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...Madame Michel ha l'eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti...

 

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La raccomandazione

Post n°219 pubblicato il 21 Ottobre 2012 da Crepuscolando
 

 

Ero da poco laureata, giovane e con un futuro non scelto delineato davanti. Quella laurea me l'ero sudata, facevo ancora quel lavoro che odiavo e che avevo ereditato pur non volendo.

Quella prospettiva che mi si offrì, quindi, poteva essere la mia ancora di salvezza.

Ricordo quello studio, in cui fui accompagnata da amici di famiglia, quasi come un incubo; a volte mi viene il dubbio di averlo sognato talmente mi pareva assurda la situazione.

Si era a metà degli anni 80, Tangentopoli era ancora di là da venire, ed io scoprii un mondo in cui la raccomandazione era un percorso naturale all'interno dei partiti. Mi fecero compilare un modulo con l'indicazione del concorso ed il nome del politico che mi raccomandava, dati e date, tutto regolare insomma...

Me ne uscii con la sensazione di aver commesso un delitto, mi sentivo sporca. La prospettiva era più che allettante per me: un posto al Ministero, me ne sarei andata a Roma e chi s'è visto s'è visto. Avrei potuto finalmente vivere da sola, fare un lavoro più adatto a me e gli altri si sarebbero assunte le beghe di una situazione economica familiare più che vacillante.

La mia vita,  insomma, avrebbe preso tutta un'altra strada...

Ed invece stetti lì a rimuginare ed a rimuginare. Mi era stato detto che non era importante che io mi preparassi, eppure mi misi sui libri, ma il tempo era poco. Decisi di andare a Roma per assistere ad una prova d'esame e lì seppi che non mi sarei mai presentata. Non ero disposta ad andare davanti ad una commissione da raccomandata, non ce l'avrei mai fatta. Mi presi anche una bella ramanzina per questo, avevano un posto da parte per me, mi avevano cercata dappertutto il giorno del mio colloquio.

Non dico che non ci soffrii, capivo di aver sprecato un'opportunità.

Ma sapevo anche che non sarei riuscita a vivere per sempre con un lavoro che mi era stato dato indegnamente.

Bella stronza.

Così mi ha detto o fatto capire mio figlio, 20 anni. Così ha reagito davanti ai miei stupidi inutili ideali ancora sbandierati al vento a 50 anni, nonostante l'enorme mole dei miei insuccessi. Ha detto che a lui fanno schifo le raccomandazioni, e che però in casi limite li avrebbe accettati. Il mio era un caso limite, in verità, mio padre mi aveva lasciata a 20 anni e la mia vita non era certo facile.

Gli ho obiettato che la mattina posso guardarmi allo specchio con serenità, ma è rimasto della sua idea.

Chiedersi chi abbia torto e chi ragione non ha senso. La vita mi ha dimostrato che ho avuto torto.

Ed oggi mi presenteri forse a quel concorso...

Ma a mio figlio non l'ho detto...

 
 
 

Mamma

Post n°218 pubblicato il 07 Ottobre 2012 da Crepuscolando

Eccomi a girare come una pazza da un medico all'altro, da sola,

senza consiglio, e fors'anche senza senno. Quando mi arriva il

messaggio che ad una certa età è normale, che ci si deve

rassegnare, che si invecchia, è fisiologico...ecco che ricomincio

il giro e cerco altre strade, altri  mezzi...

Ha 84 anni la mia mammina, e, sembra assurdo, qua chi ha

bisogno di un neurologo sono io , non lei, non riesco ad

accettare quello che mi sta facendo. Mi sta lasciando un po'

alla volta, ed io non riesco ad accettarlo. Sta bene in salute,

è autonoma, cuce ancora benissimo alla sua età, e cucina,

e fa cose...Ma mi sta lasciando con la mente, ed io non riesco

a tollerarlo. Dimentica le cose che le ho detto da poco, combina

pasticci che non ha mai combinato, è lenta lenta lenta, sempre

più lenta...

Mi ribello, la sprono, la incito, la sgrido e la abbraccio, la rimprovero

e la coccolo.

L'ho costretta , ma si è lasciata docilmente costringere, a seguirmi

a San Giovanni Rotondo per partecipare alla messa del mattino

che lei segue ogni giorno in televisione, ed è stato bello vederla lì,

con gli occhi pieni di gioia, e diceva:"Lo sai che questo del soffitto

è tutto l'oro di San Pio? Lo sai che io quei frati li conosco tutti?..."

L'ho portata al mare, e più volte le ho ripetuto che a Siponto

eravamo state a villeggiare con papà, ma lei non ricordava, però

guardava il mare e sorrideva...

Domani la porterà a fare una tac, poi un elettroencefalogramma,

poi la vedrà il neurologo per una diagnosi precisa. Voglio, esigo

una diagnosi precisa. Devo sapere che cos'ha la mia mammina,

come posso aiutarla, come devo comportarmi di fronte ai suoi

smarrimenti, come posso confortarla, come posso arrestare

questo processo di allontanamento che mi distrugge.

Voglio continuare ad interloquire con lei, voglio che continui a

rispondermi, voglio che continui ad aiutarmi. Ho paura, una folle

paura.

Sono sempre stata eccessivamente legata a lei, ho  fatto

sempre tutto nella vita semplicemente per compiacerla, mi

sembrava di risarcirla in qualche modo di tutto ciò di cui la vita

l'aveva privata. Ho anche sbagliato per lei, per accontentarla

ho preso delle decisioni gravissime che hanno condizionato

in negativo tutta la mia vita, ma so che i suoi consigli invece

erano finalizzati al mio massimo bene. 

Perciò sono felice che i miei figli riescano a non seguire i miei

consigli così bene. Non bisogna essere legati così.

Ma so che anche lei ha un debole per me, perchè insieme siamo

sempre state bene, siamo molto simili, tranquille, altruiste,

mai prepotenti, con un elevatissimo spirito di abnegazione.

Due sfigate, insomma...

Mi ha sempre dato tanto, ed adesso che posso finalmente

fare qualcosa io per lei, continua a ringraziarmi, continua a

sentirsi in debito...

Per lei sto trascurando la mia famiglia, ma non ho scrupoli.

Voglio solo che stia bene, che sia felice. non voglio perderla. 

Ho ancora bisogno di lei.

 

 
 
 

La vacanza perfetta (o quasi...)

Post n°217 pubblicato il 22 Agosto 2012 da Crepuscolando
 

Mentre sento ancora sulla pelle il calore del sole greco e negli occhi le immagini di quei paesaggi e di quel mare, voglio appuntare ricordi di questa bellissima vacanza.

Avevo nel cuore da parecchio di tornare in Grecia, dopo la puntatina fatta ventidue anni fa in crociera in viaggio di nozze, e quest'anno, nero nero nero, finalmente mi è riuscito, in modo da sfumare un po' più verso il grigio, in attesa di tempi migliori...

Che dire, la vacanza è perfetta per me quando ci sono mare, gente e cibo buoni, e lì c'era tutto questo!

Dopo un giorno a Mykonos, siamo salpati alla volta di Paros, nostra destinazione, e lì sono iniziati giorni di puro godimento. Noleggiati gli scooter (nonostante la diffidenza del noleggiatore alla vista dei nostri cinquant'anni a testa : "Do you have experience of scooter? Don't you want a car?"), abbiamo girato tutta l'isola ed esplorato tutte le spiaggette, una più bella dell'altra, l'una diversa dall'altra. Albe e tramonti infuocati mi sono rimasti dentro e spero mi faranno compagnia ancora per un po'. La gente è di un'ospitalità pazzesca, verace e genuina; il cibo è buonissimo e si mangia davvero per poco a sazietà.

