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Quello strano malessere...

Post n°480 pubblicato il 30 Maggio 2014 da lorifu
 

 

Se riuscissimo a capire da dove proviene quel subdolo malessere  che ci serpeggia dentro rendendoci tristi, annoiati, maldisposti verso noi stessi e gli altri senza una ragione apparente, forse faremmo in modo di liberarcene, anche perché siamo circondati da una miriade di persone  che l'infelicità vera la sperimenta ogni giorno e non è legata a uno  stato d'animo o a un malumore astratto ma a una falcidia di eventi negativi che ne hanno ragionevolmente piegato  la volontà e spezzato  il sorriso.

Forse scopriremmo che il nostro mal stare non dipende dalla società in cui viviamo,  né migliore né peggiore di quelle che l'hanno preceduta, semmai deriva da un eccesso di desideri effimeri, materiali, che a un certo punto possono creare indigestione come quella che compare dopo una grande abbuffata.

E' l'assenza di desideri autentici il vero problema, lo scoprire che l'occhio, il cuore, tutti i sensi si sono spenti in quella corsa affannosa verso il soddisfacimento di bisogni superflui, incentrati sull'io e che da soli non possono scaldare il cuore.

 Puoi fare il viaggio più esclusivo intorno al mondo, spostarti tra jeet e alberghi a cinque stelle ma se ti manca quella spinta, la capacità di guardarti attorno con lo spirito di chi vuole esserci dentro, annusare, assaporare, toccare con occhi e mani quanto ti circonda non riuscirai mai a riempire quel vuoto che non trova risposte mentre l'anima continuerà a vagare come un uccello alla ricerca del nido.

E, come quando per la paura di invecchiare ci bardiamo da eterni adolescenti condannandoci a un'idea surrettizia di felicità,  allo stesso modo, se non riusciamo a trovare il  giusto equilibrio che ci permetta di immergerci e godere delle cose senza il trasporto plateale di chi in un eccesso di sentimentalismo ci si butta a capofitto,  con la pretesa che la bellezza gli si riveli per incanto,  non riusciremo mai ad avvicinarci al significato di Bellezza nonostante gli Oh di meraviglia davanti ad uno splendido quadro.

Scoprire la Bellezza significa riuscire ad andare oltre l'idea che ce ne siamo fatti,  saper cogliere le luci ed ombre  non solo in un dipinto,  scoprire che anche l'imperfezione è Bellezza e che l'infelicità generata da un profonda  dolore, angoscia, senso di incompiutezza non ha nulla a che vedere  con il malcontento generalizzato così diffuso ai giorni nostri.

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Commenti al Post:
catanzarogiusep50_1
catanzarogiusep50_1 il 30/05/14 alle 21:14 via WEB
Penso di non sbagliare dicendo che ormai siamo talmente egoisti che non ci accorgiamo neanche di noi stessi. Un abbraccio e un felice week end.
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 09:59 via WEB
Bella osservazione Pino. :-)
 
zuaro2
zuaro2 il 30/05/14 alle 21:30 via WEB
Ogni tanto su FB gira un link con una frase di Einstein: "l'uomo è come la bicicletta, per stare in equilibrio deve stare in movimento". Non solo fisico si intende, soprattutto quello mentale e questo potrebbe essere ancora più faticoso . Nonostante tutto, anche se uno si attrezza culturalmente e cerca di dare sfogo, di far sfociare e quindi soddisfare la propria fame interiore culturale e spirituale, verrà comunque assalito dal subdolo malessere. Immaginiamo che quest'ultimo sia uno strumento musicale, ecco, avrà solo il vantaggio di saperlo suonare perchè ha imparato a leggere la musica. Tuttavia non sarà mai sazio e cercherà ancora di più e più cercherà e più non sarà mai sazio. A pensarci bene questa è la bellezza, peccato che non tutti la pensano. Già, la bellezza va anche pensata, è una questione di immaginazione :), poi il riscontro reale e la ricaduta interiore positiva, andranno in automatico, perchè il tutto è già in discesa, risalita, discesa, risalita... e spesso dolce inerzia. La bellezza è una sinusoide perpetua e per stare in equilibrio non necessita solo di movimento, ma anche di picchi e valli astratte dalle quali godere il panorama dell' esistenza.
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 10:07 via WEB
Le tue riflessioni sono più condivisibili. L’uomo è insoddisfatto per natura e più cerca di addentrarsi nelle pieghe dell’inspiegabile più la sua inquietudine cresce diventando talvolta angoscia. In genere l’equilibrio è tanto più presente quanto meno ci si allontana da sé stessi e dal proprio bisogno di indagare. Buona giornata Elvio.
 
