Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

nomadi50cile54cielostellepianetiindustriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Femminismo e psicoanalis...SOMMARIO 22/30 SETTEMBRE... »

Ieri i dati diffusi al convegno su “Salute e Ambiente. Lavoro nella città dell’acciaio” dell'Ordine dei Medici

Post n°8150 pubblicato il 30 Settembre 2013 da cile54

Ilva, i dati parlano chiaro: disastro per tre generazioni

Per il Gruppo Riva la prossima settimana iniziera' con un bilancio a metà, la riapertura lunedi' delle sette aziende di Riva Acciaio sparse tra Lombardia,Veneto e Piemonte i cui 1.400 dipendenti erano stati messi in liberta' ventigiorni fa dopo l'ampliamento dei sequestri di beni e liquidita' disposti dalla magistratura di Taranto nell'ambito dell'inchiesta, ormai al capolinea, per disastro ambientale a carico dell'Ilva. Un segno di disgelo nei rapporti tra ilgruppo imprenditoriale lombardo e i magistrati, anche se la situazione restacomplicatissima perche' le vicende giudiziarie di Ilva e Riva Fire, la holding che la controlla, da mesi si intrecciano. Lo stabilimento Ilva di Tarantocontinua a produrre, grazie alla legge 231 del dicembre 2012, che ha 'bypassato' le decisioni dei magistrati e ha trovato conforto di costituzionalita' dalla Consulta. Da pochi giorni, poi, pende la mannaia dell'Ue, sul punto dispedire una lettera formale che apre la procedura di infrazione contro il governo per non aver difeso salute e ambiente e, soprattutto, per non aver controllato e sanzionato l'Ilva.

Oggi a Taranto sull’Ilva è stata una giornata di protesta e anche di amara riflessione. Una protesta originale che ha visto il “traino” a nuoto di unaimbarcazione con dentro un centinaio di bambini. A cimentarsi, Alessandro Marescotti, presidente del Fondo Antidiossina onlus, e Giuseppe D'Andria chehanno voluto dedicare questa loro fatica “al futuro di Taranto”. Un percorso breve, dal centro del Mar Grande di Taranto sino alla fine del canale navigabile (stazione torpediniere) in prossimita' del ponte girevole, ma denso di significati.

 Ieri i dati diffusi al convegno su “Salute e Ambiente. Lavoro nella città dell’acciaio” (organizzato dall'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Taranto e Brindisi), intanto, hanno messo in luce sia compromesso questo futuro e quanto ci sia ancora da lavorare. Secondo i medici anche se l'Ilva dovesse spegnersi in questo momento i tarantini continueranno a pagare conseguenze sanitarie almeno per le prossime tre generazioni. In cinque anni nella 'città dei due mari' oltre ai casi di infertilità sono cresciuti del 70% i ricoveri per malattie del sistema nervoso. E, nelle aree Paolo VI e Tamburi, interessate dalle emissioni nocive, iricoveri per tutte le cause sono doppi che per i quartieri meno colpite dalle emissioni nocive. Il quadro emerso dal convegno "Salute, Ambiente, Lavoro nella citta' dell'Acciaio", che si e' tenuto oggi a Taranto, e promosso dagli ordini dei medici di Taranto e Brindisi, non promette nulla di buono. Poi, ci sono i tumori. Sono 22.500 gli abitanti di Taranto che, in questo momento - e' stato sottolineato - rischiano di ammalarsi di cancro. ''I dati sugli effetti dannosi dell'inquinamento che incidono sull'infertilita' sono allarmanti. Urge istituire un osservatorio epidemiologico'', dice la ginecologa Raffaella Depalo, dell'Unita' di Fisiopatologia Riproduzione Umana Policlinico di Bari.Da una ricerca e' emerso che una coppia su 4 nell'area di Taranto e' sterile eil 26% delle donne e' in menopausa precoce.

 Secondo i medici, l’emissione degli inquinanti dall’Ilva è valutabile intorno alle 4mila tonnellate di polveri,11mila tonnellate di diossido d'azoto, 11.300 tonnellate di anidride solforosa,7 tonnellate di acido cloridrico. Ma gli inquinanti emessi dagli impianti dell'area di Taranto non si assorbono solo respirando: nei bambini, la quantita' di diossina assunta per ingestione - attraverso la catena alimentare, soprattutto negli alimenti grassi, pesce, latte, carni - e' due volte e mezzo quella per inalazione. ''I registri dei tumori indicano, nel nostro Paese, unaumento di circa il 2% annuo dell'incidenza del cancro - spiega il presidente dell'Isde, Ernesto Burgio. - Questo significa che, se continuiamo cosi', nel 2020, in Italia, almeno una persona su due sviluppera' una neoplasia. La normalita' sara' dunque avere il cancro, non essere sani''.

 Ai lavori del convegno ha fatto eco la voce dei magistrati, sicuramente protagonisti in questa fase di tutta la vicenda dell’Ilva. "A Taranto si e' affrontata la situazione con grande accortezza, nella consapevolezza delle ricadute anche occupazionali. Pero', la vicenda e' un chiaro esempio di un fallimento di altri poteri dello Stato, delle altre autorita' che dovevano prevenire questa situazione", dice Maurizio Carbone, segretario dell'Anm, rispondendo alle domande dei giornalisti al convegno delle Camere Penali a Genova. "Non e' che la magistratura si diverta fare supplenza - ha aggiunto Carbone - la magistratura e' costretta a intervenire di fronte a certe ipotesi di reato, con gli strumenti che le sonopropri , quelli del codice, e ora sia la politica, la politica forte, ariappropriarsi dei propri compiti e doveri. Questo e' il modo migliore per affrontare le situazioni, per ottenere quel giusto equilibrio che richiedeva il ministro Cancellieri nella sua relazione". Secondo Rodolfo Sabelli, presidente dell'Anm, "il problema e' quello della prevenzione, queste situazioni dovrebbero essere gestite a livello di prevenzione, in quella fase che consente quella flessibilita' e tempestivita' degli interventi di risanamento e di controllo che poi non sono possibili al momento in cui l'irregolarita' sfocia in aperta illegalita'. L 'intervento della magistratura e' rigido, i nostri strumenti sono quelli del sequestro e delle misure cautelare, noi di questi strumenti disponiamo, Purtroppo questa, proprio per le caratteristiche del sistema, e' una fase rigida non flessibile. E' mancata la prevenzione".

Fabio Sebastiani

29/09/2013 www.liberazione.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963