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Lavorare meno lavorare tutti, solo in questa Italia malata di corruzione politica e imprenditoriale è una bestemmia
Post n°8175 pubblicato il 08 Ottobre 2013 da cile54
Lavorare di più non ci rende più produttivi, anzi. Lo ammette anche l'Economist
Bertrand Russell, il filosofo inglese, non amava il lavoro. Nel suo “Elogio dell’Ozio” del 1932, dichiarò che se la società fosse più efficiente, ognuno dovrebbe lavorare solo qualche ora al giorno. […] Il resto della giornata potrebbe essere dedicata ad altre attività come la scienza, la pittura, la scrittura. Russell era convinto che gli sviluppi nella tecnologia avrebbero potuto liberare le persone dal lavoro. Keynes ha presentato una simile idea nel suo trattato del 1930 “Possibilità economiche per i nostri nipoti” in cui argomentò che, nel 2030, le persone non avrebbero dovuto lavorare più di 15 ore al giorno. Ma oltre ottanta anni dopo, il contrario sembra accadere. Il Financial Times ha recentemente raccontato la diffusione dei gruppi Workaholics Anonymous. Durante l’estate la Bank of America si è trovata a far fronte a pesanti critiche in seguito al decesso di uno stagista stachanovista. I dati Ocse sono più incoraggianti. Nei paesi in cui sono disponibili i dati, la larga maggioranza delle persone lavora meno di quanto lavorasse nel 1990. Alcuni studi dimostrano che salari più elevati non provocano un aumento delle ore lavorate, semmai il contrario. Un famoso studio di Colin Camerer sui i tassisti, propone una conclusione controversa: suggerisce che i tassisti determinano un “target” giornaliero. Di conseguenza, quando i salari sono alti, i conducenti potranno raggiungere il loro obiettivo più rapidamente e finire presto, nei giorni di basso salario invece lavoreranno più ore per raggiungere l'obiettivo. Visto da un’altra prospettiva, il grafico precedente potrebbe anche suggerire che le persone che lavorano meno sono più produttive. Questa idea non è nuova. Adam Smith riteneva che un uomo che lavora in con sufficiente moderazione da essere in grado di lavorare con costanza, non solo conserva la salute ma, nel corso dell'anno riuscirà a portare a termine una quantità maggiore di lavoro. Ovviamente, ci sono eccezioni. Gli americani sono relativamente produttivi e lavorano relativamente tanto. Non solo, all’interno della forza lavoro americana, le ore lavorative sono aumentate fra i più ricchi e diminuite fra i più poveri. [...] Tuttavia, forse dovremmo essere meno critici sul numero di ore che lavoriamo; lavorare meno potrebbe renderci più produttivi. E come sosteneva Russell, lavorare meno ci rende “più felici e più in grado di goderci la vita, anziché stressati e stanchi”. leggi articolo originale 7/10/2013 Fonte: Linkiesta |
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Roma, 12 maggio 1977
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