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« L’arcangelo Raffaele, il...SOMMARIO SETTIMANALE 1/8 AGOSTO »

L’aumento del ticket scoraggerà il ricorso alle prestazioni per i soggetti meno abbienti

Post n°5054 pubblicato il 08 Agosto 2011 da cile54

Cota ha stabilito il prezzo della salute dei piemontesi

“I ticket sulle prestazioni sanitarie – sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra – sono uno strumento iniquo di compartecipazione alla spesa. Pensato negli anni ‘80 con lo scopo di regolare i consumi sanitari, il ticket si è dimostrato inefficace nel moderare i consumi inappropriati o eccessivi in quanto il suo costo grava sui pazienti che, nel mercato delle prestazioni sanitarie, sono consumatori ma non reali decisori”.  “In Piemonte da domani l’addizionale di 10 euro sarà modulata attraverso un sovra-ticket, dal valore proporzionale al valore della prestazione (da nulla per le prestazioni a più basso costo fino a 30 euro per le prestazioni più costose). I conti devono tornare: molte prestazioni a basso costo (e basso ticket) sommate a poche prestazioni a più alto costo (e alto ticket) dovrebbero comunque consentire l’incasso di circa 40 milioni per il 2011 sottratti dal Governo con la manovra finanziaria d’estate. In più il decreto attuativo nazionale impone costi più alti proprio a Veneto, Lombardia e Piemonte”.“Nell’annunciare questa novità il governatore del Piemonte ha parlato di una modalità “più equa”. In sostanza: chi avrebbe dovuto pagare di più pagherà ancora di più, anche molto di più; chi avrebbe dovuto pagare di meno continuerà a pagare poco. Cosa ci sia di equo in questa rimodulazione resta un mistero. Perché è chiaro che il prezzo delle prestazioni è indipendente dalla loro utilità, necessità o qualità, ma dipende dalla tecnologia utilizzata. L’aumento del ticket potrebbe scoraggiare il ricorso alle prestazioni per i soggetti meno abbienti (che, soprattutto gli anziani, rinunciano alle cure necessarie quando il reddito non basta), potrebbe colpire i malati più gravi (che necessitano di molti esami e di ripetuti controlli, se non ancora inseriti nelle esenzioni), forse favorirà qualche ambulatorio privato (che riuscirà a far concorrenza agli ospedali pubblici per le prestazioni)”.“Parafrasando Oscar Wilde potremmo dire che “l’economia è quella scienza che conosce il prezzo di tutte le cose e il valore di nessuna”. Nell’esempio dei ticket piemontesi l’applicazione di un principio ragionieristico dimostra la validità generale dell’affermazione. Cota ha stabilito il prezzo del ticket (rimodulandolo ma preservando il saldo dei conti), ma non ha valutato in alcun modo il suo valore: diagnosi ritardate, terapie inadeguate, ansietà evitabili non sono state valutate, ma saranno comunque pagate dai piemontesi”.

Il costo di alcune prestazioni:

costo al cittadino (ticket + sovra ticket)

DIAGNOSTICA ECOGRAFICA DEL CAPO E DEL COLLO 36,15+9,00=45,15

ECOCARDIOGRAFIA 36,15 +19,50=55,65

ECOGRAFIA DELLA MAMMELLA Bilaterale 35,90+12,30=48,20

ECO(COLOR) DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAORTICI 36,15+15,30=51,45

ECOGRAFIA DELL’ADDOME SUPERIORE 36,15+15,30=51,45

ECO(COLOR) DOPPLERGRAFIA DEGLI ARTI SUPERIORI O INFERIORI O DISTRETTUALE, ARTERIOSA O VENOSA 36,15+15,30=51,45

ECOENDOSCOPIA VIA TRANSRETTALE 36,15+15,30=51,45

COLONSCOPIA VIRTUALE CON TC con e senza mezzo di contrasto 36,15+30,00=66,15

ARTRO TC Spalla o gomito o ginocchio 36,15+30,00=66,15

SPIROMETRIA 23,25+6,00=29,25

 

L’INIQUO TICKET DI COTA DA DOMANI SARÀ FATTO PAGARE AI PIEMONTESI

 

“I ticket sulle prestazioni sanitarie  sono uno strumento iniquo di compartecipazione alla spesa. Pensato negli anni ‘80 con lo scopo di regolare i consumi sanitari, il ticket si è dimostrato inefficace nel moderare i consumi inappropriati o eccessivi in quanto il suo costo grava sui pazienti che, nel mercato delle prestazioni sanitarie, sono consumatori ma non reali decisori”.

 

“In Piemonte da domani l’addizionale di 10 euro sarà modulata attraverso un sovra-ticket, dal valore proporzionale al valore della prestazione (da nulla per le prestazioni a più basso costo fino a 30 euro per le prestazioni più costose). I conti devono tornare: molte prestazioni a basso costo (e basso ticket) sommate a poche prestazioni a più alto costo (e alto ticket) dovrebbero comunque consentire l’incasso di circa 40 milioni per il 2011 sottratti dal Governo con la manovra finanziaria d’estate. In più il decreto attuativo nazionale impone costi più alti proprio a Veneto, Lombardia e Piemonte”.

 

“Nell’annunciare questa novità il governatore del Piemonte ha parlato di una modalità “più equa”. In sostanza: chi avrebbe dovuto pagare di più pagherà ancora di più, anche molto di più; chi avrebbe dovuto pagare di meno continuerà a pagare poco. Cosa ci sia di equo in questa rimodulazione resta un mistero. Perché è chiaro che il prezzo delle prestazioni è indipendente dalla loro utilità, necessità o qualità, ma dipende dalla tecnologia utilizzata. L’aumento del ticket potrebbe scoraggiare il ricorso alle prestazioni per i soggetti meno abbienti (che, soprattutto gli anziani, rinunciano alle cure necessarie quando il reddito non basta), potrebbe colpire i malati più gravi (che necessitano di molti esami e di ripetuti controlli, se non ancora inseriti nelle esenzioni), forse favorirà qualche ambulatorio privato (che riuscirà a far concorrenza agli ospedali pubblici per le prestazioni)”.

 

“Parafrasando Oscar Wilde potremmo dire che “l’economia è quella scienza che conosce il prezzo di tutte le cose e il valore di nessuna”. Nell’esempio dei ticket piemontesi l’applicazione di un principio ragionieristico dimostra la validità generale dell’affermazione. Cota ha stabilito il prezzo del ticket (rimodulandolo ma preservando il saldo dei conti), ma non ha valutato in alcun modo il suo valore: diagnosi ritardate, terapie inadeguate, ansietà evitabili non sono state valutate, ma saranno comunque pagate dai piemontesi”.

 

Eleonora Artesio

5 agosto 2011

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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