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Con la Cassa Depositi e Prestiti, ancora una volta si permette alle banche un enorme , facile e sicuro guadagno
Post n°8075 pubblicato il 01 Settembre 2013 da cile54
CDP : Il babbo natale delle banche Tra il 2006 e il 2011, il valore dei mutui ipotecari era di 55 miliardi dieuro annui. Tale valore è sceso a 26 miliardi nel 2012, paralizzando di fattoil mercato immobiliare. Con l’approvazione in questi giorni del nuovo “PianoCasa” da parte del Governo, scende in campo ancora una volta la Cassa Depositie Prestiti, che con uno stanziamento di 4 miliardi di euro interverrà perfavorire l’erogazione di mutui alle famiglie. Il vizio di fondo delragionamento sta nella determinazione della causa della paralisi del mercatoimmobiliare, che, essendo dovuta, secondo il Governo, alla scarsa disponibilitàdi liquidità delle banche, necessita di una forte iniezione di carburante daparte di Cassa Depositi e Prestiti. Peccato che con le operazioni dirifinanziamento da parte della Banca Centrale Europea tra fine 2011 e fine2012, le banche dell’eurozona siano state già rifocillate con ben 1000 miliardidi euro e che questi fondi (con interessi all’1%), invece di essere utilizzatiper riaprire i rubinetti del credito, siano serviti all’acquisto dei titoli distato (con interessi al 6%) permettendo alle banche un enorme , facile e sicuroguadagno. La verità è che oggi le banche italiane, pur potendo finanziarsi suimercati, preferiscono non farlo, creando la paralisi del sistema creditizio alpreciso scopo di far intervenire il “babbo natale” della situazione : CassaDepositi e Prestiti, ovvero il risparmio postale dei cittadini. E’ quantosuccede da tempo sia per quanto riguarda le Piccole e Medie Imprese, sia per quantoriguarda gli aiuti alle popolazione vittime del terremoto: sui giornalileggiamo che Cdp eroga aiuti alle une e alle altre, quello che di fatto avvieneè che Cdp eroga aiuti a tasso basso di interesse alle banche, le quali giranogli aiuti a tasso di interesse più alto ai destinatari, realizzando profitti dauna semplice e garantita partita di giro. Con il nuovo “piano casa”, i mutuiconcessi dalle banche per l’acquisto della casa avranno la garanzia di CassaDepositi e Prestiti, la quale potrà anche acquistare obbligazioni bancarienell’ambito di operazioni di cartolarizzazione di crediti derivanti da mutuigarantiti da ipoteca su immobili residenziali. Detta in altri termini, lebanche potranno liberarsi dei vecchi prestiti, trasformandoli in prodotti finanziaridei quali Cdp garantirà l’acquisto. Su scala enormemente ridotta, è lo stessoprocesso che ha innescato negli Stati Uniti la crisi dei mutui subprime nel2007-2008. Il nodo di fondo è tuttavia un altro. Il mercato immobiliare nelnostro Paese non è bloccato per una vera o presunta crisi di liquidità dellebanche; è fermo perché le politiche di austerità dei governi di “larghe intesee stretto consenso” hanno drasticamente ridotto le capacità di reddito e diacquisto delle famiglie, oltre ad aver reso “non bancabili” milioni di nuovidisoccupati e precari. E non saranno certo i 200 milioni –bontà loro- previstidal suddetto piano per rendere più sostenibili gli oneri del mutuo edell’affitto a risolvere il problema. Che da qualunque parte lo si prendariporta al medesimo nodo di fondo : la società deve essere messa a disposizionedella finanza o quest’ultima deve servire alla società? Se vale la seconda,alcune misure di rivoluzionario buon senso diventano sempre più ineludibili: ilcontrollo dei capitali finanziari, la riappropriazione sociale della CassaDepositi e Prestiti, la nascita di una banca pubblica per gli investimenti, lafuoriuscita dalle politiche di austerità. In una parola, la democrazia. Marco Bersani 30/8/2013 www.ilmanifesto.it |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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