Girare con i nostri potenti mezzi (senza casco!!!), capelli al vento e sole sulla pelle, mi ha fatto sentire ancora giovane, ancora viva... Certo ogni tanto dovevo fermarmi perchè braccia e mani si bloccavano per il formicolio. Certo, il primo giorno, abboccandomi un po' in una curva, ho provocato un'ustioncina da marmitta alla mia passeggera... Ma sono solo piccoli incidenti di percorso...

Ogni spiaggetta era raggiungibile solo percorrendo impercorribili stradine non asfaltate che salivano tantissimo per poi proseguire in discese mozzafiato, per cui giravamo al grido del coniuge: "Qua per arrivare al mare bisogna salire in montagna!", ripetuto ogni giorno ed in ogni spiaggia.

Tuffarsi in quel mare freddo e conoscere il Meltemi, il vento caldo di quell'isola, mi ha ridato almeno dieci anni di vita! I pensieri brutti arrivavano, certo, ma io caparbiamente sferravo loro un calcio e mi guardavo intorno, rinviando il tutto al ritorno. Ed ha funzionato!

Nonostante la figlia maggiore, ancora alle prese con le sue pene d'amore, che ogni tanto ci affliggeva con i suoi musi lunghi e le sue rispostacce, sono riuscita a godermela e ne vado fiera. Perchè ne avevo proprio bisogno.

Per non parlare delle splendide passeggiate serali dedicate allo shopping, tra le viuzze di Naousa o di Paroikia, tra gente davvero bella da guardare, e mici dappertutto, e i polipi stesi ad essiccare al sole e le splendide moussaka di cui mi sono innamorata e che dovrò cucinare, ma so già che non avrà lo stesso sapore di quella gustata a Mykonos l'ultima sera, con il vento e il mare che quasi spruzzava sui tavoli...

Bella, anche se faticosa, l'escursione ad Atene per far ammirare il Partenone alle figlie (...e quest'è? Me l'immaginavo più grande...), con la nave presa all'una di notte ed il temporale all'imbarco serale dal Pireo...

Abbiamo riso tanto e ci siamo divertiti tanto, davvero niente è andato storto... Il figlio,intanto, era a Barcellona per la sua prima vacanza con gli amici, e non vi dico cosa ha combinato... Ma per fortuna anche lui è tornato sano e salvo a casa, ed ora... speriamo bene!

Mi sento più carica, più ottimista, speriamo che duri e che dia i suoi frutti. Sarei rimasta lì a vita, ma questo lo dissi anche l'anno scorso al ritorno dall'Olanda... Non è che forse non mi piace la patria mia?....

PS: Ringraziamenti speciali vanno a Cecilia, le cui dritte di viaggio si sono rivelate infallibili!

 
 
 

A Clemente

Post n°216 pubblicato il 02 Maggio 2012 da Crepuscolando
 

Qui avevano quindici anni, Clemente è il primo a sinistra,

al centro mio figlio... Aveva scelto di festeggiare quel

compleanno portandosi in montagna gli amici del cuore

, e poi ore a giocare a pallone ed alla playstation.

Clemente era un ragazzo schivo, timido, con un sorriso dolce.

Ma dove li vai a pescare tutti tu? Chiedevo a mio figlio, che

all'improvviso mi tira fuori dal cilindro amici del cuore di cui

ignoro provenienza e destinazione....

E qui invece è ai 18 di mio figlio. Sono cresciuti, Clemente

sfoggia dei basettoni strani, ma il sorriso è sempre il suo...

Non avremo più foto di loro due insieme, Clemente ci ha

lasciati nello sbigottimento nella notte tra il 29 ed il 30 aprile.

Il solito stupido incidente delle notti di festa di questi nostri figli.

Il cuore fa male, la testa si ribella quando non è la solita

strage raccontata dai tg, quando quello ribaltato nell'auto

a forte velocità e morto sul colpo è amico di tuo figlio,

ha mangiato e dormito a casa tua. Allora il terrore

si insinua, la realtà è più  vicina e perciò ancora più imperscrutabile.

L'egoismo materno ti costringe a pensare che poteva

esserci tuo figlio in quell'auto, e poi in quella bara bianca.

E poi devi confrontarti con il dolore di tuo figlio,

è la sua prima volta, è la prima volta che lo vedi

soffrire per davvero, e avresti voluto che non

accadesse mai.

Reagisce alla ferita com'è nel suo stile, batte

i pugni dappertutto e singhiozza forte, dal cuore.

E tu sei lì, che riesci solo ad abbracciarlo, senza

poter rispondere ai suoi perchè, senza poter mettere

a tacere le sue accuse di ingiustizia urlate al cielo.

Impotenza pura, lo abbracci solo forte, per fargli

sentire che ci sei. e singhiozzi con lui, e lo aiuti mentre

prepara i pacchettini regalo che hanno preparato per

Clemente, ogni amico ha rinunciato a qualcosa di caro,

lui gli ha dato le sue carte magic che Clemente desiderava

, e poi gli ha scritto su tante etichette tante parolacce:

stronzo, merda, lota, vaffanculo... Non saprebbe dirgli

meglio quanto gli voleva bene, e continua a dire che

dovevano compiere 40 anni insieme, e che adesso lui

non saprà mai come sarà Clemente a 40 anni...

E poi esserci alle esequie, perchè incapaci di rimanere

a casa, per non affrontare lo strazio degli applausi,

dei compagni di classe che portano la bara, dei coriandoli

sparati sulla bara... tutto già visto, ma mai così...

E il peso che avverti sulla coscienza, perchè noi,

genitori anni 50 e 60, siamo  i veri responsabili di

queste morti, noi che non ci siamo ribellati al nascere

di una società che ha condotto i nostri figli per le

strade di notte, a morire in cerca del nulla.

Clemente, perdonaci, se puoi...

 

 
 
 

Giuro, stavo per farlo..

Post n°215 pubblicato il 15 Aprile 2012 da Crepuscolando

Domenica mattina, tutti dormono ed ecco che mi viene voglia di scrivere sul mio blog...

Rinuncio subito non appena capisco che sto attaccando con la solita solfa.

Non voglio che questo posto diventi il mio piagnisteo.

Ho deciso. Torno non appena avrò voglia di sorridere.

Giuro.

 
 
 

Mamme per sempre?

Post n°214 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da Crepuscolando
 
Tag: figli

Così pensavo, dopo aver dato al mondo tre pargoli e quando mi sentivo fortunata come mai...

Ero mamma finalmente, e l'avevo sognato da sempre, mi sono sempre sentita una mamma, avevo voglia di maternità da quando ero piccina, eppure mai avevo giocato con le bambole.

Data la gioia, pensavo che il mio stato di esaltazione sarebbe stato perenne. Mi sentivo all'improvviso, per quegli esseri che per nove mesi si erano nutriti di me e mi avevano tenuto compagnia con i loro movimenti via via più insistenti, unica ed indispensabile. All'improvviso avevo paura di ammalarmi o di morire perchè pensavo che loro senza di me non avrebbero potuto sopravvivere.

Anche quando la fatica e l'alienazione per badare a tre cosini piccoli e non autonomi, che dipendevano da me per tutto, prendeva il sopravvento e mi accasciavo, anche allora ero felice, la mia vita aveva uno scopo.

Da quando non è più così?

Sono smarrita, non me ne sono accorta. Deve essere stato graduale il mutamento, eppure me  lo sono ritrovato addosso come se fosse accaduto all'improvviso.

All'improvviso mi sono resa conto che si tagliano le unghie dei piedi da soli e che non mi chiedono di accompagnarli nell'altra stanza perchè è buio. All'improvviso non mi chiedono più di giocare per loro o di inventare storie. Nè di aiutarli a vestirsi o di fare loro lo shampoo.

