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Intervista a Mariangela Lamanna, Vice Presidente del Comitato 16 novembre. Sono già quarantotto ore di sciopero…

Post n°6997 pubblicato il 24 Ottobre 2012 da cile54

Per i disabili gravi continua lo sciopero della fame. "Meglio morire affamati che distrutti da questo governo"

Benché la stampa nazionale abbia preferito tacere la partecipazione del Comitato 16 novembre Onlus al No Monti Day dando rilevanza solo allo sciopero della fame in atto dal 21 ottobre, saranno proprio loro ad aprire il corteo: i disabili gravissimi di tutta Italia.

Sono quelli del Comitato 16 novembre Onlus, attivi dal 2010, che dal 2012 hanno costituito un’Associazione per rappresentare non solo gli ammalati di Sla ma anche quelli di tutte le patologie gravi che portano i soggetti stessi a una totale non autosufficienza.

Il comunicato stampa divulgato dall’Associazione prima di avviare lo sciopero della fame contro il governo e la maggioranza che lo sostiene è stato chiaro: “Questo governo pare voglia giocare a nascondino, sostenuto da una maggioranza che nulla obietta. I partiti che sostengono questo governo si trincerano davanti all’ineludibile fatalismo di votare tutti i tagli propostisenza reagire ai tagli orizzontali e senza proporre una sacrosanta patrimoniale con convinzione. E’ Giunta l’ora di dire basta a questi provvedimenti”.

Incontriamo Mariangela Lamanna, Vice Presidente del Comitato 16 novembre.

Sono già quarantotto ore di sciopero…

Sì, sono 50 i disabili gravi e gravissimi che hanno iniziato lo sciopero della fame e se ne stanno aggiungendo altri. Un disagio chiaramente espresso dalle loro stesse dichiarazioni: "Meglio morire affamati che distrutti da questo governo”. Siamo, peraltro, sbalorditi dal comportamento del presidente dell’Aisla, Mario Melazzini, che, diventato Assessore alla Sanità in Lombardia nella giunta Formigoni, non ha speso una parola né di dissenso né di solidarietà per i malati in sciopero.

Il governo ha scelto di dedicare parte dei 658milioni dell’art. 23 comma 8 alla non autosufficienza, in particolare ai disabili gravi e gravissimi. Veniamo al centro del problema però.

Attualmente non esiste un piano organico per la non autosufficienza. Siamo stanchi di conoscere ministri. Aspettiamo di essere convocati per discutere su un vero piano, finché non avverrà lo sciopero continuerà ad oltranza.

Vuol dire che i disabili non sono intenzionati a interrompere lo sciopero?

Esattamente. Per gli scioperanti domani si arriverà al 30% di riduzione dell'apporto calorico, per ora solo qualche abbassamento di pressione, fra qualche giorno ci saranno scompensi importanti. Se non verremo convocati con i tre ministeri, Salute-Economia-Politiche Sociali, organizzeremo un presidio con lo sciopero della fame. Gli scioperanti sono tutti con patologie neurodegenerative progressive: SLA, distrofia muscolare e sclerosi multipla. Molti sono allettati, paralizzati con tracheostomia e PEG, vivono collegati a macchine salvavita.

Qual è dunque la vostra proposta e la reazione del Comitato di fronte alle scelte del Governo?

Abbiamo un progetto, “Restare a casa”, con richieste economiche più basse. Si tratta di 20.000 euro l’anno per ogni famiglia con disabile gravissimo, considerando che, per ogni malato grave si spendono almeno 3, 4.000 euro al mese. Si tratta di un progetto organico, a costo zero, che muove 1.650 milioni e crea circa 90.000 di posti di lavoro.

Intanto il 27 sarete in prima fila per il No Monti Day…

Sì, in questi giorni siamo bombardati di telefonate, forse non credevano che potessimo attivare questo sciopero della fame. Noi lo abbiamo fatto e il 27 saremo in prima fila contro Monti e la sua politica economica e sociale, per dire no ai tagli che stanno massacrando l’Italia.

i.b.

23/10/2012 www.controlacrisi.org

 
 
 
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Roma, 12 maggio 1977

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