Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

industriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50cile54m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0mvgalli
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Strano che nessuno ricor...Con la scomparsa del wel... »

Enza Cappuccio, 33 anni, era cieca, aveva sei figli, soprattutto aveva solo 33 anni, tutti di maltrattamenti e sofferenze

Post n°5866 pubblicato il 20 Gennaio 2012 da cile54

La diretta responsabilità della politica nel reiterarsi del crimine

Nessuno si è accorto prima, nessuno poteva denunciare grazie ad un legge che demanda alla querela il perseguimento di un reato contro la persona.

 

Forse Enza avrebbe voluto, ma era materialmente cieca: la sua morte è il solito epilogo (l’ottavo in famiglia, e il decimo femminicidio tra i casi “riportati” dalla stampa nella prima metà del gennaio 2012), in un paese che ancora considera un’ opinione il male fatto alle donne.

 

Enza era cieca davvero, ma molte donne continuano ad essere accecate dalla promessa di altre percosse, ammutolite dall’irrisione e dal ricatto dell’indigenza. Sono accecate non da se stesse ma dalla mancanza di sostegno, tacciono sperando di cavarsela di nuovo, e considerare il male meglio del peggio che si prospetta, in un paese che le vuole comunque a casa. Le botte e gli stupri sono il preludio alla morte, ma in qualche modo appaiono come un’alternativa.. Anche chi sta per essere rapinato tace sperando di scamparla. Ma in quel caso chi altro vede e non interviene, anche per la legge e non solo umanamente, commette un reato.

 

Nessuno nega più, a parole, la diretta responsabilità della politica nel reiterarsi del crimine che in assoluto uccide ed invalida le donne più di ogni malattia. Ormai nessuno più sostiene, a parole, il carattere privato dei delitti come quello dell’uccisione di Enza.

 

Nei fatti, invece, il femminicidio è ancora trattato come un delitto di scarsa pericolosità sociale, come un elemento fisiologico inevitabile nei rapporti umani, come un incidente o una colpa della vittima. È vero finchè le cose stanno così, con nessun contrasto efficace, con la delega completa alla discrezionalità dei capi famiglia, con nessuna attenzione all’occupazione femminile, con lo sbandieramento di immagini femminili inventate e denigratorie, il femminicidio sarà normale ed inevitabile per lo Stato. Per noi, invece, ogni vita di donna persa è un universo stappato al futuro e all’armonia della convivenza possibile.

 

Dire basta è ormai retorica, non lo facciamo più noi femministe, smetta di dirlo qualche parlamentare o ministro e faccia piuttosto quel qualcosa che indichiamo da anni.

 

Il potere politico, anche al minimo storico del suo prestigio, è quello chiamato a fare gesti concreti: dai comuini fino al Governo centrale. Noi non aspettiamo, le nostre reti fanno già più del possibile, ma pretendiamo la nostra parte di cittadinanza, libere dai ricatti e dalle leggi mal fatte tese a zittire noi tutte e a farci sentire la sopravvivenza come un dono.

 

Le donne dell’UDI di Napoli

 

N.B.-Il TG Regionale della Campania, prima di parlare della vittima, ha parlato del degrado nel quale viveva. Alla facile retorica giornalistica opponiamo la nostra “cronaca vera”: il benesse come il degrado possono essere parte dei diversi contesti dei delitti, ma la costante del femminicidio è quella degli autori. Gli assassini sono tutti uomini che nel commettere il delitto sono certi di essere padroni della vita delle donne. • Ilaria Palummieri 21 anni, uccisa a Milano dall’ex fidanzato a Luglio 2011, era un’allieva modello • Annunziata Romeo, 66 anni, uccisa materialmente dal figlio(che aveva un decreto di allontanamento dalla madre) con l’aiuto del padre il 22 Luglio 2011, era una normale anziana pensionata • Grazyna Tarkowska, 40 anni uccisa il 9 dicembre 2011 dal marito, era una donna normale • Antonella Riotino 20 anni, uccisa dal fidanzato a Putignano il 5 Gennaio, era una donna con un dignitoso tenore di vita • Stefania Mighali, uccisa il 12 gennaio a coltellate dal marito, che ha poi incendiato l’appartamento sterminando l’intera famiglia, viveva in un ambiente normale • Sharna, 18 anni e uccisa il 13 gennaio, voleva costruirsi un futuro in Italia.

 

Ci fermiamo qui e le prime storie del 2012, di cui sappiamo, sono di più, e sono certamente di più quelle che non conosciamo e quelle che ancora si stanno preparando nel silenzio del ricatto e nella disperazione della mancanza di sostegno e prospettive.

 

Udi Napoli

16 Gennaio 2012

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963