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Apprezzabile presa di posizione ma i buoi sono scappati e l'Europa delle banche ha il potere....anche a casua del PD
Post n°4478 pubblicato il 16 Marzo 2011 da cile54
IL PD SI E' ACCORTO CHE L'EUROPATTO E' UN MOSTRO
Le soluzioni ipotizzate per il Patto europeo rischiano di far finire l'Italia e l'Europa «nella palude della stagnazione». Stefano Fassina, responsabile del lavoro del PD, oggi sposta e non di poco, l'asse politico del suo partito commentando l'accordo di massima raggiunto a Bruxelles dai ministri dell'Ecofin sul patto di stabilità. «Le soluzioni ipotizzate dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e dai suoi colleghi di centro-destra ( Fassina si dimentica di dire che oggi a decidere c'erano anche i colleghi del centro sinistra che governano in Spagna, Portogallo, e Grecia) rischiano di ottenere il risultato del tutto opposto e di far finire l'Europa e il nostro Paese nella palude della stagnazione, di un'elevata disoccupazione, in particolare giovanile, dell'instabilità di finanza pubblica. Come possa il ministro definire tutto questo 'buono rimane un mistero», conclude l'esponente del Pd. Fassina si è accorto che la linea europeista non funziona, alcune settimane fa del resto un vertice del PSE confermava questo riposizionamento. In politica con Fassina non condividiamo molto, apprezziamo però il coraggio di dire le cose come stanno. Per come leggiamo questo processo, il problema però non è semplicemente dato dalle scelte dei singoli governi e dalla governance europea( il vertice di oggi tra l'altro ha di fatto ridimensionato il patto franco tedesco) ma dall'architettura isitutizionale dell'Europea stessa che contribuisce a creare le politiche dei governi. Una logica questa che chiude definitivamente qualsiasi ipotesi di mediazione sociale e politica da parte dei parlamenti nazionali in nome del furore ideologico neoliberista, e che affida ad istituzioni come la BCE politiche di gestione della moneta sganciate dal controllo democratico. Le proposte fatte oggi da Fassina di un'agenzia europea del debito per intervenire sui debiti degli stati, d'investimenti innovativi finanziati da eurobond e da una tassa sulle transazioni finanziarie speculative come quella di una più equa distribuzione dei redditi per sostenere la domanda europea sono senza dubbio apprezzabili. Il vero punto è che sono oramai impraticabili per lo stesso funzionamento del patto che prevede che ogni spesa finisca per abbattere il debito. A conferma della impossibilità di politiche di tipo progressivo segnaliamo il fatto che la proposta Tobin Tax approvata dal parlamento europeo è stata tacciata dal commissario al fisco UE Semeta come scelta irresponsabile, e che anche oggi l'altro commissario agli affari economici Rehn ha respinto la proposta degli eurobond dicendo che non ci sono le condizioni. Il vero punto pertanto - lo ripetiamo ancora una volta - è che la crisi ha realmente aperto un processo di riscrittura della stessa forma istituzionale europea, che rende impraticabili oramai proposte di mediazione sociale tra il capitalismo finanziario e le forze del lavoro sempre più sotto ricatto. In questi mesi si sono giocati più scontri dentro le gerarchie europee del vecchio continente, e tra queste e le forze del lavoro. L'esito di questo processo non era scontato per nessuno eppure in troppi si è rimasti alla finestra o peggio ancora si è divenuti complici di tali scelte nei paesi in cui il centro sinistra sono al governo. Scioperi generali e rivolte studentesche sono state gli unici processi in grado di rispondere a questo attacco sul terreno dei rapporti di forza. In questi mesi di crisi costituente c'era tutto il tempo per forze come il PD per porre queste riflessioni in sede europea e per sostenere la mobilitazione in atto. Questo non si è fatto ed ora i buoi sono scappati. Il vero dramma per il centro sinistra italiano e per la socialdemocrazia europea è che dovrà per forza di cosa portare avanti l'austerity sotto dettatura liberista o far saltare l'Europa. Questa è la vera cifra della giornata politica, la palla avvelenata che Tremonti e Berlusconi oggi lanciano nel futuro del nostro paese potrebbe prevedere tre finanziarie con un avanzo primario che potrebbe aggirarsi sui 150 miliardi di euro. Pensare di andare al governo di questi tempi è quasi da irresponsabili. 15/03/2011 |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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