RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
Segui il nuovo blog "Lavoro e Salute" su wordpress www.blog-lavoroesalute.org
---------------------------------------
Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org
Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.
Tutti i numeri in pdf
LA RIVISTA NAZIONALE
MEDICINA DEMOCRATICA
movimento di lotta per la salute
TUTTO IL CONGRESSO SU
AREA PERSONALE
MENU
CERCA IN QUESTO BLOG
MAPPA LETTORI
« RAi3, domenica 21.30 si ... | L’evasione fiscale Conco... » |
Oggi in Libia la vita di un nero non vale granché. Neanche agli occhi del leader panafricano Gheddafi
Post n°4753 pubblicato il 29 Maggio 2011 da cile54
1510 morti nel Mediterraneo in cinque mesi Sono vent’anni che il Canale di Sicilia è attraversato dalle barche di chi viaggia senza passaporto verso la riva nord del Mediterraneo. Eppure una cosa così si era mai vista. Dall’inizio dell’anno è una strage senza precedenti. Sono già almeno 1.408 i nomi che mancano all’appello. Uomini, donne e bambini annegati al largo di Lampedusa. In soli cinque mesi. Da gennaio sono scomparse più persone di quante ne morirono in tutto il 2008, l’anno prima dei respingimenti, quando si contarono 1.274 vittime a fronte di 36.000 arrivi in Sicilia. Non solo. Quei 1.408 morti nel Canale di Sicilia rappresentano il 93 per cento dei 1.510 morti registrati nei primi cinque mesi del 2011 in tutto il Mediterraneo. Come spiegarsi l’aumento così impressionante del tasso di mortalità delle traversate? Scomporre i dati ci aiuta a capire. Dall’inizio dell’anno infatti a Lampedusa si sono incrociate due rotte. Una dalla Tunisia e una dalla Libia. Dall’inizio dell’anno sono sbarcate circa 14.000 persone dalla Libia e 25.000 dalla Tunisia. Eppure di quei 1.408 morti soltanto 187 sono annegati sulla rotta tunisina. Mentre sulla rotta libica i morti sono addirittura 1.221. Come dire che sulla rotta tunisina ne muore uno su 130 mentre sulla rotta libica ne muore uno su 11. Dodici volte di più. I conti non tornano. Quei morti sono troppi. Non può essere soltanto il mare. E il dato potrebbe essere ancora più allarmante. Perché nessuno è in grado di dire quanti siano i naufragi di cui non si è saputo niente. L’ultimo l’ho scoperto per caso due giorni fa, parlando con alcuni superstiti in un centro di accoglienza del nord Italia. Non è il mare l’unico responsabile di tanti morti. Sono soprattutto i militari libici. Perché questa volta gli sbarchi sono davvero un’operazione interamente organizzata dal regime. Che a differenza delle mafie che gestivano le traversate prima, non ha bisogno che la merce arrivi a destinazione. Perché non c’è mercato. I passeggeri non scelgono l’intermediario più affidabile. Ma sono semplicemente rastrellati durante le retate nei quartieri neri delle città libiche e costretti a partire contro la propria volontà. La traversata è gratuita. Paga il regime. È l’ultima arma rimasta al regime libico. Le bombe umane. L’obiettivo è spedirne oltremare il maggior numero possibile, come ritorsione contro i paesi europei. La sicurezza delle traversate è un optional. Evidentemente in Libia la vita di un nero non vale granché. Neanche agli occhi del leader panafricano Gheddafi. 23/05/2011 |
L'informazione dipendente, dai fatti
Nel Paese della bugia la verità è una malattia
(Gianni Rodari)
SI IUS SOLI
notizie, conflitti, lotte......in tempo reale
--------------------------
www.osservatoriorepressione.info
G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI
Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.
Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.
> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.
Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
DARE CORPO ALLE ICONE