Cronache di Toki

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Creato da GiuseppeToki il 03/05/2009

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Review

Post n°74 pubblicato il 23 Febbraio 2011 da GiuseppeToki
 

Il Grinta (Ethan e Joel Coen, 2011)

Se uno come Charles Portis potesse assistere  alla riproposizione ad opera dei fratelli Coen del suo romanzo del 1968, non vi è alcun dubbio che rimarrebbe estremamente soddisfatto. Dopo il semi-western Non è un Paese per Vecchi, i fratelli si cimentano in un rischioso adattamento di "True Grit" centrando l'obiettivo in pieno, con la sicurezza di chi del mestiere è navigato al punto da non provare nemmeno un brivido durante la gestazione del film. Il Grinta rappresenta a tutti gli effetti la rinascita del western, dopo una serie di pellicole riuscite che recentemente hanno riportato in considerazione un tipo di cinema quasi dimenticato negli ultimi 20 anni. La forza del soggetto del lavoro svolto sta nella capacità magistrale dei Coen di personalizzare con un tocco unico ogni tipologia possibile di genere (ad esempio il musical in Fratello Dove sei?) attraverso l'utilizzo di script fuori dal tempo, sempre conditi da una sottile ironia dissacrante spalmata su interpreti scelti su misura per non snaturare eccessivamente l'universo in questione. Mattatore di tale atipico manierismo è il grandissimo Jeff Bridges, che interpreta con enorme carisma il cacciatore di taglie Cogburn, assunto dalla vispa e arguta quattordicenne Mattie (una notevole Hailee Steinfeld) per catturare l'uomo che ha brutalmente ucciso suo padre.  Ad accompagnare il duo un ranger di nome La Boeuf interpretato dall'uomo prezzemolo Matt Demon, anch'egli in cerca del criminale per via di un'altro omicidio. Un viaggio appassionante anche per i non avvezi al genere, grazie ad un susseguirsi di scene cariche di phatos illustrate con un uso magistrale della fotografia, che sfrutta le sfumature dei colori per passare da un "quadro" all'altro, con movimenti di camera mai banali anche quando si tratta di panoramiche fisse. Non aspettatevi un' esercizio di stile emotivamente piatto, i Coen sono caduti in passato in limiti del genere ma non questa volta. Un film di alto livello quindi, da pressochè ogni punto di vista, che consacra Jeff Bridges come attore di serie A, lancia in alto un incisivo Josh Brolin e conferma la bravura dei fratelli dietro alla macchina da presa.

Voto: 8

 
 
 
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