Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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« LE MILLE VOCI DI PASOLINIIL BACIO SULLA BOCCA »

Oltre il dolore

Post n°448 pubblicato il 01 Dicembre 2013 da lorifu
 

 

« (..) Disse che mentre era vero che con il tempo il dolore guarisce, ciò accade solamente al costo del lento estinguersi delle persone amate dalla memoria, che è l'unico luogo in cui quelle esistevano prima ed esistono tuttora. I volti svaniscono, le voci si attenuano. Riprenditeli, sussurrò il sepulturero. Parla con loro. Chiamali per nome. Fa' così e non lasciare che il dolore si estingua, poiché è il dolore ad addolcire ogni dono».

Cormac McCarthy, "Oltre il confine"

 

 

Lascio ad ognuno riflettere sulla portata di queste parole.

Sono parole intense, forti, che ciascuno può interpretare  secondo la propria sensibilità, il proprio vissuto, la propria esperienza.

Il senso della perdita è presente in tutti noi, ci accompagna, ci spaventa perchè rappresenta la rottura con ciò che prima rappresentava un tutto organico, armonizzato nel nostro presente.

Viene vissuta come una mutilazione  del proprio essere, uno strappo  di parti insostituibili che non potranno più essere recuperate.

Di fronte a questo smarrimento, nel tentativo di mantenere in vita noi stessi alimentiamo con il ricordo la presenza, ci nutriamo del nostro passato perpetuandolo nel presente.

Il dolore è un passo necessario perchè tutto ciò avvenga, è il luogo dove dobbiamo sprofondare per poterci separare dall'angoscia della privazione, riscoprendo la gioia del dono ricevuto.


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Commenti al Post:
eugenia1820
eugenia1820 il 01/12/13 alle 19:02 via WEB
La perdita delle persone care spetta, prima o poi a tutti, ed ognuno l'affronta con le armi che possiede, il dolore degli altri spesso ci è celato e certi gesti vengono interpretati erroneamente perché chi soffre tende a nascondere al mondo il suo disagio e a viverlo interiormente. Di fatto, chi abbiamo amato veramente è sempre con noi, a ricordarci soprattutto la gioia che ci ha donato e che conserviamo preziosamente, oggi come ieri, e come domani. Un abbraccio, :-))
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 10:01 via WEB
Il dolore interiore è quello che più ti lacera ma anche quello che ti permette di raggiungere la pienezza e la consapevolezza di appartenere a un disegno più grande. Buona giornata Eugi. Un abbraccio :-)
 
occhi_digatta
occhi_digatta il 01/12/13 alle 19:36 via WEB
Buonasera Loretta, entri nel vivo di un disagio che tutti noi attraversamo prima o poi. Che dire, il tempo non cancella il dolore, lo può rendere fievole, ma non lo cancella, sai perchè? appena ricordi quella persona cara che ha varcato l'oltre, riporti a galla quel sentimento che speravi di condividere con il tempo. Riemergono forti emozioni, ricordi belli e brutti che hanno abbracciato quella persona. A volte, capita che una piccola fiamma divampi, e se quel ricordo è stato allontanato,per un lasso di tempo, ecco che riappaino i famosi "Perchè". Mia cara sarà questa piccolaparola che ti darà un leggero tormento nelle fredde e solitarie sere, per me il ricordo è un dono. "Fa' così e non lasciare che il dolore si estingua, poiché è il dolore ad addolcire ogni dono»." E' un mio pensiero.... Un abbraccio e bacio.
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 10:21 via WEB
Anche io sono rimasta colpita dall'idea del dolore come dono soprattutto perché il momento in cui la persona cara ti viene strappata di dosso lo vivi come una grossa ingiustizia. La liberazione da questo peso avviene col tempo, quando passato lo stordimento iniziale incominci a incanalare le tue energie verso l'elaborazione del lutto, fino a considerare l'assenza non più una privazione ma un dono ricevuto. Un abbraccio, loretta
 
