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Maggiore accanimento contro le classi deboli a dispetto di quella parola, equità, che si è permesso di pronunciare
Post n°5598 pubblicato il 29 Novembre 2011 da cile54
Fuimmencenne…o occupiamo l’Italia?
Indegnamente prendo a prestito, leggermente modificandolo, quel grido che Edoardo De Filippo, tanti anni fa, lanciò…lanciò ai napoletani per la situazione invivibile in cui la sua città era costretta.
Ma mai grido può essere più appropriato oggi, ma non rivolto solo ai napoletani, ma a tutti noi italiani…scappiamo via !
Scappiamo via da questo paese, da questa Italia in cui ladri e papponi, banchieri e corruttori, mafiosi e camorristi, massoni e piduisti occupano ogni posto di potere e ci tolgono l’aria.
Qualcuno credeva che il Monti di turno avrebbe dato una svolta…ed in effetti l’ha data…ancora maggiore accanimento contro le classi deboli a dispetto di quella parola, equità, che si è permesso di pronunciare sapendo già dove voleva andare a parare.
E diventa ogni giorno di più impossibile vivere in questo stivale…uno stivale ormai ricoperto del fango di queste persone che si ergono a classe dirigente e continuano nel magna magna e nell’arrubba arrubba quotidiano…perché, su questo dobbiamo essere precisi, non ruba solo chi evade, corrompe o viene corrotto, ma anche chi ti permette di farlo, chi ti nomina in quei posti, chi, dopo, non ti sequestra il maltolto…ridistribuendolo a chi è stato sottratto.
E la regola nel nostro paese è sempre questa, quella del “chi ha avuto ha avuto…chi ha dato ha dato…scurdammece ‘o passato…siamo italica gentaglia”.
L’onestà di chi, con i propri sacrifici, è riuscito a comprarsi una casa, ad ottenere un lavoro, ad andare in pensione, cancellati, distrutti, mortificati, da chi prende 25.000 euro mese per dire le stesse cose di quelli che lo precedevano e fare le stesse cose di quelli che gli succederanno.
Urlare a squarciagola “vergogna” a chi questa parola non conosce, come ignora la parola dignità…è tempo perso…la feccia rimane feccia…nulla può cambiarla…neanche il sapone…
Vedere quel luogo, il parlamento, che dovrebbe rappresentare tutti noi, a cominciare dai più deboli, entusiasta, plaudente per un neo governo che si sapeva sin dai primi minuti avrebbe ulteriormente peggiorato le condizioni di vita di chi già ieri non arrivava a fine mese, fa cadere quell’ultimo invisibile velo di ipocrisia, di falsità, di parole dette tanto per dirle, che ancora legavano qualcuno ad una visione della democrazia che nel nostro paese non trova più alloggio…neanche pagandone l’ICI !
Dell’informazione meglio non parlarne…ascoltare i servi lustrare chi gli da a mangiare è un’ offesa alla nostra dignità, ai nostri sacrifici, ai nostri figli, ai nostri genitori.
Fuimmencenne…lasciamoli soli a mangiarsi l’uno con l’altro…o occupiamo questo paese…fin quando non saranno loro a fuggire…
il Pasquino 19 novembre 2011 |
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Roma, 12 maggio 1977
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