RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
Segui il nuovo blog "Lavoro e Salute" su wordpress www.blog-lavoroesalute.org
---------------------------------------
Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org
Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.
Tutti i numeri in pdf
LA RIVISTA NAZIONALE
MEDICINA DEMOCRATICA
movimento di lotta per la salute
TUTTO IL CONGRESSO SU
AREA PERSONALE
MENU
CERCA IN QUESTO BLOG
MAPPA LETTORI
« La lotta del "Comitato ... | Un Paese reale contrappo... » |
In Sardegna il Progetto "Ritornare a casa" si è rivelato una gravissima violazione dei diritti conseguiti dopo anni di lotta?
Post n°8291 pubblicato il 19 Novembre 2013 da cile54
Così si creano ammalati di “serie A” e di “serie B”! È questo il senso della denuncia proveniente dall’AISLA Sardegna (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), di fronte a una Delibera approvata dalla Giunta Regionale, in seguito alla quale vengono rigettate le richieste di nuovo inserimento e di rinnovo, presentate nell’àmbito del Progetto “Ritornare a casa”, da ammalati non tracheostomizzati, ma che comunque si trovano in condizioni di gravissima disabilità La soddisfazione espressa a suo tempo dall’AISLA Sardegna (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), quando la Giunta Regionale aveva aggiornato i criteri di finanziamento per il Progetto Ritornare a casa, si trasforma oggi nella denuncia di un fatto ritenuto «gravissimo», che sta determinando «sconcerto e ansia», in quanto, come si legge in una nota di Giuseppe Lo Giudice, presidente dell’Associazione sarda, «esso comporta la violazione del diritto all’assistenza per un gran numero di ammalati di sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di altre patologie degenerative che necessitano di assistenza domiciliare integrata per 24 ore su 24». Ma di che cosa si tratta? Innanzitutto va ricordato che il Progetto Ritornare a casa – il quale prese le sue prime mosse in Sardegna nel 2006 -, è un’iniziativa ritenuta come un ottimo esempio di buona prassi, finalizzata a favorire il rientro in famiglia di persone ricoverate in strutture sociali e/o sanitarie o ad evitarne il ricovero. «L’attuazione della detta Delibera 30/17 – è il “cuore della denuncia di Lo Giudice – riporta agli incubi di un periodo storico buio, caratterizzato dall’abbandono e dalla terribile solitudine dei nostri ammalati e delle loro famiglie, che aveva contraddistinto fino al 2006 la nostra Regione. Storia e situazioni a cui eravamo ormai certi che i nostri ammalati sardi e le loro famiglie non avrebbero mai più dovuto nemmeno rivolgere il pensiero. Né appare accettabile o sostenibile la posizione espressa dalla Direzione del Servizio Programmazione e Integrazione Sociale della Regione, la quale afferma che: “si stanno valutando le criticità che emergono dalla applicazione delle nuove linee guida al fine di apportare correttivi nel prossimo anno!…”. Infatti, nel frattempo le famiglie senza più alcun contributo che cosa fanno? Licenziano tutti gli assistenti, rischiano esse stesse di perdere il proprio lavoro e le loro fonti di sostentamento per avere a casa il proprio congiunto? Oltretutto lo stesso inserimento in RSA, di per sé soluzione non ottimale, comporterebbe comunque un costo elevatissimo per le famiglie». Precise sono poi le richieste espresse dall’Associazione sarda, vale a dire un incontro urgente con l’assessore regionale all’Igiene, alla Sanità e all’Assistenza Sociale Simona De Francisci, la convocazione della Commissione Regionale SLA, avente come oggetto la Delibera di Giunta Regionale 30/17, l’erogazione immediata di quanto dovuto in base al Progetto Ritornare a Casa alle famiglie che usufruivano del contributo regionale e, segnatamente, la revoca, con successiva modifica della stessa Delibera 30/17. (S.B.) *Presentata il 28 ottobre 2009 dall’Assessore Regionale alla Salute, e destinata a restare in carica per cinque anni, la Commissione Regionale SLA Sardegna è nata per definire i protocolli degli assistiti, realizzare un Registro Regionale della patologia, fornire sistemi di comunicazione e presìdi appropriati alla gravità dei disturbi degli assistiti, stabilire gli indirizzi applicativi delle norme vigenti per il riconoscimento dello stato di invalidità e handicap, creare una rete di tutela dei pazienti e delle famiglie, definire programmi di supporto alle famiglie e fornire consulenza su tematiche etiche e bioetiche. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: aislasardegna@tiscali.it 18 novembre 2013 www.superando.it |
L'informazione dipendente, dai fatti
Nel Paese della bugia la verità è una malattia
(Gianni Rodari)
SI IUS SOLI
notizie, conflitti, lotte......in tempo reale
--------------------------
www.osservatoriorepressione.info
G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI
Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.
Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.
> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.
Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
DARE CORPO ALLE ICONE