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Fuori dal Comune venga messo l’affarismo e la cementificazione, il corporativismo e la corruzione, Aspettiamo i fatti

Post n°4843 pubblicato il 18 Giugno 2011 da cile54

IL VENTO E’ CAMBIATO?

 

Dall’esito delle recenti elezioni amministrative a dai risultati dei referendum popolari dobbiamo   rispondere, alla domanda posta nel titolo, positivamente.  Molte sono le ragioni. Il Governo nazionale è letteralmente “nel pallone” ; non è servito il suo grande apparato propagandistico pubblico e privato  televisivo   a mantenere la gran parte dei cittadini un una situazione  culturalmente chiusa e arretrata. Anche la paura dell’immigrato e del nomade, diffusa a piene mani come la paura del comunista, non ha avuto, sempre per l’apparato  dell’ignoranza e dell’arretratezza  rappresentato dai diversi personaggi che occupano la scena secondo le circostanze (pensiamo a Brunetta), gli esiti voluti.

La cappa di cemento (non solo in senso figurato) che da anni incapsulava Milano è stata intaccata e potrebbe essere sfondata . E abbiamo visto che l’aria nuova ha contagiato molte altre città: la quasi totalità dei capoluoghi di provincia dove si sono svolte le elezioni amministrative. Rompere l’accerchiamento durato 19 anni di Milano è un fatto enormemente positivo, ma che implica un grandissimo lavoro basato  su scelte cruciali. Viene subito da dire basta con il cemento! Rovesciamo quei progetti a partire dall’EXPO 2015 che ci soffocano solo come idea. Iniziamo un percorso di riduzione progressiva del traffico cittadino, delle emissioni di altri gas e fumi che impestano l’aria e che fanno di Milano una città in cui l’aspettativa di vita è ridotta per malattie respiratori e, in generale, per malattie croniche. Facciamo in modo che il livello di partecipazione che è riuscito a battere  la propaganda berlusconiana e leghista  venga mantenuto e potenziato. Facciamo di Milano il punto di attacco alla Regione Lombardia che, con Formigoni, ha mostrato di essere più  potente e invadente di Berlusconi e della Moratti. I servizi sanitari e sociali non possono e non devono essere scandalosamente cooperativizzati  come lo sono diventati oggi. Non solo l’acqua deve essere pubblica e pulita, anche i servizi e la società.

Ci aspettiamo molto dalla nuova Giunta che si è recentemente insediata. Per la verità avevamo avanzato delle proposte prima delle elezioni (Milano Salute) già pubblicate sul periodico di Medicina Democratica LAVOROeSALUTE che non hanno trovato grande ascolto, ma diciamo che siamo solo all’inizio… Ci siamo pure permessi di suggerire che ci fosse in Comune qualcuno che si occupasse di educazione alla salute oltre che di igiene e prevenzione, che ancora denunciasse le enormi disfunzioni del sistema sanitario regionale , che pure fosse in grado di proporre un alternativa con la forza di una città determinante. Per ora, non siamo stati ascoltati. Abbiamo poi visto che le caratteristiche chieste dal movimento per le persone che assumono la direzione degli assessorati ovvero quelle della competenza e della determinazione (sapere che cosa si vuole fare e si va a fare), non corrispondono, a nostro parere, alle persone che sono state nominate.  E’ rimasta, almeno in parte, la vecchia logica delle nomine partitiche. Sarebbe stato meglio modificare questa concezione.

Ma il vento è cambiato, ed è questo che ci fa ben sperare e continuare a lottare. Cercheremo di interloquire con il comune  di Milano, porremo di nuovo quelle che pensiamo essere le necessità impellenti in tema di salute e di servizi sociali. Perché siano pubblici e partecipati. Proprio la partecipazione è la parola chiave. Un grande striscione nel giorno della vittoria elettorale campeggiava in piazza del Duomo: “La Moratti, una donna fuori dal Comune”.  Fuori dal Comune venga messo insieme al razzismo e alla xenofobia, l’affarismo e la cementificazione, il corporativismo e la   corruzione, che si ritorni alla Milano della solidarietà come era una volta, purtroppo molti anni fa.

Milano è una città ricca dove vi sono 300.000 poveri; negli anni ’20, immediatamente prima dell’avvento delle squadracce fascista, c’era un sindaco medico, Angelo Filippetti, che aveva fondato i circoli rionali “Fate largo alla povera gente” e che insieme a diversi altri medici presenti in consiglio comunale aveva  dotato Milano di un sistema fognario atto a debellare le malattie infettive. Quello spirito dovrebbe ritornare per fare di Milano la città della Salute.

 

Fulvio Aurora

Medicina Democratica Milano

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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