WEB
Mi pare di aver capito che Hemingwy sia uno dei tuoi autori preferiti. E come non darti ragione! I suoi dialoghi sono considerati tra i più belli della letteratura e sono un punto di riferimento per chi scrive. Ognuno di noi ha una bella pagina della propria vita da scrivere, dipende da come vogliamo riempirla. Buona giornata Art, a presto, loretta
 
Vince198
Vince198 il 14/09/12 alle 11:50 via WEB
Mi fai andare indietro nel tempo, in un tempo in cui il piacere di leggere proprio questo grande scrittore e di andare anche a vedere certi film "costruiti" su suoi celebri romanzi, "Il vecchio e il mare", "Addio alle armi", oppure "I quarantanove racconti" di cui ricordo .. "La breve vita felice di Francis Macomber".. era quasi un mio pallino! Accidenti che salto nel tempo che mi hai fatto fare, Loretta!
Vivere, esistere.. Potrei risponderti shakespirianamente, adattandola, "This is the question"..
Di sicuro.. respirare è la conditio sine qua non, ma è il resto, tutto quello che in itinere facciamo, incontriamo, ci confrontiamo etc. che ci anima in modo del tutto particolare. La differenza è palese.. Esistere se esistiamo per gli altri e se gli altri esistono per noi: un rapporto che ci lega indissolubilmente ad un'organizzazione nella quale esprimiamo il meglio di noi stessi, quando possibile. Sentirci soddisfatti però, è altro. Qui mi fermo perchè la coscienza di ciascuno di noi è così ramificata che è difficile dare una risposta unica ed esaustiva. Non saprei proprio da dove iniziare..
Un abbraccio a te^___^
 
 
lorifu
lorifu il 15/09/12 alle 11:38 via WEB
Grazie per i tuoi riscontri letterari e la condivisione di autori che dimostra che abbiamo una certa similitudine di gusti. Il quesito amletico è la condizione essenziale senza la quale l’uomo non avrebbe potuto esprimere la consapevolezza di vivere, di dover agire e fare delle scelte. Belle, brutte, buone, cattive, dipese da lui o dalle circostanze quello lo differenzia sul piano delle relazioni incidendo sulla qualità o meno della sua vita. Buon fine settimana Vince. :-)))
 
ilpiccolocactus
ilpiccolocactus il 14/09/12 alle 21:25 via WEB
Trovo che questo post sia molto bello Loretta. Passiamo i giorni della nostra vita, uno dopo l'altro, nella frenesia di fare e di disfare. Corriamo e ci affanniamo e non non ci soffermiamo su quello che stiamo vivendo e a guardare dentro noi stessi. Vorrei anch'io vivere in un'altra città. Chissà che non mi porti bene. Un bacione.
 
 
lorifu
lorifu il 15/09/12 alle 11:44 via WEB
A volte Rosi non abbiamo neppure il tempo di riflettere o sappiamo in partenza che certi cambiamenti che ci farebbero stare meglio al momento non sarebbero possibili. Viviamo per forza di cose una vita che avremmo voluto migliore ma sappiamo che appena possibile la faremo girare come desideriamo. Un bacio e buona domenica, loretta
 
eugenia1820
eugenia1820 il 15/09/12 alle 23:53 via WEB
Esistere è saper usufruire delle risorse esterne e interne a noi, trovare strategie e metodi di miglioramente e di avanzamento, è molto più che mangiare, dormire, produrre, lavorare. Spesso non sappiamo godere le nostre vite, e siamo noi stessi a rovinarci quest'esistenza che dovremmo presevare nel migliore dei modi, con scrupolo e costanza.
 
 
lorifu
lorifu il 16/09/12 alle 23:07 via WEB
A volte scatta qualcosa dentro di noi che ci apre un mondo e ruiscatta una vita. Ciao Eugenia, a presto, loretta
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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