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I profitti per gli azionisti da una parte, la tutela dell’ambiente, della salute e la salvaguardia dei beni comuni dall’altra

Post n°8066 pubblicato il 29 Agosto 2013 da cile54

L'inceneritore di Parma: una pagina nera per la città

L’attivazione dell’inceneritore di Parma, prevista per oggi, mercoledì 28 agosto, segnerà una pagina nera della storia della città, nera di fumo per la precisione. L’accensione del forno, non è una calamità naturale inevitabile, ma è il risultato di precise decisioni politiche alle quali corrispondono precise responsabilità. Responsabile è l’amministrazione provinciale a guida PD, che ha voluto l’ecomostro e ne ha ostinatamente perseguito la realizzazione. Responsabili sono le passate pessime amministrazioni comunali, con il duo Ubaldi-Vignali. Responsabile è la giunta Pizzarotti, che, dopo aver vinto le elezioni promettendo la chiusura dell’impianto, si è ingabbiata nell’esclusiva sterile ricerca di cavilli burocratici. L’amministrazione grillina chiudendo ogni spazio di dialogo con cittadini, associazioni, partiti e movimenti ha sferrato un duro colpo all’ampio fronte di opposizione al folle progetto. L’amministrazione comunale a 5 stelle si è rivelata incapace di porre una reale ed efficace opposizione a quei poteri forti che, alla ricerca di facili profitti, da sempre spingono per la realizzazione dell’ecomostro. Come sempre profitti per pochi, danni per molti. Dove è la rivoluzione a 5 stelle? Tante promesse in campagna elettorale, tanto fumo negli occhi (è proprio il caso di dirlo) per poi fare spallucce una volta eletti. Questa sarebbe la nuova politica?

 A questo si aggiunge, ci spiace ricordarlo, il silenzio assordante dell’Associazione Gestione Corretta Rifiuti (GCR), succube del partito di maggioranza in consiglio e colpevolmente lontana dalle piazze in quest’ultimo anno. Silenzio interrotto solo dalle mobilitazioni indette dal comitato No Termo, sceso in piazza il 15 giugno. Come Giovani Comunisti/e eravamo e siamo al fianco di movimenti, associazioni e cittadini, lungo le strade della città per provare a tenere vivo, ancora una volta, il fronte di lotta ad un ecomostro che andava e va fermato. Eravamo in tanti in piazza in quella manifestazione colorata per gridare ancora una volta “No all'inceneritore!”. Ribadiamo ancora qui, oggi, la nostra netta contrarietà all’attivazione dell’inceneritore di Ugozzolo. Restiamo convinti della necessità di fermare quest’opera, della necessità di rilanciare tutte quelle iniziative che si muovono nella prospettiva di una città a Rifiuti Zero, subito.

 Questa momentanea sconfitta per il movimento di opposizione al forno nel suo complesso deve fare riflettere. Ancora una volta occorre una visione di ampio respiro, una più matura consapevolezza che unisca le rivendicazioni di tutela dell’ambiente e della salute ad una visione più complessiva di società. Per Iren, l’incenerimento è un affare milionario, per i cittadini di Parma e per i loro figli è una seria minaccia. Il nodo è tutto qui. Sono questi gli interessi che confliggono: i profitti per gli azionisti di Iren da una parte, la tutela dell’ambiente, della salute di un’intera comunità e la salvaguardia dei beni comuni dall’altra. La capacità di schierarsi apertamente da quest’ultima parte, senza se e senza ma, rende e renderà efficace la lotta al forno e a questo fallimentare, dannoso e criminale modello di gestione dei rifiuti“.

Confermiamo dunque la nostra ferma presa di posizione contro l’inceneritore e contro chi volutamente impedisce una gestione dei rifiuti alternativa.

I/Le Giovani Comunisti/e di Parma

28/08/2013 www.liberazione.it

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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