E' successo all'improvviso che mi sono ritrovata padrone di quelle conquiste per le quali lottavo duramente.

All'improvviso il sabato a casa mia restiamo io e mio marito, mentre ieri c'era un traffico pazzesco, urla, bambini e odore di pizza e coca cola e  patatine rovesciate a terra. Ora il vuoto, il silenzio.

Grazie a Dio, direte voi. Dico anch'io, per carità.

Ho del tempo libero. Posso andare a cinema con mio marito e scegliere noi il film, non il cartone.

Cos'è, dunque, questo groppo alla gola? Li avresti voluti sempre  tra i piedi, non autonomi?

 Ma no, per carità.

Solo che pensavo che il tagliare loro le unghie dei piedi o fare lo shampoo, sarebbe stato sostituito da altre attività, per le quali avrei potuto continuare a sentirmi utili.

Quali consigliare, parlare, indicare strade.

Per fare lo faccio. Peccato che nessuno mi ascolti e ognuno prenda le proprie decisioni in piena libertà. Liberi di sbagliare. e i miei figli sbagliano molto vivacemente. Secondo me. Non secondo loro, certo.

E qui mi sento inutile. Sprecata. niente ha più significato, nessun gesto, nessuna parola.

Non è vero, dunque, che si è mamme per sempre, se essere mamma vuol dire, come credevo, accompagnare il figlio nel suo percorso di vita, guidarlo, aggiustargli le rotte.

Ecco perchè il groppo. E' la mancanza di quella sensazione che mi faceva sentire utile a qualcuno, anche quando non ce la facevo più.

Oggi a volte penso che potrei sparire e neanche se ne accorgerebbero. 

Non mi sento più indispensabile, ecco.

E non è una bella sensazione.

 

 

 

 
 
 

Fifty fifty...

Post n°213 pubblicato il 22 Settembre 2011 da Crepuscolando

Già, son cinquanta, è toccato pure a me... Lo ammetto, fanno un pò impressione, però mi sono piaciuti...

Forse perchè le piccole mi hanno preparato il pranzo, mandandomi a prendere l'aperitivo con il consorte complice, o perchè il primogenito mi ha portato fuori a cena, al pub dove lo portavo io da piccolo, dopo un periodo di crisi, tenendosi la mia predica, blanda in verità... O perchè mi hanno promesso una giornata fuori sabato, solo noi cinque...

 

Non so perchè, ma mi è piaciuto compiere 50 anni.

Mi sento finalmente vecchia, pacata, tranquilla... Sì, vabbuò, lo so che poi mi passa,ma per ora sto così. E mi piace. Me ne frego di tutti e sono fortemente determinata a concentrarmi su un pò di sano egoismo.

Quindi, tanti auguri a me, benvenuta nella famigerata terza età!

 

 
 
 

Paola e il lato oscuro

Post n°212 pubblicato il 12 Settembre 2011 da Crepuscolando
 

Ecco che la nostra tv ha trovato in questa ripresa settembrina la notizia sulla quale scavare morbosamente ed accendere la curiosità malsana di noi spettatori che volontariamente ci sottoponiamo alla loro "informazione".

Addirittura in studio c'era l'avvocato dell'ingegnere che rispondeva alle domande, quando stamattina c'era la convalida dell'arresto: al giornalista prima che al giudice, la possibilità di sfruttare al massimo quest'occasione di popolarità sin dalle prime ore.

Ma non è questo che mi ha turbata, ci siamo ormai abituati. A turbarmi sono state le parole perentorie della ginecologa ospite: "Ognuno di noi ha un lato oscuro".

" O cacchio - mi sono detta - anch'io ho un lato oscuro?  E, se è così,  quale sarà il mio lato oscuro?".

Pensa che ti ripensa, i pensieri che mi sono venuti in mente sono stati solo quelli, numerosi in verità, in cui ho pensato al suicidio o in cui ho pensato di fare fisicamente del male a persone insopportabili. O ai pensieri folli, quali spiattellare tutta la verità alle persone, fingersi pazzi e urlare per strada, fare cose strane solo per stupire il prossimo, cose così insomma. Pensieri che, spero, abbiamo un pò tutti nel corso della vita, e che non realizziamo in quanto esseri razionali e maturi...

Ma forse la ginecologa si riferiva all'aspetto sessuale della questione, ed allora, in verità, mi sono sentita orfana di quel lato oscuro, avendo sempre vissuto il sesso nella maniera più tradizionale del mondo, assolutamente avulsa dal pensare che la cosa potesse in qualche modo mettere a rischio la mia vita o farmi soffrire, anzi...

Perchè allora affermare queste assurdità? O meglio, sono io a non essere normale ed a non trovare in me quel lato oscuro o, come ritengo, sono loro che non danno peso alle parole e tendono a far passare all'opinione pubblica l'idea che tutto sia normalità?

E non era meglio prima, quando si parlava di perversioni, quindi di stati innaturali, patologici, di persone con problemi?

Perchè penso che la povera Paola dovesse avere dei problemi, spero non legati alla sua obesità, per cercare situazioni simili...

Forse mi sbaglio, forse non è così,non so...

Ancora una notizia, comunque, che ci mostra i nostri giovani molto poveri, molto a rischio...

Che la stampa non aggravi la situazione con il suo lavoro e rispetti l'immagine di questa povera ragazza è il mio unico augurio...

 
 
 

Lucia

Post n°211 pubblicato il 06 Settembre 2011 da Crepuscolando
 

Avendo quattro sorelle, normale che ce ne sia una preferita, forse per la distanza d'età più breve rispetto alle altre, forse per svariati altri motivi che ora mi sfuggono...

Avere delle  sorelle è una ricchezza, ci ha sempre ripetuto nostra madre, e numerose volte ho dovuto darle ragione, anche nell'epoca in cui l'aria mi mancava in quella casa sovraffollata di adolescenti e di amiche e di amici e di conoscenti, per cui ogni volta che si tornava a casa non si sapeva bene chi avresti incontrato e con chi avresti pranzato. Ma tante altre volte è stato anche un peso, tanti fardelli da portare, in compagnia dei tuoi che già  ti piegavano la schiena...

Ma lei è stata nell'infanzia e poi nell'adolescenza il mio punto di riferimento, spesso come modello esatto da non seguire per tutte quelle negatività che si scontravano con i miei ideali modelli di riferimento. Lei trasgressiva, prepotente, svogliata, io timida, riservata e studiosa. Lei bionda e con gli occhi chiari, io bruna e con gli occhi scuri. Lei, la preferita di papà, che ci vedeva il maschiaccio che non era riuscito a generare; io, praticamente invisibile ai suoi occhi... Eppure ci dicevano che ci somigliavamo...

Quando penso a lei, la prima cosa che mi tornano in mente sono le risate, quelle fatte col cuore e con la pancia, quelle di bambina e di ragazza, fino a sentirsi male, risate di cui ricordo solo il rumore, non più il sapore...

La sera nei nostri lettini parlavamo fino a tardi sfidando il coprifuoco materno, ma poi avevo sete o fame, e lei diceva che no, non si sarebbe mai alzata con quel freddo, ma poi sentivo i suoi passi ed era lì, vicino al mio letto, e mi chiamava, cercando di sussurrare  con il suo vocione assurdo...

Poi cominciò ad innamorarsi, con quella sua innocenza e quella sua immaturità che spesso rendevano me la sorella maggiore con i miei "sotuttoio", prima di uno, poi di un altro, ed io lo vissi forse come un tradimento, e facevo la spia alla mamma. e lei prima mi picchiava, perchè  reagiva così, e poi mi perdonava. Io, forse, non l'avrei mai fatto.

Poi cominciò a fumare, e ancora una volta la tradii, ma per il suo bene, giurando a me stessa ed al mondo che mai avrei preso un vizio così stupido, quante volte la vita si è divertita a farmi ingoiare parole...