danzan0l3n0t3
danzan0l3n0t3 il 01/12/13 alle 20:42 via WEB
Di fatto con il tempo il dolore si trasforma .Dapprima come qualcosa di insostenibile e oppressivo diviene poi il terreno sul quale coltivare la malinconia struggente del ricordo.Ed allora il vuoto apparente lasciato dalle persone che abbiamo amato si anima si riempie della prepotente consapevolezza di ciò che il loro esistere accanto a noi ha costruito giorno per giorno.In questa vita fatta di mutamenti di cambiamenti di momenti che un attimo dopo non sono più gli stessi accorre vivere con totale presenza di noi stessi al momento che si vive senza perdere nemmeno un istante di quello che la vita nostra e le persone che ne fanno parte ci donano.Questo proprio perchè nulla è definitivo niente è per sempre è solo il momento che si vive eterno nella sua istantaneità così la linea della nostra esistenza forma un insieme di punti nei quali se vissuti con intensità noi rappresentiamo quell'istante che anche il dolore più grande non riuscirà mai a sottrarci. Pier
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 10:45 via WEB
Belle considerazioni che mi sento di condividere pienamente. E’ vero, la nostra vita è fatta di istanti e ogni attimo è unico e irripetibile dunque valevole di essere apprezzato in tutta la sua essenza. La vita, la morte fanno parte di noi, dobbiamo prendere atto della nostra condizione di esseri finiti, fragili nel corpo e nell’anima. La nostra debolezza sta nel non riuscire ad accettare la morte come l’atra faccia della medaglia, l’unica possibilità che abbiamo per poter godere della vita, è questo il punto di vista che ci manca, il vero significato che dovremmo dare al nostro presente. La morte è un invito ad accogliere il dono del lasciarsi andare per aprirsi al fluire dei cambiamenti Accettando la normalità della morte anche la perdita diventerebbe un evento normale. Buona giornata, loretta
 
margioma
margioma il 01/12/13 alle 22:28 via WEB
Loretta riesci sempre a cogliere riflessioni che forse ognuno di noi tiene strette nel proprio cuore e difficilmente vengono a galla se non, come in questo caso, dalle tue parole. Grazie!
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 10:48 via WEB
Grazie a te che riesci sempre a leggere con il cuore. :-)
 
oli.ver1960
oli.ver1960 il 02/12/13 alle 08:58 via WEB
Un libro, un racconto molto suggestivo. Non so se il dolore si affievolisce col tempo, forse muta, c'è una intensità visionaria del dolore come del ricordo che lo mantiene vivo e pungente. Personalmente, ritengo che l'autore avrebbe meritato molto di più. Bello, come sempre...buona giornata, Oliver
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 10:50 via WEB
Il dolore è molto soggettivo e ognuno deve riuscire a trovare la propria misura per sopportarlo. Un abbraccio :-)
 
ilgabbiano091
ilgabbiano091 il 02/12/13 alle 18:19 via WEB
PERDONA LA MIA ASSENZA PROLUNGATA MA HO PROBLEMI DI SALUTE. TI ABBRACCIO FORTE. SPERO DI TORNARE PRESTO.GRAZIANO
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 10:51 via WEB
Grazie per essere riuscito a condividere questo tuo momento difficile. Ti abbraccio, loretta
 
asimov_2013
asimov_2013 il 02/12/13 alle 18:28 via WEB
Noi abbiamo un modo di vivere la perdita e l'ovvio dolore in una maniera che alla fine trascina il tutto nel dimenticatoio.. Vita breve...troppo...troppo Dolore...
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 10:58 via WEB
Il dimenticatoio è il vuoto, involontario o cercato. Nessuno può giudicarlo ma solo suggerire il modo per affrontare il dolore con la consapevolezza che solo imparando a vivere si impara anche a morire. :-)
 
gtibet
gtibet il 02/12/13 alle 18:40 via WEB
il dolore è la sublimazione di tutte le nostre paure: paura di "perdere" e di "perdersi" nei meandri della nostra vita, ma è anche l'unico antidoto efficace,che una volta superato ci permette di andare consapevolmente oltre.
 
 
gtibet
gtibet il 02/12/13 alle 18:42 via WEB
ps:ciao, Loretta....fai sempre centro, quando scegli il background musicale ;0)
 
