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« La preparazione delle gu...Con tutte queste bugie, ... »

Saremo in tanti a manifestare oggi a Roma con allegria, entusiasmo e consapevolezza.

Post n°4513 pubblicato il 26 Marzo 2011 da cile54

Per una giusta causa

Allegria ed entusiasmo di chi, in questi anni, ha visto crescere il movimento per l’acqua bene comune dapprima in molte vertenze territoriali per contrastare le privatizzazioni del servizio idrico, poi per costruire una proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta da 400.000 cittadini e mai discussa in Parlamento, che costituisce una reale e compiuta proposta di gestione pubblica del servizio idrico e ora alla prova dei due referendum abrogativi, richiesti da 1.400.000 firmatari, per fermare la logica della mercificazione dell’acqua e della sua consegna al mercato.

Consapevolezza di chi sa di avere buone ragioni a proprio sostegno e, come ripetiamo da diverso tempo, di essere maggioranza culturale nel Paese. Ce lo dice, ad esempio, la debolezza di chi si oppone alla nostra iniziativa, che, prima di essere smentito dalla Corte Costituzionale, ha provato a dire che i provvedimenti che vogliamo cancellare « ci sono stati imposti dall’Europa».

Costoro ora agitano l’argomento frusto e contradditorio del «non è vero che vogliamo privatizzare l’acqua, interveniamo solo sulla gestione del servizio».

E’ dalla consapevolezza di interpretare un sentimento e un’opzione molto radicata nel Paese, quella per cui l’acqua non può essere ridotta a merce e il servizio idrico privatizzato, che muove la manifestazione di oggi. Mobilitazione che ha lì il suo baricentro, ma, nello stesso tempo, e, anzi, proprio perché ha una sua identità, può e riesce a connettersi con le tematiche degli altri beni comuni, a partire da quello dell’energia, e anche con il grande tema della pace e della democrazia. Del resto, è insita nell’esperienza e nella sensibilità del movimento per l’acqua la vicinanza e la condivisione di questi grandi temi, né, d’altro canto, si può non ragionare e non avere un  punto di vista forte di fronte a tragedie come quella di Fukushima e di fronte alla scelta di ricorrere alla guerra per affrontare i conflitti tra i popoli e gli Stati. In questo senso, è naturale che la manifestazione di oggi sia anche la manifestazione per fermare il ricorso all’energia nucleare e che nelle strade di Roma risuoni forte la contrarietà alla guerra e si imponga la persusasione che esistono altre strade per difendere chi lotta per la democrazia e la libertà: esiste un filo rosso che lega tutte queste opzioni, che fa sì che non siano semplicemente accostate e sommate, ma lette attraverso l’idea che un altro modello produttivo, sociale e di convivenza civile possa stare in campo.

Infine, la manifestazione lancia la vera e propria campagna referendaria per i due “sì”, per l’acqua bene comune e per fermare il nucleare. Sappiamo che portare al voto più di 25 milioni di cittadini non è impresa facile: occorrerà mettere in campo una mobilitazione diffusa e partecipata, impegnare tutte le realtà che costituiscono la vasta coalizione sociale che ha promosso l’esperienza referendaria, comunicare a tutti che il 12 e 13 giugno si gioca una partita molto importante per il futuro del Paese. Sappiamo però di potercela fare. Chi oggi sfila a Roma è il soggetto protagonista per realizzare quest’obiettivo, perché è portatore di un progetto che guarda al futuro ed è consapevole che questa volta si può realizzare sul serio.

 

Corrado Oddi

Forum Italiano Movimenti per l’Acqua

26 marzo 2011

 
 
 
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