ilpiccolocactus
ilpiccolocactus il 30/05/14 alle 21:34 via WEB
Dobbiamo accettarci per quello che siamo. Ma davvero. Compreso il tempo che passa.
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 10:08 via WEB
Più facile a parole :-)
 
giramondo595
giramondo595 il 31/05/14 alle 07:08 via WEB
Buon fine settimana,smackkkkkkk
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 10:09 via WEB
Vale anche per te. Grazie!
 
gaza64
gaza64 il 31/05/14 alle 11:13 via WEB
Non credo sia possibile non provare "quello strano malessere" quando, empaticamente, ci troviamo a pensare a chi, per ragioni molto, ma molto più gravi e reali delle nostre, ci appare in difficoltà. Sono due modi di "vivere" la stessa esperienza: chi sulla propria pelle e chi nei risvolti angusti della propria coscienza. Ma il tuo ragionamento va oltre, riportandoci coscienziosamente ad analizzare ciò che, a mio avviso, quel tipo di malessere e di "esperienza", ha generato. La nostra inconsapevole sudditanza verso valori privi di umane sembianze che hanno assunto immagini di idoli solo superficialmente rivestiti da una patina preziosa che, a scrostarla, rivela la sua intima natura. Evolutivamente fermi ai tempi dei faraoni: dorati sarcofagi a contenere mummie ammirate per la loro effimera bellezza, ma dentro morte. Un caro saluto, Gabriella...
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 10:32 via WEB
Le tue riflessioni vanno a rafforzare il senso dell’inconsistenza di desideri velleitari ed effimeri davanti al dolore vero , magari vissuto in prima persona e che non ti dà alcuna chance o via di scampo. Scoprire come si possa trovare negli abissi della propria sofferenza scampoli di felicità o forme di altruistico incoraggiamento sgretola ogni argomentazione a difesa di desideri infondati e superficiali. Buona giornata Gabriella. :-)
 
Luxxil
Luxxil il 31/05/14 alle 11:43 via WEB
Penso che il malessere derivi dall'essere staccati gli uni dagli altri, infatti nulla ci riempie più di serenità che l'essere compresi e riuscire a comprendere l'altro. Siamo animali sociali, il che non vuol dire semplicemente vivere in branco, come in realtà facciamo. Essere animali sociali implica la condivisione della propria umanità, fatta spesso di difficoltà. La cultura non serve a niente e a nessuno, se non come una esibizione di un bel vestito da indossare se non è supportata dall'umanità che ne è la base. Tutti sanno apprezzare un bel quadro, il bello, ciò che innalza, ma a non tutti viene data la possibilità di coltivare gli interessi che elevano l'animo. Chiudersi in un solo ambiente, stato sociale, crea disagio, toglie grandi possibilità di arricchimento umano. La cultura ha sempre attinto dalla vita dei ceti meno favoriti per trovare qualcosa da dire e dare, questo dovrebbe creare una grande riflessione in chi sa citare parole altrui, apprezzare una visita a dei musei e alle opere di arte ma nel cuore sente la solitudine che di bello e di artistico non ha nulla, se non apparenza. Il disagio in sostanza nasce dalla mancanza di amore reale verso la vita, che non ha canali preferenziali, ma è un unico fiume, dove nuotiamo tutti. Un abbraccio e un post toccante. Giò
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 10:46 via WEB
La conclusione del tuo commento arriva al nocciolo della questione. La vita non ha canali preferenziali ma è un unico fiume dove nuotiamo tutti, dici. Niente di più vero e sposo anche le tue considerazioni in merito al ruolo che dovrebbe avere la cultura che invece di unire divide perché quando la superiorità intellettuale diventa uno strumento di potere perde tutto il suo intrinseco valore e accresce la povertà dell’animo. Grazie Giò, un abbraccio forte.
 
oli.ver1960
oli.ver1960 il 31/05/14 alle 16:28 via WEB
Succede anche a me di avvertire quel malessere che mi accompagna fino al momento di andare a dormire, con la speranza che al risveglio sia svanito. Accade che qualsiasi cosa si faccia, qualunque strada si percorra, quella sensazione è sempre lì, sembra come essere braccati e non si trova rimedio. Tuttavia occorre riflettere, capire il motivo di questo malessere che secondo me, deriva dall’egoismo, quell’egoismo che non ci ha fatto mancare nulla ma che , non si è goduto di ciò che si è vissuto, come se, in quei momenti, nella nostra testa ci fosse il buio più assoluto! La vita di oggi, così piatta, questa monotonia che descrive la nostra esistenza sono anch’esse concause…… il rimedio? La trasgressione….forse!! Felice serata, Oliver
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 10:52 via WEB
Più che trasgressione, direi capacità di sottrarsi all’omologazione, conformismo che ha fatto sì che i nostri pensieri, gesti, azioni non siano più dettati dalla genuina risposta del nostro io più autentico ma risultino manipolati, contorti, uniformati al pensiero dilagante che trova nel consumismo sfrenato la sua massima espressione. Buona giornata Oliver
 