   
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 10:59 via WEB
Sono d'accordo con te Gino. L'andare oltre è già aver trovato le risposte. Buona giornata caro amico e grazie per l'apprezzamento. :-)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 02/12/13 alle 18:44 via WEB
qualsiasi perdita è un dolore...riassetta un po' tutto il vissuto ... poi, passato il gran dolore, quello che ti stravolge dentro e ti sconquassa, la memoria rende dolci i ricordi...hai fatto caso che di una persona che ci viene a mancare si ricordano e si valorizzano quasi esclusivamente i suoi pregi? dolce serata Loretta :-)
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 17:50 via WEB
E’ un modo per recuperare la persona nella sua intierezza e il dono sta proprio nel riuscire a superare i chiaroscuri della vita di ognuno separando le ombre dalla luce in modo da far emergere soltanto le cose belle che sono quelle che vogliamo conservare nel cassetto dei ricordi. Grazie Elena, un abbraccio. :-)
 
zuaro2
zuaro2 il 02/12/13 alle 20:14 via WEB
Con la romanza di Beethoven e l'argomento ci hai riportati nell'atmosfera solenne di quei tre giorni tre che fino alla metà degli anni 60 ci accompagnava nella radio dal 1 al 3 novembre, erano i tempi di "e se domani", "la notte" e "dite a Laura che l'amo"; in quanto a pathos anche le canzonette non scherzavano... Probabilmente il cordoglio è nato con la consapevolezza di dover morire e il desiderio inconscio di perpetuare alle generazioni future i geni del pensiero, magari tramite la sepoltura, dopotutto le religioni devono pur aver avuto un'origine insieme al sole che nasce e che muore: antitesi, il giorno e la notte, si apprezza l'uno/a se si conosce l'altro, ma probabilmente il leader maximo aveva previsto anche questo nel suo disegno divino.
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 18:07 via WEB
Altri tempi Elvio. Da tempo ormai il cordoglio imposto da tv e radio, ricordo bene nella settimana della passione di Cristo non esiste più perchè la Chiesa sta vivendo da anni una forte crisi. Ci si è allontanati dalla Chiesa ma il problema della morte è quanto mai sentito, forse oggi più di ieri in una società in cui la si vorrebbe esorcizzare perchè scomoda e in antitesi con il concetto o di eterna dgiovinezza. :-)
 
Lolablu7
Lolablu7 il 02/12/13 alle 23:29 via WEB
Grande tema, Loretta! Il vero dolore resta là e poco importa se la voce diviene sempre più flebile ed il volto sempre più sbiadito. Il dolore e la perdita appartengono all'anima, alla nostra sfera spirituale a prescindere da ogni cosa,il dolore diviene parte di noi e con noi continua il percorso assegnatoci, fedele compagno. Nel dolore si cresce, Loretta mia, e bisogna imparare ad accettarlo, non appena si lenisce lo strazio. Mio padre partecipa quotidianamente alla mia vita, compagno silenzioso e prezioso. Un bacio, Grazia:)))
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 18:32 via WEB
Il tuo atteggiamento di consapevolezza e accettazione del dolore che si trasfigura e trasforma in "fedele compagno" è un passaggio al quale non tutti sono preparati e richiede grande tempra e forza d'animo. Devo dirti che per me non è stato così perchè gli strappi che ho subito li ho vissuti male e con una profonda lacerazione. Mi ci è voluto molto tempo per rialzarmi e tornare a sorridere. Un bacio a te, loretta
 
Vince198
Vince198 il 03/12/13 alle 14:33 via WEB
Come si fa a non essere daccordo con questo bell'inciso, Loretta! Certi atti non vanno "pilotati" perchè si otterrebbe l'effetto opposto: il ricordo fa parte della nostra essenza di esseri umani, della nostra vita, volenti-nolenti e superarlo è importante, ma non toglierlo da noi stessi. Te la immagini una vita senza ricordi, specie quelli che ci hanno profondamente segnato? Francamente non ci riesco..
Semmai è importante la sua accettazione. Solo in questo modo si matura, si cresce nel modo migliore.
Dentro noi stessi soprattutto. E si va oltre.. ^___^
 
 
lorifu
lorifu il 03/12/13 alle 18:36 via WEB
Condivido tutto quanto hai detto, d'altra parte ci siamo trovati spesso a parlare di cose che ci hanno trovati perfettamente allineati. Il ricordo, quando è bello, stempera il dolore e diventa uno struggente richiamo al nostro passato. Ciao Vince, buona serata. :-)
 
