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Gli psicologi: avvertiamo una inquietudine diffusa, sottile, pericolosa. Le famiglie temono di stare sulla soglia del baratro

Post n°6796 pubblicato il 14 Agosto 2012 da cile54

Italiani nell'inquietudine, serve un "Salvaitaliani". Nei primi sei mesi del 2012 più di trenta casi di suicidi

Salvaitalia? Oggi arriva con forza la necessità di "salvare gli italiani". A dichihararlo è Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi.

"L'allarme - sostiene - viene rilanciato da più parti come da associazioni del volontariato, degli artigiani, degli imprenditori. L'attenzione - spiega - torna alta sul fenomeno dei cosiddetti suicidi economici, una lunga lista di vittime della crisiche si abbatte sulla vita reale. Un fenomeno, questo, tristemente tipico dei periodi di difficoltà economica e che secondo dati recenti è cresciuto negli ultimi due anni di quasi il 25%: solo nei primi sei mesi del 2012 si sono già registrati più di trenta casi di suicidi".

E se questi numeri dovessero crescere ancora? "Se questi numeri - continua - rappresentano lo spaccato estremo e definitivo di un disagio che una persona non è in grado di sopportare, altre e altrettanto profonde sono le inquietudini che vediamo serpeggiare nell'animo e nei pensieri delle persone: si insinua il dubbio, la paura, l'ombra che porta a temere che qualcosa di grave e per certi versi irreparabile ed irreversibile possa capitare a ciascuno di noi: la crisi può colpire anche me". "I segnali - dichiara lo psicologo - ci sono: l'eliminazione progressiva del superfluo quotidiano, ma anche la constatazione che i risparmi si assottigliano, che il valore della propria casa, magari di poco, si riduce''. Ma non è finita. "I negozi del quartiere che scompaiono, il posto di lavoro che potrebbe diventare pericolante - aggiunge Palma - La tentazione, specialmente dei cittadini di ceto medio (alto e basso), è quella di girare la testa dall'altra parte, ma il tarlo resta: non può che essere così, sentendo ogni giorno di rischio Grecia, rischio Spagna, e di euro appeso a un filo. Il tormento - sostiene - è quotidiano: spread a cinquecento, contagio imminente, baratro senza fondo, fine delle certezze individuali cosi' come di quelle collettive". "Dal nostro osservatorio - dice ancora il presidente degli psicologi italiani - avvertiamo una inquietudine diffusa, sottile, pericolosa: quella di che non sta (ancora) malissimo, ma che sa (o teme) di essere sulla soglia del baratro, vero o temuto: aziende in ristrettezze improvvise, mobilità, prepensionamenti: parole che per molti non sono più una lontana ipotesi per conoscenti sfortunati da consolare". "Forse - osserva - più grave la situazione della vasta platea dei quasi cinque milioni tra professionisti e lavoratori autonomi intellettuali stremati dal precipitare della crisi su una situazione già difficile: pagamenti fermi, investimenti a zero, burocrazia ora piu' che mai insopportabile". "L'affanno - spiega - sempre piu' spesso sembra prendere il sopravvento: accorparsi, dividere le spese, non mollare. L'agiata precarietà intellettuale degli anni passati che sfuma tra rimpianti e rimorsi". "La gente - continua Giuseppe Luigi Palma - si chiude in casa, uomini e donne; molto di piu' uomini che vivono il loro default come un'onta e una vergogna - di seconda e terza eta', sono terrorizzati per figli e nipoti: serpeggia, rabbia, desolazione, ansia repressa. I sensi sono tutti concentrati sull'allerta che puo' evitare la caduta, il tonfo, il film dell'orrore del restare al verde e vedere il segno meno del proprio conto in rosso". "Non sarà un bel settembre, quello che verrà - conclude - sembra quasi che il cuore e l'animo dei cittadini non riesca a (ri)sollevarsi. Monti pensando allo spread e al debito ha varato il SalvaItalia, ora servirebbe davvero un Salva Italiani".

13 agosto 2012

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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