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Pedofilia, Cei: "I vescovi non hanno l'obbligo di denunciare i casi di abuso". I panni sporchi si lavano in famiglia
Post n°6407 pubblicato il 23 Maggio 2012 da cile54
MA GUARDA UN PO'!!!!!!!!!!!
In Italia sono 135 i casi di pedofilia tra il clero e riguardano il periodo 2000-2011. Sono emersi nell'ambito di una ricognizione effettuata dalla Cei in vista della pubblicazione delle Linee guida. “Di questi casi - ha spiegato Monsignor Marinao Crociata, segretario cei - 77 sono le denunce che risultano alla magistratura, 22 sono stati condannati in primo grado, 17 in secondo, 21 hanno patteggiato, 12 i casi archiviati, 5 assolti”. I vescovi, come possiamo apprendere dalla legge nelle Linee guida della Cei rese note oggi “sono esonerati dall'obbligo di deporre o di esibire documenti in merito a quanto conosciuto o detenuto per ragione del proprio ministero”. “Eventuali informazioni o atti concernenti un procedimento giudiziario canonico - continuano le indicazioni Cei - possono essere richiesti dall'autorità giudiziaria dello Stato, ma non possono costituire oggetto di un ordine di esibizione o di sequestro”. “L'affermazione presente - aggiunge il documento - nella 'Guida alla comprensione delle procedure di base della Congregazione per la dottrina della Fede riguardo alle accuse di abusi sessuali e poi ripresa nella Lettera circolare della stessa Congregazione del 3 maggio 2011, secondo la quale 'va sempre dato seguito alle disposizioni della legge civile per quanto riguarda il deferimento di crimini alle autorità preposte, senza pregiudicare il foro interno sacramentale, deve essere intesa in linea con quanto previsto dal diritto italiano”. "Nell'ordinamento italiano il vescovo, non rivestendo la qualifica di pubblico ufficiale né di incaricato di pubblico servizio, non ha l'obbligo giuridico di denunciare all'autorità giudiziaria statuale le notizie che abbia ricevuto in merito ai fatti illeciti» di pedofilia. Nel caso in cui per gli illeciti riguardanti presunti casi di pedofilia commessi da membri del clero “siano in atto indagini o sia aperto un procedimento penale secondo il diritto dello Stato, risulterà importante la cooperazione del vescovo con le autorità civili, nell'ambito delle rispettive competenze e nel rispetto della normativa concordataria e civile". |
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