gaza64
gaza64 il 03/12/13 alle 16:40 via WEB
Il dolore che accompagna la perdita, qualunque perdita, è lo stordimento inevitabile in cui si cade per non cadere in uno stato peggiore: è l'annebbiamento che attraverso gli occhi e le lacrime sembra offuscare un presente altrimenti intollerabile. Come una nebbia che improvvisamente scende a confondere la percezione: ad attutirla degradando lentamente, giorno dopo giorno fino a restituire la lucidità e la limpidezza allo sguardo rafforzato da tanto offuscamento. E' come morire e risorgere: come andare via e tornare trovando la scena diversa con l'opportunità di riscoprirla a poco a poco. Restano dettagli, piccoli detriti che nulla potrà sottrarci se non la nostra stessa morte: gioielli appartenuti al nostro vissuto che non hanno, nella materia, la loro essenza, e che chiamiamo ricordi. Buon pomeriggio Loretta...con affetto, Gabri...
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/13 alle 09:27 via WEB
Hai descritto molto bene il senso di smarrimento che si prova davanti alla perdita che ti trova nudo, indifeso, incapace di reagire. Inebetito vai avanti, ti lasci vivere, e questo può durare anni ma c’è il momento in cui avverti una nuova spinta, una forza nuova, il dolore si trasforma in energia positiva e riesci a guardare indietro senza soffrire. Ciao Gabry, un abbraccio :-)
 
woodenship
woodenship il 04/12/13 alle 18:50 via WEB
Mi vien da dire che il dolore è la nostra vita.E che quando ci viene a mancare qualcuno,in ciò vediamo la nostra fine,il mancare a noi stessi:è difficile immaginare di non vedersi più allo specchio,di non provare più emozioni e piaceri.Così quando,dalla mancanza di un affetto,proviamo la tangibilità della morte.Lo sconforto è grande e spesso insostenibile.In fondo siamo uno legato all'altro,in una ragnatela che si dirama per un'infinità di tempo e di spazio............Una carezza di luce stellare per una serata delle più serene.............W.........
 
 
lorifu
lorifu il 06/12/13 alle 18:55 via WEB
E' così Wooden, in fondo quando ci muore qualcuno è un po' come morissimo noi, soffriamo l'assenza ma vediamo anche la nostra fine, quel non poterci più guardare allo specchio, parlare, sentire, toccare, vivere...Siamo un tutt'uno con la natura come il fiore, l' animale soggetti a esaurire il ciclo vitale. Il dopo è tutto nella nostra concezione laica o meno della vita. Un bacio per uno splendido fine settimana., loretta
 
zuaro2
zuaro2 il 06/12/13 alle 12:17 via WEB
Il Mandela day ha sfoderato la tua anima rokkkettara, a pensarci bene ascoltare questo brano è il miglior modo per onorarlo.
 
 
lorifu
lorifu il 06/12/13 alle 18:55 via WEB
Grazie Elvio, l'ho sentito un'infinità di volte e oggi...
 
eliantemo
eliantemo il 09/12/13 alle 12:12 via WEB
Personalmente ritengo che il dolore non possa mai estinguersi al pari dell’amore, perché convinta che i sentimenti residuano in ognuno, tracce indelebili. Per questo credo sia vero, riprendersi i ricordi è rivisitare il dolore e sconfiggerlo riscoprendone la natura di dono salvifico, quello sconfiggere l’adagiarsi in abitudini senza gioia per ritrovare nuove opportunità di vita, il primo gradino della lunga scala verso la comprensione dell’esistenza.Buona giornata Loretta.
 
catanzarogiusep50_1
catanzarogiusep50_1 il 09/12/13 alle 17:04 via WEB
Questo commento è un po' tardivo, ma devo dirti che pur non piangendo mai i mie cari defunti, non riesco a dimenticare i loro volti e voci. Non riesco a dimenticare le loro coccole, carezze, le loro voci, i loro sorrisi e aimé anche i loro dolori. Un abbraccio
 
salvogiuffrida1960
salvogiuffrida1960 il 18/12/13 alle 23:41 via WEB
Ho sempre avuto l’impressione che anche il solo tentativo di rimuovere un ricordo, il ricordo di una persona, per quanto legata a un nostro dolore, fosse in realtà un tentato omicidio.
Di fatto poi non ci si riesce, ma il solo tentarlo è inutile e ci rimpiccolisce. Molto meglio contemplarlo.
Saluti
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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