woodenship
woodenship il 31/05/14 alle 17:42 via WEB
Al lettore. "L'errore, la stoltezza, i laidi trascorsi ci attanagliano l'anima, crucciando i nostri petti; noi sottoliniamo i nostri amabili rimorsi come i pezzenti nutrono i loro immondi insetti. Son tenaci i peccati e vili pentimenti; ci confessiamo chiedendo una mercede abietta, poi sulla via melmosa ritorniamo contenti, credendoci detersi da qualche lacrimetta. Satana Trimegisto, accanto all'origliere del peccato, ci culla rapiti lungamente, e il metallo del nostro indomito volere fonde, appena lo tocca quel chimico sapiente. I fili ci muovono, il Diavolo le tiene! Ci avvincono le cose ripugnanti e bestiali; senza orrore ogni giorno, fra le tenebre oscene, ci avviciniam d'un passo alle porte infernali. Come un vizioso povero che bacia e succhia il seno vizzo e martirizzato d'una sordida trecca, noi rubiamo passando il piacere terreno e lo spremiam rabbiosi come un arancia secca. Entro il nostro cervello, come un groppo di vermi, un popolo di dèmoni gozzoviglia crudele e, quando respiriamo, entro i polmoni infermi precipita la Morte con sue cupe querele. Se lo stupro, l'incendio, il veleno, il pugnale non hanno ricamato con perizia squisita dei nostri giorni grigi l'orditura banale, gli è che l'anima nostra non è abbastanza ardita! Ma fra i lupi, le iene, i falchi e le pantere, le scimmie, i sciacalli, gli scorpioni, i serpenti che urlano e grugniscono, giostrando in turpi schiere entro il serraglio infame dei nostri traviamenti, uno ve n'è, più laido, più maligno ed immondo! Sebbene non accenni un gesto ne un bisbiglio, vedrebbe volentieri crollare l'interno mondo e inghiottirebbe il globo con un grande sbadiglio: é la Noia! Con l'occhio di lacrime appannato fuma e sogna la forca nel suo tardo cervello. Tu, lettor, conosci quel mostro delicato, ipocrita lettore, mio pari, mio fratello!"................... Perdona mia cara amica,però mi sembrava non banale risponderti,ricordando questa splendida poesia di Baudelaire.......... Un carissimo abbraccio ed una carezza di nubi vellutate per un sereno fine di settimana.........W............
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 11:05 via WEB
E non poteva essere più incisivo ed efficace l’ inserimento di questa significativa poesia di Baudelaire che esprime tutto il malessere di una società alla ricerca di forti emozioni per placare quel malessere esistenziale, sconfinante nella noia, di così difficile descrizione che è partorito da quella stessa società che ha creduto in una modernità esasperata.
Un sentito abbraccio, loretta
 
Io_Ivan
Io_Ivan il 01/06/14 alle 12:21 via WEB
Buongiorno Loretta, quel malessere e quel senso di incompiuto sono nella natura umana. Siamo figli e genitori di questa società dunque ne siamo artefici e schiavi allo stesso tempo. Il nostro vissuto, i nostri desideri non realizzati, i sogni disillusi, tutto si somma in noi e ci mette a disagio con noi stessi. La Bellezza come ben dici va oltre un concetto standard, non é un fatto estetico. La Bellezza é ovunque se la sappiamo vedere , senza ombre anche la luce diventa insopportabile. La vita é fatta di piccole gioie, dettagli che a volte si danno per scontati eppur importanti nel loro insieme. Buona domenica Loretta, oggi piove eppure anche senza sole é una bella giornata. :)) a presto. Ivan
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 11:08 via WEB
La felicità nelle piccole cose che diventano grandi se le sai vedere e apprezzare con l’animo giusto. >br/> Anche qua piove ma il mio animo é sereno. :-)
 