Non riuscivo a perdonarle di studiare poco, ma proprio quel poco che bastava, ma lei rideva, e si vantava per il liceo della sorella sgobbona al ginnasio con i suoi 10...

Lei, invece, mi ha accompagnata e protetta con il mio primo amore, procurandomi alibi e pretesti, senza rancori, senza riserve...

La più allegra, la più generosa, la più bambina,la più chiassosa... Sì, con lei la vita si è divertita forse più che con tutte noi, ha pagato prezzi carissimi senza un perchè, ma è ancora lì con il suo vocione, la sua ingenuità ed il suo amore per la vita, e quando  sono giù è pronta a ricordarmi sempre che c'è chi sta peggio, che non bisogna lamentarsi...

Spesso ci scontriamo, siamo troppo diverse, eppure è l'unica che se non sento per qualche giorno, mi affretto a richiamare... Molto di più avrei voluto fare per lei, ma non sempre ci è data la possibilità di aiutare chi ami. Spero solo lei  sappia quanto la amo e quanto le sono vicina.

Per dirglielo, per il suo compleanno le ho inviato una breve raccolta di nostre foto insieme, e lei si è commossa.

Forse lo sa...

 
 
 

L'estate sta finendo...

Post n°209 pubblicato il 27 Agosto 2011 da Crepuscolando
 

Eccoci quasi a settembre... Com'è andata l'estate? Mah, non possiamo lamentarci, tutto sommato... Certo, un pò mi è mancato il mare, per una patita come me, ma la proposta del viaggio culturale è stata promossa a pieni voti dalle figlie adolescenti che si sono subito innamorate dell'alone trasgressivo di Amsterdam e così è stato, nonostante le perplessità del pigro consorte.

La maturità del primogenito è finita come nei migliori pronostici, con un vergognoso 62, che sembra lo abbia appagato completamente... L'amaro in bocca ancora non mi passa e attendo con ansia questo riscatto universitario di cui si millanta tanto... Inutile dire che il mio rapporto con lui non accenna a mgiliorare e continuo a non sentirmi responsabile della cosa.

Alla fine ha optato per la sua prima vacanza da solo per Ibiza, con la sua ragazza, ed io ho fatto in modo di far coincidere la nostra partenza con la loro in modo da accompagnarli fino al check in a Roma. Inutile dire che dopo averlo salutato, sono scoppiata in un pianto a dirotto, e non riuscivo a fermarmi... Volevo che venisse con noi, non riuscivo a superare l'idea che se ne potesse davvero andare per i fatti suoi...

Per fortuna poi mi sono ripresa e la bellezza del viaggio è riuscita a farmi superare l'ansia e l'abbandono.

L'aeroporto di Schiphol ci ha accolti con un bel sole ed una fresca aria frizzante e con la piazza della stazione in tutta la sua bellezza. 

Già dall'autobus che ci portava all'albergo ci siamo innamorati di quella città e dei suoi canali e dei suoi scorci fantastici...

L'albergo non ci ha affatto deluso, in piena zona musei e vicino al Voldenpark, il parco più bello di Amsterdam e che mi è piaciuto anche più di Hyde Park. Le scale sono ripidissime, come in tutte le abitazioni della città, ma per fortuna c'era l'ascensore e la stanza era bella e spaziosa. Il tutto in una zona piena di silenzio e di verde.

Il tour organizzato dalla sottoscritta è stato perfetto e siamo riusciti a vedere tutta Amsterdam nei primi tre giorni, compreso Museo di van Gogh, Rjiksemuseum con Rembrandt, la casa di Anna Frank, la casa di Rembrandt, la Oude Kerk, piazza Dam, il Red Light District ,l'Hard Rock Cafè,giro in battello,il mercato dei fiori galleggiante, il mercatino di Waterlooplein e i quartieri più belli della città. In pieno Gay Pride, abbiamo potuto ammirare una città in festa e colorata come non mai, con tipi assurdi in giro....Incetta assurda di souvenirs per una patita come me: erano bellissimi e ricchissimi, ci ho perso le ore, compreso il Christmas Palace!...

Amsterdam è diversa da Londra, si gira benissimo a piedi ed è piacevolissimo farlo. Il tempo è stato pazzerello, per cui viaggiaviamo vestiti a cipolla, con ombrellino a portata di mano e felpa che andava su e giù.

 Poi è stata la volta del giro dei villaggi limitrofi: Volendam, Marken, Edam: paesaggi da fiaba sul Mare del Nord, con casette assurde ed una calma ed un silenzio che sembrava di essere fuori dal tempo...Meravigliosa anche la visita a Zaans Schan con i suoi mulini a vento e ad Haarlem, una Amsterdam in miniatura...

L'ultima giornata è stata dedicata al giro dei canali in bicicletta e, nonostante, la pioggia, è stato molto divertente...

Il ritorno sempre più imbarazzante: è ormai nota la mia sindrome da ritorno, per cui negli aeroporti tendo ad attardarmi... Però stavolta ho superato me stessa in modo fantozziano: arrivati in ritardo al cancello, l'abbiamo trovato chiuso, ma c'era un pulsantino, con strane parole in olandese scritte sopra, ed io l'ho premuto! Si è scatenato l'inferno con un allarme che ha investito tutto l'aeroporto, è arrivata la polizia che  ha controllato per un quarto d'ora i documenti di mio marito, poverino, che continuava a ripetere "Sorry, my wife, my wife...". Fino all'ultimo adrenalina per paura di perdere il volo, ma alla fine ci hanno lasciato andare...

I momenti più esilaranti li abbiamo avuti con il piccolo olandesino che ci guidava dappertutto, con le ragazze incantate dal fascino dei ragazzi olandesi e la piccola che voleva seguirli dappertutto, il picnic fatto in camera, il mio amore per Febo e quello di Giò per Benny, e tanti tanti altri momenti belli  che hanno reso anche questo viaggio indimenticabile, per cui non vedo l'ora di organizzare il prossimo!

L'altra settimana, poi, dopo tre anni di assenza, siamo tornati sulla nostra casetta in montagna ed è stato bello poter rivivere per pochi giorni antiche emozioni...

Adesso è ora di ritrovare libri e impegno, e confesso che la cosa mi fa piacere... Amo l'estate, ma ha ritmi troppo sregolati per una metodica come me, per cui dalla settimana prossima: ordine, ordine!

Spero  di ricominciare a scrivere con una certa assiduità sul mio blog: fb non consente di relazionarsi in maniera profonda e poi mi sono fatta una bella ripassata di questi anni e spesso mi sono commossa, per cui penso ne valga la pena...

P.S. E' passato così tanto tempo che di nuovo non mi ricordo come caricare le foto su libero, per cui il post è senza immagini.. Se qualcuno di buon cuore  me lo spiegasse, potrei provvedere... ;-)

P.P.S. Ringraziamenti speciali a Ody, che ancora una volta mi ha tratto d'impiccio, per cui ho dato una spolveratina al suo vecchio monumento...;-)

 
 
 

Maturità vo cercando...

Post n°208 pubblicato il 20 Giugno 2011 da Crepuscolando

Strano che sia sempre sto' figlio che mi spinge a scrivere sul mio trascuratissimo blog... O forse neanche tanto strano, dal momento che lui non mi ascolta più, per cui mi sfogo, come sempre...

"Mamma, sono usciti i quadri, sono stato ammesso!!!" - mi annuncia sabato con il suo sorriso radioso.

"Lià, quanto hai preso?"- chiedo, con tono rassegnato.

"Quindici!" - mi risponde con aria soddisfatta.

"Lià, è il minimo?- soggiungo.

"SCHERZI??? Sapessi quanti quattordici c'erano!!!".

