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LA MAPPA DI PIRI REIS

Post n°115 pubblicato il 24 Novembre 2012 da cielostellepianeti
Foto di cielostellepianeti

Muhiddin Piri  Ibn Haji Mehmet era un pirata turco, vissuto ai tempi di Solimano II il Magnifico, divenuto ammiraglio (Re’is in arabo) della flotta della Mezzaluna.

Era considerato un esperto delle terre e delle coste del Mediterraneo tanto che Solimano gli commissionò un atlante, rimasto una pietra miliare nella storia della cartografia moderna. Parti di questo atlante sono ancora oggi conservate presso il museo di Berlino. Nel suo libro di navigazione, “Il Libro del Mare”, Piri Reis descriveva tutti i dettagli delle linee costiere, delle spiagge, delle correnti, delle baie, degli stretti e dei bassifondi del Mediterraneo e del Mar Egeo. Quando la sua nave ammiraglia attraccava in qualche nuovo porto, con i suoi aiutanti perlustrava i bazar alla ricerca di antiche carte. Durante una battaglia navale, fece prigionieri molti marinai nemici, tra cui uno che sosteneva di aver navigato con Cristoforo Colombo durante i suoi viaggi verso il nuovo mondo. Reis, continuamente alla ricerca di nuove informazioni e di mappe, gli chiese se ritenesse Colombo  pazzo, o se  veramente sapesse dell’esistenza di  terre oltre l'oceano. Il marinaio affermò che Colombo lo sapeva perché possedeva delle mappe e che ora lui, aveva con sé.

L’alto rango dell’ammiraglio gli permetteva di avere libero accesso alla Biblioteca Imperiale di Costantinopoli, dove si trovavano numerose antiche carte.  Usando le mappe appartenute a Cristoforo Colombo, insieme alla collezione di antiche carte (mai rinvenute in seguito), Piri Reis compilò una mappa, ritenuta una delle primissime mappe mondiali, se non la prima in assoluto,  che mostrava le Americhe,  

 Durante  lavori di ristrutturazione vicino alla sezione degli harem, il novembre 1929,il direttore dei Musei Nazionali, Halil Edhem,  intento alla catalogazione dei numerosi reperti del palazzo, trovò sopra una pila di macerie due mappe geografiche realizzate su pelle di gazzella, sino ad allora sconosciute al mondo scientifico, recante in calce la firma di Piri Reis.

La mappa fu, in seguito, divulgata durante il congresso degli Orientalisti che si stava svolgendo nell’anno 1931 in Olanda. Gli studiosi furono sorpresi  di scoprire nella mappa le linee costiere oltre che dell’Africa occidentale, quelle del Nord  e del Sud America, non ancora riportate  sulle carte d’epoca, e di altri  luoghi non ancora conosciuti all’epoca di Reis, come la Terra del Fuoco e le isole Falkland, queste ultime scoperte nel 1502 dall’inglese John Davis, ma tuttavia riportate sulla carta alla giusta latitudine.

Nella mappa è mostrato correttamente anche il Rio delle Amazzoni sboccare dalle Ande, anch’esse non ancora esplorate, con dettagli di incredibile precisione.  Altri dati molto precisi sul continente polare meridionale, l'Antartide, scoperto solo nel 1818, cioè circa trecento anni dopo che egli realizzò questa mappa.

Una copia della mappa fu donata a un diplomatico americano, che la conservò solo come un curioso manufatto per anni. Recava scritta un'annotazione di Piri Reis che diceva: "le coste e le isole su questa carta sono tratte dalla mappa di Colombo".

Fu questo riferimento riguardante Colombo a suscitare interesse presso la stampa mondiale, che pensò di aver trovato un collegamento con la "mappa perduta" del navigatore genovese di cui egli aveva fatto uso nel primo viaggio verso il Nuovo Mondo.

Nel 1953 la mappa di Piri Reis arrivò all'Ufficio Idrografico della Marina degli Stati Uniti, a Washington, che la fece  esaminare in modo accurato. Per valutarla meglio, il maggiore Walters, capo ingegnere dell'Ufficio, chiamò in aiuto il capitano Arlington H. Mallery, archeologo e studioso delle mappe antiche, il quale fu sconcertato nello scoprire che i dati geografici sulla mappa erano nella posizione giusta, con l'approssimazione di solo mezzo grado, cosa impossibile fino al 1753. Osservando la linea costiera meridionale della mappa, Mallery concluse che si trattava della Terra della Regina Maud, situata nel luogo esatto, comprensiva di baie e isole. Prima di rendere pubblica la scoperta però, voleva una conferma alle sue asserzioni e, assistito da due astronomi e da un cartografo dell'Ufficio Idrografico, scoperto il metodo di proiezione usato,  fece una griglia e trasferì la mappa di Piri Reis su di un globo, risultante  precisa nei minimi dettagli.

Avuta la prova  che cercava,  rivelò le sue scoperte alla radio nell'agosto 1956.

 Certo rimase il mistero di come fosse stato possibile disegnare una mappa con così tanta accuratezza senza  il sorvolo aereo.

 

 
 
 
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