Creato da DONNADISTRADA il 10/09/2008

Silena DalFinestrino

visioni e immagini del mondo.. Quasi sempre la fotografia parla più delle parole.Un buon viaggiatore è colui che non sa dove sta andando. Lin Yu-t'ang

 

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A RASTA I BACILICO'

Post n°360 pubblicato il 27 Luglio 2012 da DONNADISTRADA
 

 

 

 

Fa caldo quest'estate e un pomeriggio arrivo come al solito trafelata in bicicletta per il mio turno pomeridiano alle 2.
Arriva poca gente di questi tempi, forse hanno paura del terremoto. Tutti hanno paura del terremoto, soprattutto se è stato recente e se tutti sono stati svegliati da un boato pauroso nel corso della notte. Fatto sta che nel nostro museo i visitatori sono talmente pochi che le discussioni sul nulla o sul tempo che fa sono aumentate a dismisura.

Un odore si propaga come un'onda nel calore pomeridiano per la finestra fuori dalla biglietteria per la via XX Settembre e come ape attratta dal fiore mi avvicino ad un vaso avvolto nella carta stagnola.

Il BASILICO SICILIANO, urlo!! Il basilico siciliano come non lo vedevo da non so quanti anni, vuoi perchè sono trent'anni che sono andata via dalla Sicilia, vuoi perchè mi pare di aver visto da mia madre quello ligure le poche volte che son tornata, comunque questo profumo io lo collego alla mia infanzia. A quei ricordi ormai cancellati che sono rimasti in quelle radici portatili che io ho messo in uno zaino, in fondo, quasi nascosti.

[Così ricordo che una cosa cara si tiene bella come una rasta di bacilicò (il vaso di basilico) dai diciamocelo che suona meglio in siciliano.

E chi si ricorda di una certa Lisabetta da Messina del Decameron, dove i fratelli di Lisabetta saputo che lei ama un giovane umile lo uccidono. Il giovane viene in sogno alla ragazza e le svela dove è stato sepolto. Lisabetta trova il corpo, ne taglia il capo e lo seppellisce in una rasta di bacilicò, per curarselo e poterci piangere e dialogare, per sempre...]

La mia collega non ha mai visto quel basilico ma dice visto che qualcuno l'ha dimenticato lì adesso se lo prende e se lo porta a casa. Decidiamo poi di dividerci la piantina e portarcela a casa con la promessa di non dire niente a nessuno.
All'indomani quella che l'aveva dimenticato e l'aveva avuto in regalo da un'altra collega lo cerca e telefona all'altra mia collega. E' abbastanza infuriata e la mia collega confessa che l'abbiamo diviso e portato a casa io e lei.

 

 

 
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