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Panico da esami...

Post n°564 pubblicato il 22 Giugno 2017 da NoRiKo564

Superata l'età delle prove scolastiche, lontana da qualsiasi coinvolgimento di figli o nipoti alle prove di maturità, mi fa tenerezza ricordare il tempo dei miei esami.
Non erano meno angoscianti di quelli odierni, ti giocavi anni di scuola in una manciata di giorni, c'erano i commissari esterni, le prove scritte, gli orali...c'erano tutti gli elementi che ci sono ora...eppure a guardarli da debita distanza, ci si rende conto di quante angosce inutili  continuini a creare.

I ragazzi (e con loro i genitori che somatizzano tutte le ansie dei loro pargoli) non dormono, non mangiano, sono catatonici a forza di leggere e studiare, come se quello che cercano di far entrare nella loro testolina, negli ultimi istanti prima degli esami, possa fare il miracolo di avere una buona promozione.

Certo, fallire ad una maturità, per molti sembra la fine del mondo, ma quanti fallimenti ci saranno ancora nelle loro giovani vite, quante cadute e quanti recuperi dovranno affrontare...
La vita è tutta un esame, molte volte non ti da nemmeno la possibilità di prepararti, di studiare la materia, molte volte ti fa semplicemente cadere in testa la prova (non scritta)  e devi cercare di trovare dentro di te, la forza per affrontare quello che sta capitando, che tu sappia o non sappia fa poca differenza, conta la forza che ci mette nel reagire e nel trovare delle soluzioni.

Ecco perchè forse gli esami di maturità, andrebbero rivisti su questa ottica, sulla capacità di affrontare anche le cose che non si sanno, che non si riescono a ricordare o che proprio non si sono capite.
Se non so chi sia Caproni, perchè nessuno ha ritenuto fosse da inserire nei programmi, io professore di lettere, devo insegnare al mio allievo ad affrontare una poesia di uno sconosciuto e capirla, non perchè qualcuno mi spiega cosa intendeva trasmettere l'autore, ma per le emozioni che mi trasmette, per quello che mi sta raccontando, descrivendo con le mie parole semplici e forse elementari la mia emozione.

Certo che dovremmo avere anche una scuola diversa, dei docenti liberi di far amare le proprie materie, non costretti in rigidi protocolli ....da caproni!


 

 
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