Ecco, c'è poco da fare, non ho più speranze. Ho lottato per cinque anni, e questo è il risultato. Al quinto s'è messo proprio d'impegno, non ha toccato libro, ma lo ha fatto con convinzione, senza lasciare che alcuno scalfisse la sua certezza che così si fa l'ultimo anno... Si è divertito molto, ha fatto di tutto.

Anch'io ho fatto di tutto: l'ho pregato, gli ho parlato, l'ho minacciato, l'ho castigato, l'ho picchiato, l'ho ripregato, l'ho ricastigato... Alla fine mi sono arresa e ritirata. Non ho fatto più niente, non potevo fare più niente.

Ma il mio dolore è grande. Sembra una stupidaggine, di ragazzi sfaticati a scuola che poi si rifanno all'università ce ne sono tanti, lo so... Ma per me è stato l'ennesimo insuccesso, avendo puntato tutta l'educazione dei miei figli sulla cultura, sull'importanza dello studio, sul senso del dovere , sull'onesta, sulla responsabilità... Tutto vano, tutto sprecato... Non è servito a niente, lui ha scelto così, ha preferito così.

La vergogna ormai non la prova più. Io mi vergogno tantissimo, da piangerci per ore.Non so se lui sarà mai in grado di capire quanto io ci abbia sofferto, per cinque lunghi anni.

Lo so, c'è di peggio, c'è chi si fa bocciare...

Lo so, non sono questi i guai, pensa se gli succedesse qualcosa...

 Lo so.

Ma non posso fare a meno di soffrire.

Non sta studiando nemmeno per l'esame, si sta preparando per la notte prima degli esami (ed io che non sapevo si dovesse celebrare, che ignorante...).

"Mamma, mi aiuti a cercare dove devo andare in vacanza con Elisa?!. Mi lascia senza parole, non ho più parole, sono sgomenta.

E' figlio a me. A me che l'esame di maturità l'ho preparato studiando dalla mattina alle sette fino a sera tarda, che preparavo italiano su dieci testi diversi, che... che ero una grande cretina. Forse alla fine ha capito tutto lui. Forse alla fine avrà ragione lui, come ha avuto ragione a dire che lo avrebbero ammesso lo stesso. Così è stato, e a me piacerebbe avere il coraggio di andare a dire ai professori che sono dei coglioni e che avrebbero dovuto bocciarlo, che io ho perso, ma hanno perso pure loro con mio figlio. Ho voglia di  condividere un pò di sconfitta... Ho voglia di piangere, tanto per cambiare...

E intanto lui di là ride e gioca alla xbox con il suo amico...

 
 
 

Partenze amare

Post n°207 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da Crepuscolando

Parto, solo per due giorni, domani sera sarò qui. Ma stavolta senza di lui, che amava tanto l'Abruzzo, rompeva i nostri pupazzi di neve, sgaiattolava per il paesino di nascosto per comprare il regalino a mamma e papà e si rotolava nella neve. Non può, ha diciotto anni ora, vuoi che venga con mamma e papà? Come dargli torto? Ma devo partire, perchè ho altre due figlie, e perchè negare loro ciò che lui ha avuto? Ingrato mestiere quello della madre!

E allora parto, e cercherò anche di essere allegra, per le mie bimbe. Ma partire è davvero un pò morire, se lasci a casa un pezzetto di te...

 
 
 

Se non ora, quando?...

Post n°206 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da Crepuscolando

La manifestazione mi ha colta in un momento particolarmente difficile, denso di problemi e di stanchezza, eppure... Eppure dovevo esserci, non sarei mancata per nulla al mondo stavolta. Le mie ultime manifestazioni risalgono al tempo del liceo, diciamo che non le amo ed inoltre, non appartenendo a nessun gruppo politico, non ne ho mai avvertito l'esigenza. Stavolta la cosa era apartitica e diceva soprattutto : basta! Quel basta che avremmo dovuto urlare almeno vent'anni fa, e non solo le donne.

Le sei amiche che ho invitato, dichiaratamente antiberlusconiane, avevano tutte un impegno. Insieme sarebbe stato più bello forse, ma non mi sono persa di coraggio e mi sono "imbarcata" col treno insieme alle mie figlie.

 Beh, posso proprio dire che è stata davvero una bella giornata. Durante il viaggio di andata ho ritenuto opportuno chiarire alle  mie ragazze il senso di quella partecipazione ed ho cominciato da molti anni addietro, diciamo dalle casalinghe di Biella che facevano gli streap-tease nelle prime tele libere. Poi mi sono lasciata andare a ricordi, alla perdita dei valori, ai tramonti smarriti dei ragazzi d'oggi, insomma un fiume in piena, ma loro mi  ascoltavano. Almeno credo.

Giunte a Napoli, una bella scarpinata fino a Piazza Matteotti ed eccoci prese  dalla folla. Una bella folla, etrogenea, colorata, tanti maschietti anche, e tante tante signore di mezz'età, ma anche più in là con gli anni. E tutte con negli occhi la stessa aria di rivalsa, la stessa voglia di dire basta, la stessa nausea per tutto ciò che ci hanno propinato per anni ed anni. Prima dell'inizio del corteo qua e là si accendevano discussioni accalorate che io mi divertivo ad ascoltare ed alla fine la grande massa si è mossa. Un fiume in piena che ha invaso via Monteoliveto.

Eravamo tanti, non so quanti, non importa,  ma me la sono goduta. Ho finalmente urlato la mia rabbia e, a chi mi dice che non serve a niente, rispondo che è servito a me, mi sono finalmente sfogata.

Giunti a Piazza Dante è stato bello ascoltare testimonianze e poesie e canzoni e poi girare tra i vari striscioni e cartelli che rispecchiavano il senso dell'umorismo tipicamente napoletano.

 

Come ciliegina sulla torta una bella pizza napoletana, con un clima di complicità e di confidenza con le mie ragazze (che invano cercavano di tenermi buona durante il corteo...) ed infine  il ritorno a casa.

Ho sentito alcune voci che hanno parlato di strumentalizzazione. Non lo accetto, e non perchè ci fossi io a questa manifestazione, ma perchè si deve sempre pensare che le donne per fare qualcosa debbano essere strumentalizzate? Quelle donne con le caccavelle e le sciarpe bianche vi assicuro che erano autentiche, ma soprattutto perbene, io domenica ho visto la faccia perbene dell'Italia. E non certo quella radical-chic...

 
 
 

Buoni propositi?...Ma anche no...

Post n°205 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da Crepuscolando

...Ma anche no, mi risponde spesso la mia figlia maggiore alle mie proposte oscene riguardanti qualsiasi tipo di consiglio materno. Ed è così che rispondo a quella stupida vocina che anche quest'anno mi consiglia di fare bilanci ed elenchi di propositi per l'anno nuovo.

No, grazie, basta, abbiamo già dato per circa cinquant'anni, tanto da sapere ormai che i bilanci ti annientano ed i propositi mai vengono adempiuti. Per cui il mio unico proponimento per quest'anno e per quelli che verranno è proprio quello di non aspettarmi più niente e di non chiedermi più niente. Ah, che sollievo! Una bella vita, lunga o breve che sia, improntata sul carpe diem e sull'improvvisazione, giorno per giorno, cercando di dare sempre il massimo, ma senza aspettarsi ritorni... Oddio, a pensarci bene, anche questo è un proposito, per cui... forse meglio non parlarne proprio e continuare a vivere, semplicemente...

La stanchezza delle feste, come ogni anno, ce l'ho ancora sulla schiena, nelle ossa e nella testa, ma per fortuna è passata anche quest'anno senza lasciare vittime sul suolo di battaglia. Ormai abbandonata dalla mammina che prima mi assisteva, me la sono vista da sola con sughi ed intingoli vari, ma pare sia andato tutto bene, almeno a questo l'età serve...

