Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cile54cielostellepianetiindustriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Una scelta che calpesta ...E noi faremo come la Rus... »

Schiacciata da un muletto che non potevi saper usare perché lavoravi da soli due giorni e assunta dopo morta

Post n°5660 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da cile54

Morire di lavoro a 22 anni

 

Morire di lavoro a ventidue anni è una tragedia smisurata; scoprire venti giorni dopo che quella ragazza risulta assunta mezz’ora dopo la sua morte è inaccettabile per una società che si definisce civile.

Eppure tutto questo accade a Cavarzere, accade a Noale, accade nelle campagne del trevigiano e della bassa polesana, nel tanto decantato mitico nordest.

Accade in quella “terra di Padania” dove i suoi leghisti inventori hanno portato in palmo di mano padroni e padroncini che hanno fatto voluminose fortune grazie alla distruzione sistematica e volontaria, da parte del capitalismo, delle grandi industrie a cominciare da Portomarghera, creando un’infinità di manodopera a basso costo, non solo straniera,che si è prestata e si presta oggi ancor di più a fornire le proprie braccia, il proprio lavoro, pur di avere un salario; non importa come: se in nero, se fuori regola, se pericoloso, se precario, se poco, non importa, purché sia un salario che ti consenta di sbarcare il lunario. In questa terra veneta dove la Lega padrona e poltrona governa da oltre un decennio tutto è possibile: lavorare senza orario e fuori da qualsiasi regola contrattuale senza essere pagati per lunghi mesi, semplicemente perché sei immigrato, mentre colui che si definisce il tuo “datore di lavoro”, sfruttatore senza scrupoli, leghista doc è perfino un pubblico amministratore; e dove anche il sindacato ti invita a stare calmo, a non denunciare, altrimenti quella che chiamano “fiorente azienda artigiana” chiude i battenti e i lavoratori sono per strada; cadere da un’impalcatura di un cantiere edile, di domenica o il giorno di Natale, massacrarti o morire e tu non hai neppure un nome, perché non risulti esistere, mentre questo tuo lavoro invisibile riempie le tasche dei tuoi padroni.

Morire a ventidue anni schiacciata da un muletto che non potevi saper usare perché lavoravi da soli due giorni e risultare assunta solo dopo che hai perso la vita.

Mi chiedo, e vi chiedo, se può bastare l’indignazione di fronte a tutto questo o se non sia ora e tempo di risposte esemplari, di atti concreti che consentano un cambiamento di rotta tanto urgente quanto necessario.

Lo chiedo alla società civile, al Capo dello Stato, al premier Monti che si accinge a varare le cosiddette nuove regole del mercato del lavoro con la possibilità di licenziamento senza giusta causa, così altri nuovi disoccupati si aggiungeranno a quella schiera infinita già pronta ad entrare in quel vortice oscuro d’affari che è il lavoro clandestino, come se tutto questo potesse bloccare la crisi economica che stiamo vivendo.

Ma dove si vuol arrivare? Cosa siete diventati? In questa terra fatta di suv, di doppie e triple case, di lussuose barche ormeggiate nelle darsene, di un numero smisurato da banche e finanziarie, di società fantasma, di evasione esponenziale e di sfruttamento senza limiti, dove non c’è più spazio neppure per la pietà cristiana, tutto questo ha un nome: capitalismo! E il suo inesorabile decorso sarà solo la barbarie, ormai sotto gli occhi di tutti.

Marina Alfier

Segreteria provinciale del Partito dei Comunisti Italiani – Venezia

09/12/2011

www.liberazione.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963