Vince198
Vince198 il 02/06/14 alle 14:57 via WEB
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
(Eugenio montale)
Chiarissimo Montale in questi versi superbi, Loretta. Se è oscuro è molto complicato riuscire a determinare le cause fra le tante e condivisibili opinioni espresse da te lui, Montale, ha indicato una via, quel "trittico" - statua, nuvola, falco - altro non sono che l'indifferenza .. che potrebbe venirci in soccorso. io penserei anche all'apatìa..
Per chi accetta quella condizione e per chi riesce a librarsi sopra questo male e metabolizzarlo. Oggi come oggi per me è ancor più difficile, complicato proprio perché, come hai ben osservato, molti di noi non sanno neanche cosa effettivamente vogliono, desiderano dalla vita stessa, da se stessi.
A presto e un abbraccio, carissima ^___^
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 11:39 via WEB
È questo il dramma, ciò che ci fa prendere le distanze dal mondo in una forma di egoistico solipsismo. Buona giornata Vince, un abbraccio. :-)
 
il.cuculo
il.cuculo il 04/06/14 alle 01:10 via WEB
Penso che non esista malessere più maligno di quello che deriva dall'impossibilità di governare gli eventi, di dover passivamente sopportare quello che per tutti è normalità e per te invece è un dispiacere che hai accettato come condizione naturale al bello. Malessere è vivere il controsenso del sapere e dover fingere che va bene così. Il Malessere è la condizione implicita dell'essere.
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 11:42 via WEB
Un'osservazione acuta che mette bene in evidenza le diverse modalità di approccio alla vita. Vivere il malessere come normalità o farsene sopraffare. :-)
 
   
il.cuculo
il.cuculo il 07/06/14 alle 00:24 via WEB
Il malessere se diventa normalità è l'anticamera dell'angoscia e facilmente sconfina nella sopraffazione. A questo punto entriamo nel campo delle patologie. Per me l'angoscia è un sorriso amaro, è la consapevolezza che qualcosa sta avvenendo è quel comprendere senza capire, è quel sentimento forte che non riesce a sconfinare nella pazzia, è il sapere di non poter pretendere e allo stesso tempo starci male. E ora scusa ma devo andare è arrivata la neuro e non mi voglio far trovare in disordine. :-)
 
     
lorifu
lorifu il 08/06/14 alle 00:26 via WEB
Ahahahah! Sei la dimostrazione vivente che il malessere é lungi dal colpirti. E ora vai pure a riordinarti :-)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 04/06/14 alle 16:41 via WEB
Sicuramente quel senso di malessere di malumore deriva dall'egoismo di volere tutto e di avere tutto in fatto di cose materiali, più se ne ha e più si è scontenti. Il motivo è semplice sono cose effimere che una volta avute non danno niente, si danno per scontate. Quanti sacrifici quando io ero piccola si facevano per conquistare qualcosa e quasi sempre non si trattava di cose materiali, tutto aveva "un'anima" anche i giocattoli, gli oggetti, perchè? Perchè le cose che vengono dal cuore, i sentimenti sinceri e buoni si trovano nelle piccole cose che sono le più grandi, nelle cose più brutte apparentemente ma che sanno "parlare" di noi, dei valori veri della vita. Chi conosce queste cose non si interessa di quello che di più moderno e comodo c'è, ma di quello che ogni giorno lo fa sentire contento di essere vivo. Un sorriso grande ^__________^
 
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 11:47 via WEB
È così difficile essere felici con poco soprattutto quando i parametri di misurazione sono saltati o non ci sono termini di paragone. In una società dove tutto è norma il tutto diventa niente e da ciò nasce quel malessere sottile che conduce alla ricerca dell’impossibile. Un bacione, loretta
 
LUX_DIAPHANUM
LUX_DIAPHANUM il 05/06/14 alle 11:45 via WEB
Lieto giorno Lory, la Bellezza è in ogni Singola Cosa, nella sua Particolarità e Unicità, ma Bisogna Saperla Guardare Dentro e Intensamente, un Augurio per le più belle Emozioni sotto il Sole, un abbraccio di Luce Alex in Lux_Diaphanum
 
lorifu
lorifu il 05/06/14 alle 11:48 via WEB
Come sempre sai trovare parole di positività e luce. Buona giornata Alex e grazie :-)
 
eugenia1820
eugenia1820 il 05/06/14 alle 23:16 via WEB
Il malessere che si percepisce attualmente nelle persone non ha radici psicologiche, ma sociali.
In una realtà sempre più precaria e competitiva, dove la persona viene ridotta a merce o, nel migliore dei casi, a consumatore di merce, il senso di inadeguatezza cresce.
E l’industria del vuoto è sempre la più fiorente. Non smettere mai di desiderare è l’inferno dei tanti vuoti individuali che convergono in una voragine sociale che crea il malessere! Un caro saluto, :-))
 
 
lorifu
lorifu il 08/06/14 alle 00:34 via WEB
Un vuoto esistenziale che si è consolidato nel tempo e che per essere riempito richiede la riproposizione di modelli di vita in sintonia con il recupero valoriale ormai compromesso. Ciao Eugi...a presto :)
 
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BURANO 2020

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

 


Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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