Stamattina mi tocca svegliare i pargoli per l'ingrato compito di riposizionarli sui libri e so già che sarà dura, io come sempre non vedo l'ora che si riaprano le scuole, quante feste quest'anno, mio Dio!

Hanno rallegrato le mie festenonfeste la visione di un eccellente film, La bellezza del somaro, ironico ritratto dei genitori della nostra generazione, avviliti da figli non completamente "riusciti" e da ruoli tragicamente smarriti, e la lettura di un libro, Babbo Natale è strunz, che ha definitivamente cancellato qualche granellino di spirito natalizio superstite negli anfratti della mia anima...

Mi rendo conto che ormai sono queste le cose di cui godo: un libro, un film, una passeggiata, un viaggio. La solitudine mi affascina sempre più e sono sempre meno attratta dalla gente, dagli incontri, da tutto ciò che è caos. Indubbiamente ciò è ricollegabile all'età, ma giuro che non me ne dispiace neanche un pò, in me la consapevolezza che non mi perdo niente...

Quando cerco un confronto, alla fine, per avere un riscontro, mi rendo conto che tutti annaspiamo negli stessi problemi e nessuno ha le risposte. Quindi il confronto ha il solo risultato consolatorio che non sono l'unica a combattere con determinati problemi. Spesso, anzi, trovo più nella letteratura o nel cinema le risposte che cerco...

Il 2011 mi porterà, verso la fine, i miei cinquant'anni, e non è cosa di cui rallegrarsi, non prendiamoci in giro. Non è cosa buona e giusta invecchiare, inutile cercare di indorare la pillola. Ma spero di continuare a farlo, giusto per disseminare in giro alla mia caotica banda i miei consigli inutili e strapazzati...

Del 2010 voglio ricordare il viaggio a Londra, quello in Egitto, i 18 anni di mio figlio e dimenticare mille altre cose...

Adesso avanti con la dieta, che anche quest'anno il nuovo anno ci ha portato i suoi meravigliosi due chili in più e...tanti auguri a tutti quelli che non credono che il nuovo anno altro non sia che una stupida ed inutile  convenzione!...

 
 
 

In tempo di elenchi...

Post n°204 pubblicato il 29 Novembre 2010 da Crepuscolando

Elenco dei motivi per i quali essere una casalinga è uno schifo:
1) Perché ogni mattina, ogni santa mattina, ti svegli e sai esattamente quale sarà la tua giornata.
2) Perché tutti escono la mattina, lasciando la casa devastata da una scossa sismica, e al rientro, con la casa ritornata in condizioni abitabili, ti chiedono: “’Mbè, che hai fatto stamattina?”.
3) Perché quando ti chiedono se lavori, devi rispondere che no, non lavori, e ti viene da domandare a te stessa perché mai allora avverti quella stanchezza e ti fa male la schiena…
4) Perché quando incontri la tua amica del liceo, quella “così carina, così cretina”, che lavora nella scuola grazie al sostegno,si sente in dovere di dirti con tono stressato:”Beate voi che state a casa!”…
5) Perché se ti inventi un hobby per sopravvivere, tutti in coro ti dicono:”Nun tièn a che ffà!”.
6) Perché dopo aver ripulito la casa, lavato, stirato, preparato il pranzo, ti guardi intorno, e, invece di sentirti soddisfatta come si sentiva la tua mamma, avverti solo un gran senso di vuoto…
7) Perché delle casalinghe si parla poco o niente, e quando se ne parla è per indicarle come categorie appagate dalla visione di programmi con i pacchi e dalla lettura di rotocalchi di gossip.

Chiaramente  questa è la centesima parte dell'elenco completo...

 
 
 

Mamma dimissionaria

Post n°203 pubblicato il 07 Ottobre 2010 da Crepuscolando
 

 Sì, ho voglia di presentare le dimissioni, anche se me le rifiutano, io mi dimetto lo stesso.

Non la so fare la mamma, non ci riesco, non è come prevedevo, sì, lo sapevo che era difficile, ma non impossibile!

Ce l'ho messa tutta, sin dall'inizio... La maternità me la sentivo nel sangue sin da bambina, ero certa che lo sarei diventata e lo desideravo al di sopra di ogni altra cosa. E, soprattutto, ero convinta che sarei stata una buona mamma.

Ma oggi non so più niente, non ho più certezze, non ho più idee, oggi che mi sono cresciuti, li sto perdendo uno alla volta...

Quando erano piccoli, era tutto così  semplice... Mi stancavo il triplo, è vero, ma erano lì, che pendevano dalle mie labbra, ero certa del loro amore e non dovevo dividerlo con nessuno. Mi sentivo speciale perchè loro mi facevano sentire tale, e cercavo di fare cose speciali per loro, cose che le altre mamme non facevano, me lo dicevano sempre...Oddio, me lo dicono anche oggi, ma stavolta la connotazione è negativa...

Le favole che inventavo per loro la sera, quando si stringevano intorno a me nel lettone, sì, tutti e tre, erano la fatica finale di un giorno interminabile, ma quando li vedevo dormire poi sereni, ogni accenno di fatica scompariva, ero felice e basta mentre me li guardavo, ero certa che almeno loro non mi avrebbero delusa...

Non vedevo motivi , perchè mai avrebbero dovuto farlo? Io ero lì e sarei stata sempre lì per aiutarli, per guidarli, chiedevo poco in cambio ed ero sicura che loro me lo avrebbero dato...

No, non si tratta di immaginare i figli a propria immagine e somiglianza e di volere che crescano secondo i tuoi schemi. Li ho sempre accettati così come sono ed amati per quello che sono. Ma valori come il senso del dovere, la fiducia, il rispetto, la buona educazione, quelli pensavo sarebbero venuti in automatico, pensavo bastasse farglieli veder vivere, essere dei buoni esempi come genitori...

Così non è, purtroppo. Basta che sia arrivata l'adolescenza, quest'orribile malattia, per ritrovarmi dei figli nemici, ostili, critici, giudici, indolenti, sfrontati...

L'etica corrente per cui si deve fare tutto ciò che  fa stare bene (perchè che male c'è? è normale! lo fanno tutti!...) li ha completamente avviluppati, a niente sono servite le nostre parole, i nostri insegnamenti per essere diversi, per non omologarsi, per reagire con cervello... Certo, i miei figli non seguono i reality e leggono molto. Ma ciò non basta a salvarli.

Mi dicono che solo io sono così, che sono insopportabile e anacronistica, che le mamme degli amici non sono così... Ma così come? Cosa chiedo? Solo che facciano il loro dovere, che mantengano il rispetto e la dignità, parole antiche, e che non precorrano i tempi. Che non dicano bugie per fare ugualmente le poche cose che vengono loro proibite. Non mi sembra molto. Ma a loro non va bene.

 E allora mi arrendo. Depongo le armi. Le ho provate davvero tutte. Innanzitutto il dialogo, la comprensione, la complicità, la fiducia, i castighi, le punizioni, il silenzio...

Adesso ho solo tanta stanchezza, non ce la faccio più. Do le dimissioni. Si può?...

 
 
 

Vacanze...all'Egitto!...

Post n°202 pubblicato il 19 Agosto 2010 da Crepuscolando
 

...All'Egitto! All'Egitto!... Ecco, ci siamo stati, ed a tutti quelli che mi chiedono com'è andata, ancora non so bene come rispondere, immagini meravigliose mi sono rimaste negli occhi, ma anche immagini allucinanti...

