Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

monellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50cile54m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0mvgallinemexirupig
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Osservatorio Indipendent...L'atto criminale di un ... »

E' nata a Napoli la Rete Europea per l'acqua bene comune, a Napoli reti e organizzazioni di 9 paesi

Post n°5680 pubblicato il 14 Dicembre 2011 da cile54

Acqua in Europa 

 

Esattamente sei mesi fa la vittoria referendaria contro la privatizzazione dell'acqua ha chiuso, nel senso comune e nell'opinione pubblica, un'intera epoca. Un'epoca che le oligarchie economiche e le loro schiere di cavalier serventi, più o meno "tecnici", sono assai restie ad abbandonare, dichiarando invece guerra al 96% di "sì" referendari in Italia e al 99% dell'umanità in genere. A giugno il popolo italiano attraverso il voto democratico - termine che suona preoccupantemente démodé - tracciava di nuovo quel confine, ormai scoloratosi, fra merci e beni comuni, fra terreno dei diritti e terreno dei profitti, fra impresa di mercato e servizio pubblico d'interesse generale. Ciò accadeva dopo troppi anni d'indottrinamento neoliberista, in cui anche a sinistra ci si era convinti che il fine d'un servizio pubblico vitale fosse generare dividendi per gli azionisti e i beni comuni dovessero servire all'accumulazione di capitale privato. Il voto è stato quindi un colpo all'ideologia neoliberista che ci ha trascinati nella crisi teorizzando la fine d'ogni controllo democratico e d'ogni intervento politico sui mercati e sulla finanza, oltre che una democrazia anoressica, ridotta a mera partecipazione elettorale su agende preconfezionate. La buona novella del referendum italiano, promosso da una coalizione tanto vasta e socialmente radicata quanto squattrinata, ha fatto il giro del mondo e di tutta Europa.

 

Il primo messaggio che è arrivato negli altri paesi è stato semplice: le privatizzazioni e il dominio dei "mercati" non sono un destino naturale né un evento trascendentale, posto al di là della capacità d'intervento degli umani mortali. L'altro messaggio recepito è che, per poter ricondurre i nostri destini a portata di mano, dobbiamo metterci assieme, unirci, costruire reti sociali ampie ed inclusive. Dietro la vittoria referendaria, infatti, vi è un lungo processo molecolare che ha compattato, attorno all'acqua simbolo dei beni comuni, una miriade di soggetti locali e nazionali. Reti in grado d'elaborare proposte concrete, che consentano ai movimenti di "farsi direttamente legislatori". In Italia prima abbiamo usato lo strumento delle leggi d' iniziativa popolare, poi il referendum.

 

Possiamo tentare qualcosa di simile in Europa? Costruire un'alleanza sociale che, nel continente, sottragga l'acqua alla mercificazione, riaprendo così l'intero orizzonte dei beni comuni? A Napoli -unica città italiana che ha appena ripubblicizzato il servizio idrico, mostrando che ciò è ben possibile- sabato 10 e domenica 11 movimenti, sindacati, organizzazioni ambientaliste e molti altri soggetti sociali di tutta Europa si sono dati appuntamento, su invito del Forum italiano, per dar vita ad una rete continentale per l'acqua e per scrivere assieme un "manifesto" che fissi gli elementi condivisi, gli obiettivi e gli strumenti per realizzarli.

 

Perchè questa accelerazione, per un movimento che non scopre certo oggi l'impegno internazionale? Perchè allargare all'Europa il campo d'azione quotidiana, attraverso la creazione d'una rete stabile? In positivo la risposta è da ricercare nella vittoria italiana, in quella di un analogo referendum a Berlino e nei processi di ripubblicizzazione in Francia: i tempi per questo salto sono maturi. Ma la risposta è anche da ricercare nella crisi stessa. La Bce e la commissione europea, apertamente ridottesi a portavoce del potere finanziario, sono oggi una temibile minaccia per i beni comuni. Tuttavia l'Europa è, al contempo, anche la soluzione: non c'è salvezza senza Europa perchè il capitale si muove, ancor più potentemente che in passato, in una dimensione sovranazionale. Se non ci poniamo con efficacia a questa altezza, consci che nessun soggetto sociale, per quanto forte, è di per sè autosufficiente, e consci che la dimensione locale o nazionale non basterà ad arginare l'attacco del grande capitale ai beni comuni, ci troveremo più deboli e presto travolti dall'assalto della finanza globale, con il contorno di leggi nazionali e direttive europee privatizzatici. I beni comuni sono in pericolo - l'esperienza insegna come ad ogni attacco speculativo segua un ciclo di privatizzazioni e di saccheggio del patrimonio pubblico- ma allo stesso tempo sono anche la via maestra per l'uscita dalla crisi: sono una solida base di ricchezza collettiva che, se governata in modo partecipativo, non solo garantisce a tutti l'accesso a beni fondamentali, non solo ci traghetta al di là dell'eteronomia oligarchica in cui siamo immersi, ma può costituire anche il fondamento di un'altra economia, sociale e solidale. Un'economia della condivisione e della cooperazione anziché della competizione.

 

La nascente rete europea sceglierà così un cammino che appare quasi rivoluzionario, con i tempi che corrono, ossia quello della democrazia. Mentre il capitalismo finanziario accentua quei caratteri elitisti e mercatisti che costituiscono il vizio d'origine dell'Europa che conosciamo -come mostrano il referendum greco "negato", la lettera della Bce all'Italia e il tentativo di svuotare il referendum italiano appena vinto- di contro, come movimenti per l'acqua, risponderemo utilizzando per primi l'Iniziativa dei Cittadini Europei (attivabile con un milione di firme da raccogliere in almeno 7 paesi). L'Ice è il primo timido strumento di partecipazione democratica introdotto finalmente nell'Unione: dalla primavera del 2012 permetterà ai cittadini di spingere la Commissione a legiferare secondo la volontà indicata dal popolo europeo. Il nostro fine, ambizioso, è dar inizio a Napoli ad un percorso politico e culturale che porti dall'acqua e dai beni comuni fino a ridisegnare interi pezzi della fisionomia dell'Unione e delle politiche europee. Dal referendum italiano alle piazze degli indignados la richiesta di attivare forme di democrazia diretta sta attraversando il continente. Ad una finanza che vorrebbe sciogliere il popolo e governarci direttamente, risponderemo avviando una campagna che recupererà pezzi di quella sovranità che ci è stata sottratta, per farci direttamente legislatori e artefici di un'altra Europa.

 

Tommaso Fattori

Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua.

12 dicembre 2011

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963