Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cielostellepianeticile54industriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Dove sta scritto che la ...E’ successo a tante, tan... »

Nella Val Susa dei NO TAV, decine di studenti medi hanno raggiunto Chiomonte per sperimentare un diverso modo di vivere

Post n°6555 pubblicato il 23 Giugno 2012 da cile54

Nella libera repubblica è scoppiata l’estate

 

«La grigliata è per cento persone: quanti chili di melanzane ci serviranno?» Il ragazzino quindicenne, grembiule da cucina e coltellaccio in mano sgrana gli occhi guardando la montagna di verdure che presto comincerà ad affettare.

Benvenuti nella libera repubblica della val Susa. Da giorni si lavora per organizzare al meglio quella che sarà una lunga estate calda. Si comincia dal campeggio dei ‘piccoli’. Decine di studenti medi hanno raggiunto Chiomonte e si sono installati, tende, sacchi a pelo e tanta buona volontà, a poche centinaia di metri dai cantieri presidiati da corpi militari e di polizia di ogni tipo. «Non è stato facile convincere i nostri genitori a farci rimanere anche la notte – dice qualcuno – ma alla fine l’abbiamo spuntata». A preoccupare i genitori, come conferma una mamma della valle, non sono i ragazzi quanto piuttosto le forze dell’ordine. «Non si sa mai», dice una signora che alla fine ha optato per lasciare andare la figlia chiedendo ai ‘più grandi’ di «buttare un occhio».

I ragazzi sono qui in valle, in questo bellissimo paesaggio a cercare di raccapezzarsi con pentole, salsicce, legna, la pasta che «per favore, non colla come ieri sera», la pulizia dei bagni, l’assemblea di gestione. Per questi ragazzi e ragazze la val Susa rappresenta un’avventura, la possibilità di praticare l’autorganizzazione che hanno cominciato ad assaggiare durante l’anno scolastico appena concluso con le prime occupazioni e le manifestazioni.

Ordine del giorno

Il morale è alto, nonostante la prospettiva di una pasta per cento persone. C’è la divisione dei compiti decisa nella quotidiana assemblea di gestione che i ragazzi, dotati di I-pad dove annotare ordine del giorno e documenti – organizzano con grande serietà.

I “vecchi” no Tav guardano a distanza, con un certo giustificato compiacimento, questo via vai di ragazzini: in fondo, oltre a bloccare i lavori del Tav hanno raggiunto un altro grande obiettivo. Sono diventati punto di riferimento per tanti, grandi e meno grandi, che guardano alla val Susa non solo come a una grande lotta di popolo, di comunità, ma anche, per dirla con la giovane addetta al sugo, «alla conferma che un altro modo di vita, un altro modello di sviluppo, è possibile».

Infatti in val Susa si continuano a sperimentare pratiche di un vivere diverso, dove al centro c’è la persona. Una sfida affascinante che è solo all’inizio perché, come dicono i più ottimisti (forti anche di una decennale esperienza politica), da quest’autunno «dovremmo rimboccarci le maniche per dimostrare sul campo che quello che proponiamo è sì ambizioso, ma praticabile».

Perché non c’è dubbio che la lotta contro l’alta velocità ha cambiato la comunità, le relazioni tra la gente della valle, ma anche le relazioni della gente della valle con gli altri. E ha cambiato anche quanti attorno alla lotta e al movimento no Tav gravitano.

«Niente sarà come prima», non è solo uno slogan, ma la consapevolezza che la valle si è trasformata diventando paradigmatica di come, a partire da una lotta legittima di un territorio che rifiuta di soccombere alle logiche e speculazioni di chi vorrebbe imporre (sostenuto dalla quasi totalità dei partiti tradizionali e meno tradizionali) con la forza (e l’esercito “gentile concessione” dei governi di destra e di sinistra indifferentemente) un modello di sviluppo che ha al centro il profitto pochi e la devastazione per molti, territorio compreso.

Un sogno molto più ampio

Discutono anche di questo i giovani studenti medi impegnati nel campeggio no Tav, il primo per molti di loro. I valsusini hanno detto no e hanno saputo rispedire al mittente l’accusa di nimby e localismo. La lotta contro il Tav parte da un territorio preciso e definito ma “sogna” e agisce per un territorio, per uno spazio ben più ampio. Questo hanno colto le migliaia di persone che da tutta Italia e dall’estero da anni ormai arrivano in val Susa per essere al fianco del movimento no Tav.

Il campeggio si anima, la grigliata è a buon punto, il gruppo fa il soundcheck. I ragazzi concordano una nuova “battitura”, un’azione di disturbo. Alla sera tutti alle reti del cantiere a fare più rumore possibile, per ribadire che la val Susa il Tav non lo vuole. Arrivano anche i valligiani all’ora di cena. C’è una coppia di mezza età che improvvisa un banchetto dove si vendono magliette e zainetti no Tav. Una birra offre la scusa per raccogliere le prime impressioni dei ragazzi. Gli accenti sono vari, Torino, Bologna (un gruppetto è arrivato strappando un passaggio ai valsusini che rientravano dopo essersi recati nelle zone colpite dal terremoto in Emilia per portare sostegno e viveri ai terremotati), Roma, Palermo.

Alle richieste, giunte da più parti, di sgomberare il campeggio i no Tav rispondono con un weekend di lotta.

Domani sera dopo la cena, a Susa, assemblea dal titolo «C’è lavoro e lavoro». Sabato dibattito, cena e ancora iniziative e azioni di lotta. Domenica sarà dedicata alla sistemazione dell’area del campeggio e alle 18 passeggiata attorno alle recinzioni del cantiere.

L’estate no Tav è cominciata.

Orsola Casagrande

21/6/2012 www.ilmanifesto.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963