Ma andiamo con ordine... Considerato che è stata una vacanza last minute con volo charter, quanto a viaggi ci è andata di lusso, nessun ritardo, nessuna cancellazione, aerei Alitalia davvero confortevoli e bagagli sempre ritrovati... . L'impatto con l'Egitto alla discesa dall'aereo è stato...soffocante direi... Subito un abbraccio di aria rovente ci ha accolto ed il sole ha cominciato a picchiar duro sulle nostre povere testoline. Le prime immagini dal pullman non ci hanno tirato su: dall'aeroporto in pieno deserto si entra nella città di Hurghada che ci appare all'inizio come un immenso cantiere di tanti orrendi palazzoni e poi, quado si arriva al centro turistico, come un susseguirsi di immensi villaggi con statue. fontane, cancelli e quanto più ci possa essere di esagerato. Il nostro villaggio è più a misura d'uomo, ci piace subito, con i suoi vialetti pieni di verde, le sue casette in stile arabo, le stanze confortevoli e molto ampie, tanto spazio per i vestiti, evviva!...

Gli egiziani al primo impatto sembrano cordialissimi, dolci, simpatici, spiritosi... Dopo una settimana saranno insopportabili, appiccicosi come le loro mosche, invadenti, zozzoni...

Subito dopo, la scoperta della barriera corallina, un sogno... Abbiamo nuotato nel più blu dei mari, in mezzo a centinaia di pesci di ogni dimensione e foggia, coloratissimi; abbiamo visto coralli rossi, rosa, azzurri, verdi, gialli e spugne dalle forme più strane e ricci giganteschi. Con la barca siamo approdati all'isola di Paradise ed abbiamo nuotato in un mare incredibile, che cambiava colore ad ogni metro (volevo che mi lasciassero lì...) e abbiamo urlato come matti ai delfini che nuotavano intorno alla barca, mentre il nostro timoniere pazzo virava all'improvviso per farceli vedere meglio, rischiando di catapultarci in acqua...Siamo stati nel deserto con i quad ed abbiamo viaggiato a circa cinquanta gradi di temperatura per visitare un fasullo villaggio beduino e abbiamo fatto il nostro bravo giro sui cammelli. Ci hanno fatto camminare addosso camaleonti e serpenti e iguane e abbiamo visti i fachiri con le pance camminare sui vetri...Le ragazze hanno volato col paracadute attaccate al motoscafo e ci siamo fatte sette ore di pullman per visitare le Piramidi e la Sfinge e il museo egizio e la cittadella al Cairo... Abbiamo gustato tutto il gustabile della cucina egiziana per quindici giorni ed abbiamo fatto snorkeling per ore ed ore...Abbiamo visitato la stupenda moschea di alabastro della cittadella al Cairo ed indossato i loro sai per entrarci...

Tutto questo per scongiurare il pericolo di dover tornare in Egitto, avendo fatto quasi tutto ciò che è possibile fare in quel paese! Una volta basta, tornarci è da matti, secondo me. Perchè? Perchè non ci siamo fatti mancare niente anche dal punto di vista degli  inconvenienti possibili in un viaggio in Egitto! Tutti i medicinali portati in valigia sono stati ampiamente sfruttati, a cominciare dalla maledizione di Tutankamon, che ci ha perseguitato a turno fin dal primo giorno alla febbre alta... Siamo incappati dopo dieci giorni in una crisi energetica della città, la centrale elettrica del nostro villaggio è andata in fiamme e siamo stati trasportati nottetempo in un villaggio attiguo, un enorme ed incredibile cinque stelle, quanto di più pacchiano ed orrendo io abbia mai potuto vedere...

Gli sbalzi di corrente ci hanno accompagnato per gli ultimi giorni di vacanza, quelli in cui non ne potevamo più degli egiziani, della loro sporcizia (anche nel cinque stelle il concetto di igiene era molto relativo...), dei loro complimenti nauseabondi e della loro invadenza. Le immagini della miseria della capitale e degli indigeni non serve a giustificare un assalto al turista incredibile e soffocante. Intorno alle piramidi non ci è stato possibile girare liberamente perchè ti circondavano e ti facevano mancare l'aria, offrendoti i loro orrendi souvenir e cercando di spillarti monetine. L'errore era dargliele, perchè cominciava un vero e proprio assedio! Ci è stato praticamente impossibile rimanere un altro pò lì a contemplare quelle meraviglie. La guida ci aveva preavvisato di non fermarci ed eventualmente di rivolgerci alla polizia, ma come, se gli stessi poliziotti si offrivano di farti foto dall'angolazione giusta per tenere in mano la piramide per avere qualche soldo? Momenti davvero allucinanti, in cui non sapevi se far prevalere la pietà o l'insofferenza. Confesso che in me è prevalsa la seconda, ma vi assicuro che tra il caldo e la stanchezza, davvero non riusciva possibile tollerarli.. Per non parlare degli attacchi continui alla mia ragazza più grande, cui ho dovuto guardare le spalle di continuo, perchè appena mi distraevo quelli allungavano le mani, per strada, nei negozi... Fermarsi a guardare una vetrina era impossibile, si precipitavano dal negozio e ti tiravano dentro prima che te ne accorgessi. Ancora più allucinante e deprimente è stata la visita al Museo egizio: un palazzone veramente malandato  affollato di centinaia di persone in sale senza aria condizionata e con tesori meravigliosi accatastati un pò dappertutto, pieni di polvere e di sporcizia, disordine dappertutto...

Un ritorno alla civiltà l'abbiamo avuto con la visita all'Hard Rock Cafe della città, davvero molto bello e ben inserito nel contesto arabo.

Insomma una vacanza diversa, sicuramente, che valeva la pena di fare, ma ancora una volta mi sono detta che le vacanze nei paesi sottosviluppati non fanno per me... Di solito ho un bello spirito i adattamento, ma stavolta ho avuto dei momenti davvero difficili, anche se accompagnati da altri sicuramenti stupendi... E' che non riesco a starmene sdraiata al sole mentre intorno mi si muovono decine di schiavi, perchè lì gli operai sono ancora schiavi, che ti tolgono la cicca dal posacenere appena la spegni, ti spazzolano il lettino appena ti alzi e scattano sull'attenti quando passa il caponegriero con le sue guardie del corpo sulla sua macchinina elettrica...

Per farla breve, negli ultimi giorni di vacanza ci rivolgevamo agli egiziani solo con parolacce italiane, e penso lo stesso facessero loro con noi...

Infine, un avviso: se andate a Hurghada, portatevi tanto da leggere, perchè non ci sono edicole!!!

E...Viva l'Italia!!!

!!

 
 
 

Quando si navigava solo in mare...

Post n°201 pubblicato il 24 Luglio 2010 da Crepuscolando

Vent'anni fa io e il mio neo-consorte ci facemmo la prima vacanza da coniugati, l'ultima senza prole, in Tunisia, a Monastir per la precisione, e fu una vacanza indimenticabile. Inoltre era il mio primo volo (eh, sì, ho volato per la prima volta a 29 anni!...) e tutto andò benissimo e fu bellissimo. Ma...c'era una sottile differenza, all'epoca non si navigava in rete, almeno noi non ancora , per cui partimmo completamente all'oscuro di ciò che ci spettava, a parte una piccola guida del Paese, e con tanto spirito d'avventura...

Adesso, alla volta dell'Egitto con la famiglia, sono praticamente documentata su tutto quello che ci può succedere, nel bene e nel male, per cui la metà del mio bagaglio è costituito da medicinali, alla famiglia ho preavvisato disagi di ogni tipo, in modo che, comunque vada, andrà sempre meglio che...

Insomma, rimpiango decisamente l 'ignoranza genuina dei due sposini all'assalto della terra straniera, per non parlare della giovine età...

Adesso vado a fare le valigie... Buone vacanze a tutti, incrociamo le dita e al ritorno preparatevi ad una bella cronaca...Se torno. :-(

 
 
 

Fiuuuuuuuuuuu......

