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Il ministero e l'Ispra aggiornano l'inventario nazionale degli stabilimenti a rischio. Ma d'interventi manco l'ombra
Post n°7957 pubblicato il 07 Luglio 2013 da cile54
L'Ispra censiscele industrie pericolose: 1.142 in Italia, 25% Lombardia In Italia ci sono 1.142 stabilimenti a rischio di 'incidente rilevante' (Rir), tipo ''Seveso'', di cui oltre il 50% in sole quattro regioni del nord Italia: Lombardia (25%), Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. Questa la mappa delle industrie pericolose nel nostro Paese contenuta nel rapporto realizzato dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e dalministero dell'Ambiente, da oggi online sul sito dell'Ispra. Una consistente presenza degli stabilimenti ''Seveso'' - prosegue il report - si rileva anche in alcune regioni del centro-sud, come Sicilia, Lazio e Campania(ciascuna con poco pił del 6%), Toscana (circa 5%), Puglia e Sardegna (circa4%); la regione con il minor numero di stabilimenti Rir e' la Valle d'Aosta con 6 stabilimenti. Il totale dei comuni interessati sono 756, pari al 9%. A Ravenna ci sono 26 stabilimenti, a Venezia 15, poi Genova con 14, Trecate (10), Napoli, Livorno e Brindisi (9), Brescia, Filago e Roma (8). Le industrie pericolose sono assenti solo nella sola provincia di Macerata. Aree di particolare concentrazione sono vicino ai poli petrolchimici, come per esempio Trecate (nel Novarese), PortoMarghera, Ravenna e Ferrara, Gela, Priolo a Siracusa, Brindisi, Taranto, PortoTorres (Ss) e Sarroch (Ca). Il ministero e l'Ispra hanno aggiornato l'inventario nazionale degli stabilimenti a rischio con una rete di informazioni che vengono anche dai gestori degli stabilimenti rientranti nella direttiva 'Seveso', dal ministero dell'Interno, dai Vigili del Fuoco, e dalle prefetture. 06/07/2013 www.liberazione.it |
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Roma, 12 maggio 1977
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