Post n°200 pubblicato il 17 Luglio 2010 da Crepuscolando

Quando mi arriva il fischio della mia amica Fajr, allora significa proprio che è troppo e che bisogna che scriva qualcosa... Bisogna non nel senso che devo, ma nel senso che bisogna che io ricordi a me stessa che questa del blog non è un'esperienza finita, chiusa, e che torneranno i bei tempi in cui ci facevo almeno un salto al giorno per seguire i miei amici ed intrattenermi con loro, ed in cui ogni cosa che mi capitava al giorno era pretesto per sfogarmi qui, nel mio angolino...

Cos'è capitato poi? Boh, continuo a prendermela con la menopausa che ha ingigantito i lati negativi del mio carattere e portato all'infinito la mia depressione congenita, ma poi chissà... E' che vorrei non dover scrivere solo per lagnarmi e quindi aspetto...

Che fa caldo lo devo dire, perchè è l'argomento del giorno: abbiamo smesso di lamentarci delle piogge e adesso siamo concentrati sul nostro sudore quotidiano, anche questo è tutta banalità... Come la mia vita alle prese con i piccoli grandi problemi di sempre e la stanchezza continua...

Anche altre amiche di blog sono scomparse e questa cosa mi fa sentire meno sola. Ma anche l'incostanza è una costante della mia esistenza, niente di nuovo sotto il sole...

Tra una settimana si parte, quest'anno mi sono ridotta a luglio, non ne avevo nessuna voglia, ho proposto ai miei le alternative più seducenti, ma sono stati irremovibili con la loro esigenza di relax, delle solite vacanze villaggio-animazione-piscina, per cui mi sono arresa, ma almeno li ho sedotti con una meta alternativa: l'Egitto! Per cui, se tutto va ben, in un solo anno avrò visto il Big Ben e la Sfinge, due miti della mia fanciullezza...La piccola di casa, infatti, con tutta questa esterofilia, ci chiede se ci sentiamo prossimi alla morte, dal momento che ci stiamo muovendo tanto...

Inutile dire che con una meta così la mia ansia prevacanze è ingigantita a dismisura e penso che avrò almeno un bagaglio pieno di medicinali di ogni tipo... Ma in fondo in fondo confesso di essere eccitata e spero davvero vada tutto bene, è stato un anno duro, pesante, e avremmo tutti bisogno di cose positive... E magari all'ombra delle Piramidi e davanti al volto della Sfinge ritroverò la mia pace interiore...cercando di evitare la maledizione di Tutankhamon!!!...

 

 
 
 

Ancora buona domenica...

Post n°199 pubblicato il 18 Aprile 2010 da Crepuscolando
 

Sarano trent'anni che la domenica mattina comincio a canterellarmi da sola "Buona domenica" di Venditti?.... Forse anche di più, fatto sta che stamattina ho addosso la sensazione di un tempo che corre velocissimo su di noi che invece procediamo ad una lentezza esasperante...Insomma, è un pò una sfasatura, come se le due cose avessero rapporti inconciliabili, come il corpo che invecchia velocissimo rispetto ad una mente che continua a rifiutarsi di accettarlo e pensa sempre di avere quindici anni...

Detto questo, devo dire che in questo periodo sono alquanto incazzata con questo nostro paese, dalle ultime elezioni che hanno visto ancora di più un elettorato assente, distratto, stupido, cieco e non so quante cose ancora, alle esternazioni sempre più tronfie ed arroganti del nostro premier. Ma, insomma, sono finite le statuette del duomo di Milano in circolazione?

Io non ne posso più di sentirlo parlare, arringare e scimunire un popolo di coglioni che ha già precedentemente rincoglionito da oltre trent'anni di lavaggi del cervello...

Dopo le sue  parole da nausea nei confronti di Saviano, vederlo ieri ai funerali di Vianello abbracciare e accarezzare la vedova per tutto il tempo, è stato quanto di più insopportabile potessero propinarci. Ed il microfono lasciato fisso a quella povera vecchietta, affinchè tutti potessero udire i suoi lamenti, è stato il clou del dolore come spettacolo, che le sue televisioni hanno insegnato a questo popolo ad amare. Basta, basta, basta! Io voglio scappare via, almeno la vecchiaia me la vorrei fare in un paese diverso...Con tutto il rispetto per Raimondo Vianello, simpaticissimo, un vero comico, grande umoristica, classe a volontà, comunque rimane sempre un guitto senza alcun collegamento con la realtà, di quelli che lui ama, che fanno ridere senza pensare, lontani dalla satira e da ogni forma di arguzia. Ecco perchè era così tanto amico suo, nessun pericolo, far ridere e basta.Io preferisco un umorismo diverso, alla Troisi, alla Benigni per capirci, gente che non dimentica in che paese vive, che fa ridere e fa pensare insieme...Pensare, ecco...

Veniamo alle ultime note che voglio appuntare....L'altra mattina ero particolarmente scazzata di incominciare la mia mattinata da casalinga, per cui monto il mio asse da stiro con il mio secchio di bucato del lunedì da stirare e accendo la tele affinchè mi assista nel mio ingrato compito. Beh, non ti becco un film completamente in linea con il mio umore? Era "Due partite", un film tutto al femminile con attrici bravissime, vecchiotto ma io me lo ero perso, ed era stupendo perchè l'azione si snodava nel giro di trent'anni tra quattro madri degli anni 6o e le quattro figlie dei nostri giorni in un dialogo in salotto stupendo, in cui venivano fuori tutto il sentire al femminile, tutte le nostre angosce e le nostre fisime, le risate e le complicità, gli insuccessi e le paure, l'amore e la morte. Insomma, l'ho trovato meraviglioso, nessun attore, tutte donne e tutte bravissime, mi ha divertita e mi ha prostrata insieme, perchè sembrava condannare noi donne all'infelicità, sempre e comunque, in qualsiasi epoca e con qualsiasi vita, proprio perchè siamo così complesse, così esigenti, così complicate rispetto ai poveri maschietti, così dannatamente semplici...

Altro evento memorabile di quest'ultimo periodo è stato aver assistito con il coniuge ad un concerto di Guccini, ed è stata davvero una bella esperienza, la cosa che più mi ha commossa è stato vedere tanti giovani che cantavano a memoria le canzoni di un vecchietto di settant'anni in camicia rossa. Ma anche il marito che si agitava sulla sediolina e batteva le mani è stato un bello spettacolo...

Da ricordare per i posteri un'insolita proposta di lavoro che mi è stata fatta in quet'ultimo periodo che ho rifiutato nonostante la mia insofferenza al mio gelminiano stato di disoccupazione, e l'ho fatto con non poca sofferenza. E' che all'improvviso mi son ritrovata a sognare, a pensare, che forse, ad immaginarmi un'altra me con un finale diverso...E ho avuto paura, sono scappata, ho cancellato, ho rimosso. No, non ce la faccio di nuovo, non ne ho più la forza, troppi fallimenti alle spalle, troppe responsabilità. Fieramente vigliacca, ho detto no grazie, e adesso non me ne pento. Stavolta sarebbe potuto essere diverso, ma non l'ho voluto sapere. Ma ho sofferto molto, ci sono stata male un bel pò...

Infine, infine...Niente, la battaglia quotidiana con i figli continua, siamo al giro di boa per la scuola ed anche quest'anno, come ormai da tradizione, teniamo le dita incrociate per il primo, si incomincia a pensare all'estate, ma confesso che c'è poca voglia da parte mia di fare progetti, preferirei una fuga, definitiva.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Crepuscolando
Data di creazione: 19/04/2007
 

immagine"Ma se io avessi

previsto tutto questo

dati causa e pretesto

e le attuali conclusioni..."

...No, non avrei fatto

lo stesso...immagine

 
 

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